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Profumi

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Profumi per uomini

Profumi per uomini: guida alla scelta delle fragranze più seducenti

Si parla spesso di profumi per uomini dalle allure seducenti, ma esistono fragranze oggettivamente ammaliatrici? Alcune note sono universalmente percepite come sensuali, come ambra, cuoio o spezie, ma la vera seduzione nasce dalla coerenza tra fragranza, portamento e sicurezza personale.

Perché il profumo è importante?

Il profumo rappresenta un elemento fondamentale e profondamente sottovalutato anche nell’espressione dell’identità maschile. È una firma olfattiva che, con le sue note, anticipa la nostra presenza e lascia un ricordo indelebile di noi, anche quando siamo andati via. La scelta di una fragranza non è mai casuale. La storia ci insegna che il profumo è sempre stato legato al potere, all’arte della seduzione e alla distinzione sociale, dalle essenze aromatiche degli antichi faraoni fino ai sofisticati accordi dei nostri giorni.

Dobbiamo superare l’idea che un profumo sia semplicemente buono, ma indirizzarci verso quella fragranza veramente adatta a noi, che si fonde con la nostra pelle, e che sa come raccontarci.

Perché il profumo è importante? Perché comunica la nostra presenza, il nostro stile e la nostra personalità, e lo fa in modo immediato. È un segno distintivo, una firma che sa bene come lasciare il segno.

Leggi tutto su come scegliere il profumo.

La struttura di un profumo maschile

La struttura di un profumo maschile, così come per i profumi da donna, si basa su quella che viene chiamata piramide olfattiva, un concetto fondamentale per comprendere come una fragranza evolve nel tempo sulla pelle. La piramide olfattiva è suddivisa in tre livelli di note: le note di testa, le note di cuore e le note di fondo, ciascuna con caratteristiche specifiche.

Nei profumi per uomini, le note di testa rappresentano l’impatto iniziale, l’apertura vivace e spesso fugace che cattura l’attenzione nei primi minuti. Tipicamente composte da agrumi come bergamotto, limone o da erbe aromatiche leggere, queste note hanno il compito di introdurre la fragranza prima di svanire, lasciando spazio al cuore del profumo.

Le note di cuore dei profumi per uomini, infatti, sono il vero nucleo del profumo e l’essenza persistente, che si manifesta dopo circa 15/20 minuti dall’applicazione. Questa fase, che può durare diverse ore, definisce il carattere principale del profumo con accordi fioriti, speziati o aromatici, come il gelsomino, la noce moscata o il rosmarino.

Infine, le note di fondo costituiscono la base solida e profonda della fragranza, la sua scia e la sua persistenza. Questi accordi, spesso composti da legni, resine, muschi o ambra, si manifestano appieno dopo ore, e hanno il potere di legare tra loro le altre note, conferendo al profumo la sua personalità, quella scia che lascia nell’aria chi lo indossa.

Per un uomo che desidera scegliere una fragranza che si armonizzi perfettamente con la sua personalità, è fondamentale comprendere le famiglie olfattive più emblematiche dei profumi per uomini.

Profumi per uomini: le fragranze aromatiche più scelte

Le fragranze aromatiche, con note di erbe come salvia, timo e lavanda, evocano una freschezza naturale e sofisticata. Le fragranze legnose, che si basano su accordi di sandalo, cedro o vetiver, offrono un senso di solidità, calore e mistero, ideali per una personalità decisa. La famiglia fougère, il cui nome deriva dal francese felce ed è una delle più storiche nella profumeria maschile, combina note di lavanda, cumarina e muschio di quercia per creare un accordo che è al tempo stesso fresco, terroso e virile. Le fragranze orientali, o ambrate, sono caratterizzate da un’intensa ricchezza e calore, con note di vaniglia, spezie, incenso e ambra, e sono ideali per le serate speciali.

La durata di un profumo sulla pelle è variabile, ma una fragranza di qualità può durare dalle 4 alle 8 ore o anche di più, a seconda della concentrazione e della chimica della pelle, e la sua scia è ciò che realmente distingue un profumo da un altro, rendendolo memorabile.

Ricorda, non è vero che i profumi per uomini sono sempre più forti delle fragranze femminili; la concentrazione e l’intensità sono parametri che si applicano a tutte le fragranze, indipendentemente dal genere, e dipendono dal tipo di composizione e dalla percentuale di oli essenziali presenti.

Profumi per uomini: come scegliere quello giusto?

Per la scelta di un profumo è essenziale considerare un insieme di fattori che vanno ben oltre la semplice fragranza che percepiamo dal flacone. Il primo elemento da considerare è la chimica della pelle, un aspetto spesso sottovalutato ma determinante.

Il pH, il livello di idratazione e la sudorazione di ognuno influiscono sulla durata e sull’evoluzione di un profumo, facendolo reagire in modo unico. Su una pelle secca le fragranze svaniscono più rapidamente, mentre su una pelle più grassa il profumo dura molto più tempo. Per questo motivo, la stessa fragranza può avere profumi diversi da persona a persona, risultando unica e personale su ogni pelle.

Un altro aspetto cruciale nella scelta dei profumi per uomini è il contesto d’uso. Come un abito, il profumo può essere scelto in base all’occasione. Per il lavoro o per un appuntamento di giorno, le fragranze fresche, agrumate o leggere sono l’ideale. Per la sera o per un’occasione speciale, invece, si può osare con note più intense e misteriose: le fragranze orientali, speziate o cuoiate, si prestano perfettamente a creare un’atmosfera seducente.

Anche la stagione gioca un ruolo altrettanto importante nella scelta dei profumi per uomini: in estate, il calore amplifica le note, rendendo preferibili fragranze leggere o agrumate. In inverno, invece, si possono scegliere profumi più ricchi e caldi.

La scelta del tipo di profumo dipende anche dall’intensità e dalla durata desiderate. L’eau de toilette è più leggera e svanisce prima, l’eau de parfum ha una maggiore concentrazione di oli essenziali e una persistenza più lunga, ed è per questo anche più costosa.

È importante sottolineare che non esiste un profumo universale che stia bene e si adatti a tutti, poiché la bellezza di una fragranza risiede proprio nella sua capacità di raccontare una storia. La vera sfida è trovare quel profumo che si fonde con la propria personalità, ad hoc per ognuno di noi.

Perché alcuni profumi per uomini attirano di più?

Parlando di profumi intensi e seducenti per uomo, devi sapere che quelli considerati universalmente più d’impatto spesso non puntano sulla freschezza, ma su accordi profondi, caldi e avvolgenti.

Queste fragranze si basano su note come il cuoio, l’ambra, l’oud, il cardamomo, la cannella, il chiodo di garofano, ma anche il tabacco. Sono fragranze intense, molto caratterizzate, che richiedono personalità e non sono necessariamente adatte a tutti. Chi infatti cerca un profumo più sobrio o leggero potrebbe trovarli troppo decisi e pesanti.

Alcuni profumi per uomini attirano più di altri perché evocano emozioni forti e memorabili, legate a ricordi o sensazioni inconsce.

Profumi per uomini: dove e come indossare un profumo

Dove e come indossare un profumo? La regola è quella di applicare il profumo sui punti di pulsazione, zone del corpo dove il calore sprigionato dalla circolazione sanguigna aiuta a diffondere la fragranza in modo naturale. Questi punti includono i polsi, l’incavo dei gomiti, la base del collo, la nuca e, per alcuni, anche dietro le ginocchia.

Non è necessario spruzzare una quantità eccessiva, ma anche due o tre spruzzi. Il consiglio è di vaporizzare il profumo a una certa distanza, lasciandolo depositare sulla pelle senza strofinare.

Un’altra idea è anche quella di spruzzare il profumi direttamente sui vestiti, ma la sconsigliamo perché si potrebbero macchiare i capi e perdere la tipica complessità di un profumo, che invece si ha quando la fragranza reagisce alla chimica della pelle.

Oggi viene sempre più ripresa la tecnica layering, ossia la stratificazione di più fragranze o di prodotti della stessa linea per creare una profumazione unica e personalizzata. Si può iniziare con un profumo leggero come base e aggiungere una fragranza più intensa, ma anche combinare note che si completano a vicenda, come un profumo legnoso con uno speziato.

Come scegliere il profumo

Come scegliere il profumo perfetto? La guida essenziale

Come scegliere il profumo perfetto? Il profumo che indossiamo dice tanto di noi. È capace di influenzare non solo come gli altri ci percepiscono, ma anche il nostro umore e la nostra fiducia in noi stessi. Un profumo può raccontare una storia, evocare un ricordo o perfino manifestare un desiderio. Oggi è considerato più di un accessorio, perché ci permette di comunicare al mondo chi siamo, senza bisogno di parole. Compriamo sempre più profumi e lo facciamo anche online. Leggi tutto in questa guida su come scegliere il profumo perfetto e farlo in modo consapevole!

Acquistare un profumo è sempre stato considerato una sorta di rito personale, qualcosa da vivere e sentire all’interno di una profumeria, tra tester, campioni e flaconcini colorati, lasciandosi guidare dall’istinto e dalle sensazioni. Eppure oggi, complice l’evoluzione digitale e una crescente fiducia nei negozi online, sempre più persone scelgono di comprare fragranze direttamente online.

Scegliere il profumo: perché comprare online?

Ma cosa spinge tanti appassionati ad affidarsi alla rete per una scelta così legata all’esperienza sensoriale? Le risposte sono tante. Sicuramente è una questione di comodità, senza dubbio, ma anche la varietà d’offerta e la presenza di numerose risorse digitali consultabili che permettono di orientarsi anche senza avere tra le mani un flacone. Oggi le descrizioni dettagliate, le piramidi olfattive esplicate e le recensioni degli altri clienti rendono scegliere il profumo online molto più consapevole. Imparando a riconoscere famiglia olfattiva, note di testa, cuore e fondo, puoi avvicinarti a fragranze affini ai tuoi gusti, anche senza un test sensoriale diretto.

Perché sempre più brand puntano sulla vendita digitale di fragranze? Semplice, i negozi online sono più accessibili a un pubblico più ampio, offrono maggiore accessibilità ai nuovi lanci e diventano anche spazi in cui è possibile creare una narrazione più emozionale, con contenuti che migliorano e rendono indimenticabile l’esperienza d’acquisto.

Leggi la guida completa ai profumi online

Come funziona la piramide olfattiva: imparare a leggere e scegliere il profumo

Ogni profumo è una composizione che evolve nel tempo sul corpo. Questa evoluzione è spiegata attraverso la piramide olfattiva, una struttura che divide la fragranza in tre livelli: note di testa, cuore e fondo. Questo schema è fondamentale per comprendere non solo la composizione di un profumo, ma anche come si comporterà dall’istante in cui viene vaporizzato fino a quando svanisce. Saper riconoscere la struttura del profumo ti permette di immaginare come cambierà sulla pelle e scegliere il profumo  più in sintonia con i tuoi gusti e occasioni d’uso.

Cosa sono le note di testa, cuore e fondo?

Le note di testa, le più volatili, sono il primo impatto che abbiamo con il profumo appena spruzzato e che percepiamo per pochi minuti. Esempi tipici sono agrumi come bergamotto o limone, o accordi verdi e fruttati. Seguono le note di cuore, il vero corpo della fragranza, che emergono dopo circa quindici minuti e persistono per diverse ore. Qui trovi fiori, spezie o accordi più morbidi come rosa, gelsomino, cannella o lavanda. Infine, le note di fondo, le più pesanti e persistenti, sono l’ultimo ricordo del profumo, la scia che rimane anche a distanza di molte ore. Sono caratterizzate da elementi come legni, muschio, ambra, vaniglia o patchouli.

Conoscere questa progressione è la chiave per interpretare le descrizioni online e scegliere il profumo che non solo ci piaccia al primo istante, ma che ci accompagni per tutta la giornata.

come scegliere il profumo

Facciamo un esempio, prendiamo la celebre piramide di Chanel N°5. Le sue note di testa sono aldeidi, neroli, ylang-ylang, bergamotto e limone, un’esplosione agrumata, fresca, che cattura subito l’attenzione. Il cuore della fragranza, che emerge in un secondo momento, è un bouquet floreale di iris, gelsomino, rosa e mughetto. Infine, le note di fondo, il carattere persistente del profumo, sono date da zibetto, muschio di quercia, legno di sandalo, vetiver, muschio, patchouli e vaniglia, che conferiscono calore e profondità.

Leggendo questa descrizione online, immaginiamo un viaggio sensoriale. Un inizio sicuramente vivace, seguita da un’evoluzione floreale molto sofisticata e un finale caldo e avvolgente. Questa analisi tecnica ci aiuta a immaginare come potrebbe essere Chanel N°5, se è un profumo adatto o meno alle nostre aspettative, ma anche se somiglia a qualche fragranza che abbiamo già e che ci piace particolarmente.

Le famiglie olfattive: orientarsi tra stili, stagioni e personalità

Una volta compresa la composizione e l’evoluzione di una fragranza, il passo successivo è conoscere le famiglie olfattive, ossia quelle macro categorie che raggruppano i profumi in base ai loro accordi principali. Ogni famiglia ha un proprio carattere distintivo, un’identità che evoca sensazioni specifiche e si presta a contesti d’uso diversi. Conoscere queste classificazioni è importante e molto utile per poter scegliere il profumo perfetto anche online, perché permette di restringere il campo di ricerca e di trovare quei profumi che possono piacerci senza commettere errori.

Le famiglie olfattive sono quindi categorizzazione dei profumi in base agli elementi che lo compongono. Questa categorizzazione è stata creata dalla commissione tecnica della Société Française des Parfumeurs. Inizialmente furono sviluppate sette famiglie olfattive, ma con il passare degli anni e la nascita di altre fragranze, sono state aggiunte altre famiglie, anche se non riconosciute in modo ufficiale dalla Société Française des Parfumeurs.

Famiglia olfattiva agrumata

Per agrumati si intendono gli oli essenziali ricavati dalle bucce di alcuni agrumi come bergamotto, limone, lime, arancia, pompelmo e mandarino, a cui vengono aggiunti essenza di fiori d’arancio, petit grain, o neroli. Sono caratterizzati da freschezza e leggerezza, ideali per la primavera e l’estate, soprattutto di giorno.

Famiglia olfattiva fiorita

I fioriti sono profumi dominati da essenze di rosa, gelsomino, lavanda. Sono romantici, eleganti e femminili, adatti a un uso versatile, dal giorno alla sera. Possono richiamare atmosfere primaverili e autunnali. Rappresentano la famiglia più grande e vengono di solito arricchiti da note di altri gruppi.

Famiglia olfattiva Fougère

Letteralmente felce in francese, questa famiglia è dominata da note aromatiche di lavanda, cumino, muschio di quercia. Fresca e verde, è molto diffusa nei profumi maschili, ideale per il giorno. Le essenze di questo tipo hanno un odore fresco e amarognolo.

Famiglia olfattiva Chypre

Un classico della profumeria, contraddistinto da un contrasto tra note di testa agrumate (come il bergamotto) e un fondo legnoso di muschio di quercia e patchouli. Sofisticati e strutturati, i chypre sono perfetti per chi ha uno stile elegante e senza tempo, adatti sia al giorno che alla sera. Questa categoria è nata in seguito al successo di Chypre di François Coty, da cui ha preso in prestito il nome.

Famiglia olfattiva legnosa

I legnosi sono fragranze calde e avvolgenti caratterizzate da cedro, sandalo, vetiver. Espressione di forza e solidità, sono spesso usate nei profumi maschili ma anche unisex. Spesso questi profumi sono introdotti da note aromatiche o agrumate. Perfetti per l’autunno e l’inverno o per le serate speciali.

Famiglia olfattiva orientale

Tra le più amate oggi, gli orientali sono fragranze sono ricche e sensuali, con note di vaniglia, ambra, spezie e resine. Perfette per chi ama profumi intensi e avvolgenti, adatti soprattutto a serate o anche a occasioni speciali in autunno e inverno.

Famiglia olfattiva muschiati o cuoiati

Muschiati o cuoiati sono essenze dalle note secche e amare, che vogliono riprodurre l’odore del cuoio e del tabacco. Sono spesso accompagnate da note floreali per stemperare il profumo, dando alla fragranza un aroma unico.

Per trovare il profumo che fa per te, il consiglio è quello di non fermarsi a una singola famiglia, ma di esplorare le diverse sfaccettature. Se cerchi un profumo per l’ufficio, un floreale leggero o un aromatico potrebbero essere la scelta giusta. Per una serata,  scegli un orientale o un legnoso che creano un’atmosfera più intensa e che lascia la scia. In generale, meglio fragranze fresche e leggere per il lavoro e il giorno, profumi intensi e corposi per la sera o per occasioni speciali sono i più indicati.

Quali famiglie durano di più sulla pelle rispetto ad altre? Le note legnose e le famiglie orientali hanno maggiore persistenza, mentre agrumate e fiorite tendono a svanire più rapidamente.

Personalizza la scelta in base al tuo stile, se sei creativo o un sognatore, un profumo fiorito complesso potrebbe fare al caso tuo. Sei una persona razionale e precisa? Prova qualcosa di classico appartenente alla famiglia chypre o un fougère.

Come capire a quale famiglia appartiene un profumo? È semplice, basta consultare la descrizione della fragranza, la piramide olfattiva e i riferimenti olfattivi indicati dai brand o dai negozi (sia fisici che online).

Scegliere il profumo perfetto online

Quando devi scegliere il profumo e vuoi farlo online, leggere le descrizioni dei profumi può sembrare complicato. Molto spesso vengono utilizzati termini poco chiari, come evocazioni quasi poetiche e termini vaghi che possono confondere chi cerca un’indicazione precisa. Per non perdersi in un mare di parole, è essenziale saper distinguere i dati tecnici, ossia note olfattive, concentrazione e composizione.

Come leggere la descrizione di profumo online?

Per scegliere il profumo, devi individuare la sezione dedicata alle note olfattive o alla piramide olfattiva, dove sono elencati gli ingredienti chiave del profumo. Cerca le note di testa, di cuore e di fondo elencate con precisione. Queste indicano come la fragranza evolve nel tempo e ti aiutano a immaginarla sulla tua pelle. Cerca anche la famiglia olfattiva di appartenenza per capire bene gli ingredienti del profumo e come potrebbe essere.

Presta attenzione anche ai termini come Eau de Parfum, Eau de Toilette o Parfum. Queste nomenclature indicano la concentrazione di oli essenziali e influenzano durata e intensità di un profumo. La differenza principale tra i tre sta nella concentrazione di oli essenziali. L’Eau de Toilette è la più leggera e meno duratura (5-15%), l’Eau de Parfum è più intensa e persistente (10-20%), mentre il Parfum (o Extrait de Parfum) è la più concentrata e lussuosa (dal 20-30% in su).

In generale, i dati tecnici come la piramide olfattiva, la famiglia e la concentrazione sono sempre precisi. Quello su cui non bisognerebbe troppo soffermarsi, se si cerca una lettura prettamente tecnica, è la parte più evocativa e narrativa della descrizione, perché potrebbe essere fuorviante. Ovviamente sono descrizioni comunque importanti perché servono a creare un’atmosfera e un’emotività con il profumo, ma non descrivono l’essenza in sé.

Ricapitolando, cosa devo leggere per capire veramente come è fatto un profumo? Per capire realmente come è una fragranza quando bisogna scegliere il profumo online, bisogna concentrarsi sulle note olfattive, sulla famiglia di appartenenza e sulla concentrazione. Recensioni e feedback di altri utenti possono essere utili, per saperne di più sul profumo adocchiato. Infine, molte descrizioni si affidano a stereotipi, associando fragranze floreali o dolci a un pubblico femminile e note legnose o speziate agli uomini. Ricorda che il profumo è sempre un’esperienza personale e la scelta non deve essere vincolata a questi cliché, ma guidata dai nostri gusti e sensazioni.

Come leggere le recensione per scegliere il profumo?

Le recensioni degli utenti, sia online che il passaparola di amici e conoscenti, sono una risorsa preziosa per orientarsi nella scelta di una fragranza, che si tratti di scegliere il profumo online o in negozio.

Cerca le recensioni dettagliate che descrivono la persistenza del profumo, l’evoluzione delle sue note nel tempo, le sensazioni percepite, ma anche il confronto con fragranze simili e se c’è coerenza tra i feedback di chi ha provato già il profumo con quanto dichiarato dal brand. Dai rilevanza alle opinioni di chi indica il proprio gusto, esprimendo una soggettività oltre che oggettività tecnica. Diffida quindi delle recensioni eccessivamente generiche, di quelle che si concentrano solo sul packaging e di chi non ha mai provato profumi simili a quelli che ti interessano davvero. Concentrati sempre su giudizi dettagliati, non su quelli brevissimi o troppo entusiastici.

Non sottovalutare però che scegliere il profumo solo perché va di moda o perché qualcuno lo ha consigliato senza considerare le proprie preferenze personali rischia di portare a un acquisto insoddisfacente. Pensaci bene e non farti influenzare troppo dall’esterno.

Imparando a conoscere le famiglie olfattive, leggendo le piramidi olfattive e sperimentando con tester o campioni troverai il profumo più adatto a te, anche online!

 

Tendenze profumi XXI secolo

Tendenze profumi XXI secolo: modernità e innovazioni

Scopri tutte le tendenze profumi XXI secolo, un viaggio tra innovazione, formulazione, nuovi metodi più sostenibili e prodotti sempre più originali e personalizzati. Come sono fatti i profumi oggi e quali sono le tendenze profumi XXI secolo?

Nel ventunesimo secolo, la profumeria continua un periodo di profonda trasformazione, un’evoluzione che si è manifestata non solo nelle fragranze stesse, ma anche nel modo in cui vengono concepite, prodotte e percepite. Oggi, il profumo non è più solo un elemento estetico o un simbolo di status, ma un mezzo attraverso cui esprimere la propria personalità, i propri stati d’animo e, più in generale, la propria identità.

La crescente importanza della sostenibilità ha portato molti brand a orientarsi verso ingredienti più naturali e processi di produzione differenti, rispondendo a una domanda sempre più consapevole da parte dei consumatori.

La tecnologia gioca un ruolo fondamentale, non solo nell’innovazione di formule e di realizzazione del prodotto profumo, ma anche nell’esperienza d’acquisto, vedi il crescente numero degli acquisti di profumi online, che permette una personalizzazione su misura del profumo, rendendolo letteralmente unico per ognuno di noi.

Leggi anche: storia dei profumi 

Tendenze profumi XXI secolo: cosa cercano i consumatori oggi?

Questo nuovo approccio sempre più innovativo ha comportato una diversificazione senza precedenti, allontanandosi dalle categorie tradizionali per abbracciare un’estetica olfattiva più personale. I consumatori, specialmente i più giovani e quelli che appartengono alla Gen Z, non cercano più semplicemente una fragranza che si adatti a un’occasione specifica, ma desiderano un’espressione della propria identità, un profumo che li racconti e che si evolva con la loro pelle, dalla prima applicazione. Le maison di profumeria più piccole e indipendenti, in particolare, hanno cavalcato quest’onda, proponendo profumi diversi e complessi, dove una singola nota, o un accordo, diventa il fulcro dell’intera composizione.

La sostenibilità e la trasparenza sono diventate poi valori cruciali in questo nuovo panorama riguardo le tendenze profumi XXI secolo, con un’attenzione crescente verso la ricerca e l’uso delle materie prime e l’utilizzo di ingredienti biodegradabili, un’ulteriore testimonianza di come l’innovazione non sia solo una questione di tecnica, ma anche di etica e responsabilità.

Tendenze profumi XXI secolo: l’evoluzione del profumo oggi

Il profumo si è trasformato da prodotto di lusso e ornamento a un vero e proprio strumento di espressione identitaria ma anche comunicativa. Più che un semplice profumo, le essenze moderne trasmettono non solo gusti personali ma anche valori e stati d’animo. Oggi non vediamo più il profumo come un accessorio, ma come un’estensione di noi stessi, un elemento che deve essere unico e significativo, molto più di un accessorio.

Ciò è evidente anche grazie all’aumento delle profumerie di nicchia, la cui ascesa ha catturato l’attenzione di una clientela che si allontana dalle fragranze commerciali di massa. I consumatori sono alla ricerca di creazioni esclusive, spesso prodotte da marchi indipendenti che propongono storie più che semplici prodotti, lontane dai classici accordi floreali o agrumati, regalando un’esperienza.

Tendenze profumi XXI secolo

Tra le tendenze profumi XXI secolo, si prediligono profumi che raccontano un viaggio, evocano un ricordo o si legano a un’esperienza, rendendo il gesto di indossare una fragranza un rito proprio, personale. Non è un semplice vezzo questo, ma una necessità per una generazione che desidera distinguersi.

A questo si affianca anche una crescente attenzione verso la sostenibilità. I consumatori moderni sono sempre più informati e critici, e la loro scelta d’acquisto è influenzata da fattori che vanno oltre il profumo inteso come prodotto. La provenienza etica degli ingredienti, l’utilizzo di materiali riciclabili per il packaging, la biodegradabilità delle formule e la trasparenza dei processi produttivi sono diventati elementi decisivi. I brand che dimostrano un impegno concreto verso queste tematiche sono molto più attrattivi degli altri.

Il profumo come esperienza: non solo essenza

Nei nostri giorni, la percezione del profumo si è trasformata, superando la sua funzione di semplice accessorio per abbracciare quella di esperienza emotiva e oggetto di benessere. L’atto di indossare una fragranza non è più un gesto superficiale, ma un rito intimo volto a influenzare positivamente lo stato d’animo e il benessere psicofisico di chi la indossa. Questa evoluzione si manifesta in diverse tendenze significative.

Si assiste a una crescente ricerca di fragranze che fungono da veri e propri stimolanti sensoriali. Oggi siamo attratti da note specifiche, come la lavanda, nota per le sue proprietà calmanti, o l’eucalipto, che rinvigorisce e chiarisce i sensi. Queste fragranze non si limitano a essere gradevoli, ma promettono un beneficio immediato. Parallelamente, c’è una riscoperta di ingredienti classici, reinterpretati in chiave moderna. Le note floreali, in particolare la rosa, vengono spesso utilizzate non solo per la loro bellezza olfattiva, ma anche per la loro capacità di evocare sentimenti di calma e, perché no, anche romanticismo.

Un’altra espressione di questa ricerca di personalizzazione è il layering, ovvero la stratificazione di diverse fragranze per creare una composizione unica e irripetibile. Ciò consente di ottenere un profumo unico, mutevole, adattandolo al proprio stato d’animo o all’occasione. In questo contesto di personalizzazione e ricerca di fragranze complesse e durature, i profumi arabi si confermano tra le tendenze profumi XXI secolo che hanno conquistato una posizione di rilievo. Con le loro composizioni ricche e persistenti, spesso basate su resine, spezie e oud, offrono un’esperienza olfattiva intensa, diventando dei veri e propri must-have per gli appassionati che cercano un’alternativa alle fragranze più convenzionali.

Tendenze profumi XXI secolo: perché le fragranze unisex sono in crescita?

La suddivisione che per decenni ha classificato le fragranze come maschili o femminili sta progressivamente cedendo il passo a un approccio più inclusivo e meno categorico. Questa evoluzione è il riflesso di un mutamento sociale più ampio, in cui le identità non binarie e la libera espressione di sé vengono celebrate e riconosciute. Sono diversi i brand che hanno abbracciato questa trasformazione, proponendo con sempre maggiore frequenza creazioni unisex che si distaccano dalle note stereotipate del passato.

I profumi fluidi del presente sono caratterizzati da una complessa fusione di sfumature olfattive, dove gli accordi legnosi possono coesistere armoniosamente con quelli floreali, e le spezie con i sentori agrumati, creando composizioni che non si rivolgono a un genere specifico, ma piuttosto a un’individualità. Inoltre, le nuove generazioni privilegiano prodotti che riflettano la loro identità fluida e rifiutano le classiche imposizioni basate su stereotipi di genere.

Quali sono gli accordi più usati nei profumi senza genere tra le tendenze profumi XXI secolo? Muschi, agrumi secchi, legni chiari, spezie, incenso, ambra e note aromatiche sono tra i più comuni. Spesso le composizioni evitano fiori troppo dolci o note gourmand molto forti, puntando sull’equilibrio.

Le prime maison di profumeria: storie di successo e innovazione

Cosa si intende per maison di profumeria? Una maison di profumeria indica un’azienda specializzata nella creazione e diffusione di profumi, che si distingue per la capacità di coniugare sapienza artigianale, innovazione imprenditoriale e una forte identità di marca, capace di incarnare una visione stilistica riconoscibile e duratura nel tempo. In questo articolo ti spiegheremo come nascono le prime maison di profumeria moderne e qual è la loro storia.

Prima però leggi tutto sulla storia dei profumi!

Le prime maison di profumeria: il contesto storico

Quando il 18° secolo volgeva al termine, l’Europa si trovò innanzi a una mutazione profonda. Non si trattava di una semplice alterazione degli equilibri politici o sociali, ma piuttosto una ridefinizione intrinseca della quotidianità, un’evoluzione che permeava ogni strato del tessuto sociale. In questo scenario di fermento, il profumo, da reclusa arte di nicchia, iniziava la sua lenta ma inarrestabile migrazione dai laboratori artigianali alle nascenti boutique delle città europee.

Fino ad allora infatti, l’arte di distillare essenze e miscelare aromi era rimasta confinata per lo più all’ambito artigianale. Alchimisti, speziali, membri del clero, nelle loro quiete botteghe o tra le mura austere dei monasteri, creavano unguenti e acque profumate. Erano prodotti di nicchia, spesso destinati a un’élite ristretta, con formulazioni gelosamente custodite, frutto di conoscenze tramandate nel tempo. Il passaggio dall’uso artigianale a quello commerciale si compie in parallelo con l’ascesa delle grandi corti europee.

Le corti aristocratiche, in particolare quelle francesi e italiane, avevano giocato un ruolo catalizzatore in questa transizione. L’opulenza della Reggia di Versailles, con i suoi giardini e le sue cerimonie elaborate, o la sontuosità delle corti medicee e borboniche, avevano elevato il profumo a simbolo di status e di distinzione sociale. Questa domanda crescente del profumo, alimentata da una nobiltà che lo considerava come estensione della propria identità e un elemento indispensabile del lusso, iniziò a spingere oltre i confini della produzione artigianale.

Leggi anche: profumo e Rinascimento

Fu nell’800, il secolo della nascente industrializzazione ma anche dell’ascesa della borghesia, che questa transizione si accelerò in modo irreversibile. La rivoluzione scientifica e tecnologica portò a nuove tecniche di estrazione e sintesi, rendendo possibile produrre essenze in quantità maggiori e in modi nuovi.

Il profumo cessò così di essere un privilegio esclusivo e iniziò a insinuarsi, seppur gradualmente, nella vita di una classe media in espansione, desiderosa di emulare i costumi dell’aristocrazia. In questo contesto fertile, nascono le prime maison di profumeria. Una maison non si limitava a creare fragranze, ma ne definiva un’identità, un’estetica, e un’aspirazione. Ed è proprio qui che comincia l’identità moderna del profumo.

Scopri tutto su profumi e rivoluzione industriale

prime maison di profumeria

Quando nasce la profumeria moderna in Europa? Le prime maison di profumeria

Le radici della nascita della profumeria moderna risalgono al tardo Rinascimento, ma essa emerge tra la fine del 700 e 800. L’800 in particolare è un secolo chiave per la profumeria grazie all’industrializzazione, che ha introdotto nuove tecniche di estrazione e sintesi delle materie prime, rendendo la produzione più efficiente e accessibile. Questo periodo ha visto l’emergere delle prime maison commerciali, la diversificazione dei prodotti e una crescente diffusione del profumo tra la borghesia, segnando il consolidamento della profumeria come vera e propria industria.

In questi anni, Guerlain, Houbigant e Lubin occupano un posto pionieristico nella storia della profumeria. Sono considerate le prime maison di profumeria moderne.

Houbigant è la maison più antica ancora attiva oggi, fondata a Parigi nel 1775 da Jean-François Houbigant. Considerata una delle case più influenti della profumeria francese, ha attraversato quattro secoli di storia. Fin dagli inizi, Houbigant si affermò presso le corti reali e nobili, diventando il profumiere preferito di regine e monarchi. Tra le sue innovazioni ci furono l’introduzione di fragranze simbolo e un design dei flaconi che coniugava raffinatezza artistica e funzionalità, contribuendo a elevare il profumo come simbolo di stile e prestigio.

Guerlain nacque nel 1828 grazie a Pierre-François-Pascal Guerlain, chimico e profumiere. Guerlain divenne ben presto sinonimo di innovazione chimica e artistica, creando profumi destinati a diventare pietre miliari, come Jicky (1889), spesso considerato il primo profumo moderno per l’uso di ingredienti sintetici e per la sua composizione innovativa. Guerlain innovò anche nel fare packaging, con flaconi diventati icone di design, e nel marketing attraverso il legame diretto con l’aristocrazia e le élite culturali.

Lubin è un’altra antica maison francese, fondata nel XVIII secolo. È nota per aver lavorato a stretto contatto con figure storiche illustri, come Napoleone e la regina Maria Antonietta, consolidando così il suo prestigio. Si distinse per l’attenzione alla qualità delle materie prime e per aver adottato tecniche di distillazione avanzate per l’epoca. Anche il packaging di Lubin era curato, contribuendo a rafforzare l’identità del marchio.

Qual è la maison di profumeria più antica ancora attiva oggi? Tra le prime maison di profumeria moderna, la più longeva è Houbigant, fondata, come abbiamo visto, nel 1775.

Il profumo come prodotto di massa

Cosa cambia con l’industrializzazione del profumo e la nascita delle prime maison di profumeria? Il profumo smette di essere un prodotto esclusivo e artigianale per divenire accessibile a un pubblico più ampio. Questo cambiamento è reso possibile da nuove tecniche di estrazione e sintesi degli aromi che riducono i costi di produzione e aumentano la disponibilità. Si sviluppano inoltre standardizzazioni nelle formulazioni e nei processi, permettendo una produzione su vasta scala e una distribuzione più capillare.

Se nei secoli precedenti il profumo era simbolo di élite e corti regali, tra fine Ottocento e inizio Novecento diventa una vera e propria industria che parla al pubblico moderno.

Al centro di questo cambiamento sta François Coty, figura titanica e visionaria della profumeria. Fondatore nel 1904 della maison che porta il suo nome, capì che era necessario elevare il profumo a prodotto industriale di lusso, ma accessibile, attraverso una combinazione strategica di arte, tecnica e marketing.

Creò fragranze su larga scala, mantenendo però il valore estetico e l’esclusività percepita. Coty capì che il profumo deve diventare un’esperienza totale, e affidò la creazione dei flaconi a maestri del vetro come Baccarat e Lalique, trasformando già il contenitore in un’opera d’arte da collezione. Il design del flacone diventa quindi fondamentale perché, con l’industrializzazione e l’aumento della concorrenza, non è più sufficiente solo la qualità della fragranza. Il flacone del profumo si trasforma in un elemento chiave di marketing e branding, un’estensione del valore e dell’identità del profumo.

Coty innovò anche i metodi di comunicazione, aprendo la strada a campagne pubblicitarie coinvolgenti, che raccontano storie di eleganza, femminilità e aspirazione. Le sue strategie furono esemplari, non si limitò a vendere flaconi di profumo, ma kit completi che includevano polveri, saponi e cosmetici coordinati.

Molte delle prime maison di profumeria storiche non solo esistono ancora, ma continuano a dominare il mercato o sono state sapientemente rilanciate, trovando nuovi modi per esprimere la loro identità in un’epoca di rapida evoluzione del gusto.

Marchi come Guerlain, Chanel e Dior hanno continuato a innovarsi, introducendo nuove fragranze che dialogano con i nostri tempi moderni, pur mantenendo un legame indissolubile con le loro tradizioni. Numerosi marchi hanno anche rilanciato profumi d’epoca. Spesso le stesse maison storiche rieditano o reinterpretano le loro fragranze top, e, molte case di profumeria di nicchia si dedicano proprio al recupero e alla reinterpretazione di formule storiche o stili dimenticati, contribuendo a mantenere viva l’unicità di essenze iconiche.

estratti naturali nei profumi

Dalla natura alla scienza: l’evoluzione degli estratti naturali nei profumi

L’uso degli estratti naturali nei profumi affonda le sue radici in epoche antichissime, quando le prime civiltà come quella egizia, mesopotamica e indiana scoprivano il potere evocativo di fiori, resine e spezie per rituali sacri e pratiche di bellezza. Questi ingredienti naturali, raccolti dalla terra con grande cura e lavorati con metodi artigianali, hanno costituito la base dell’arte profumiera per millenni. Partendo da questa eredità, la scienza ha rivoluzionato il modo in cui interpretiamo e utilizziamo gli estratti naturali nei profumi: dalle materie prime si è arrivati ad analizzare e replicare le molecole che li compongono, aprendo la strada a nuove fragranze, più stabili e sostenibili. Dalla natura alla scienza, vediamo insieme come è avvenuta l’evoluzione degli estratti naturali nei profumi.

Dalla natura alla scienza: come sono cambiati i profumi

Raccogliere tra le dita un fiore delicato, sfiorarne i petali morbidi, avvicinarlo al naso e sentirne il profumo, esserne rapiti dal dolce aroma. Annusare un fiore è un gesto semplice, che tutti noi abbiamo fatto, ma è qualcosa di così evocativo, se ci pensi. Da sempre, l’uomo cerca nel mondo naturale essenze capaci di raccontare emozioni, evocare ricordi, ammaliare i sensi. Gli estratti naturali ottenuti da fiori, resine, spezie e legni pregiati sono il cuore pulsante della storia della profumiera, elementi che intrecciano riti antichi e mondo artigianale.

Nel corso dei secoli, questi ingredienti sono stati molto più che semplici materie prime, ma hanno rappresentato status, spiritualità e identità culturale. La loro raccolta e lavorazione erano corredate da cerimonie, segreti tramandati e un rispetto quasi sacrale verso la natura stessa. Con il tempo però, la curiosità e l’ingegno hanno portato a una trasformazione epocale: antichi aromi sono stati decodificati e reinterpretati nei laboratori. Così, da ingredienti naturali si è passati a molecole capaci di replicare o addirittura superare la complessità delle fragranze naturali. È in questo incontro tra natura e scienza che la profumeria contemporanea ha trovato poi una nuova forma.

Origini dei profumi e mondo antico

Gli estratti naturali nei profumi hanno una storia remota, che trae origini dalle civiltà dell’Antico Egitto, Mesopotamia, Valle dell’Indo e Cina, dove le essenze ottenute da fiori, resine e legni aromatici erano usate soprattutto in rituali sacri e cerimonie religiose. In Egitto, ad esempio, profumi come il celebre Kyphi, una miscela complessa di oltre 16 ingredienti tra cui mirra, ginepro, miele e vino, venivano bruciati nei templi come offerta agli dei, simboleggiando così un ponte tra umano e divino.

All’epoca, la tecnica di estrazione era artigianale e raffinata. Oli essenziali si ricavavano tramite macerazione, distillazione a vapore e spremitura a freddo, processi che permettevano di catturare l’essenza pura delle materie prime naturali quali fiori, spezie, legni aromatici e resine. Tra le tecniche tradizionali spiccava l’enfleurage, che consentiva di raccogliere le essenze dei fiori senza però danneggiarli.

Dalla natura alla scienza

Gli estratti naturali però non erano semplici profumazioni, ma avevano anche un profondo valore simbolico, sociale e terapeutico. Nel mondo antico, uno o più aromi erano usato per purificare gli ambienti, accompagnare i defunti nel loro viaggio nell’aldilà o proteggere la salute. Inoltre certi profumi erano ma anche uno status symbol riservato a faraoni, sacerdoti e nobili. Il profumo era inoltre parte integrante dell’igiene personale e della seduzione.

La rivoluzione scientifica: l’avvento della chimica moderna

La chimica applicata alla profumeria nasce però nella seconda metà dell’800, segnando una vera e propria rivoluzione in questo campo. Fino ad allora, la creazione dei profumi si basava esclusivamente su estratti naturali, ma con l’avvento della scienza moderna, si poté invece sintetizzare in laboratorio singole molecole aromatiche ispirate alla natura, giocando con nuovi mix e realizzando essenze inedite.

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Tra le prime scoperte, abbiamo la vanillina, sintetizzata per la prima volta nel 1874 dai chimici tedeschi Ferdinand Tiemann e Wilhelm Haarmann. Si tratta della molecola responsabile dell’aroma caratteristico della vaniglia. Oggi viene prodotta prevalentemente in forma sintetica, più economica e stabile rispetto all’estratto naturale. Parallelamente, grazie alla reazione di Perkin nel 1868, si iniziò a sintetizzare la cumarina, un composto aromatico presente naturalmente in piante come la fava tonka e la cannella, molto apprezzato per il suo profumo dolce e speziato.

Queste prime molecole, assieme agli aldeidi – sintetizzati nel 1903-, posero le basi per un rapido sviluppo della profumeria moderna. La creazione di note muschiate sintetiche, in grado di replicare e superare le materie prime naturali, ampliò ancor di più la quantità e la qualità delle essenze.

E infatti, i vantaggi dell’uso di aromi sintetici rispetto ai estratti naturali nei profumi sono tantissimi:

  • maggiore stabilità nel profumo finale;
  • costi ridotti;
  • sostenibilità;
  • possibilità di ottenere fragranze nuove e più complesse.

Vantaggi dell’uso degli aromi sintetici nei profumi

Quali sono i vantaggi principali dell’uso di aromi sintetici rispetto agli estratti naturali nei profumi?

Gli aromi sintetici permettono una maggiore stabilità e conservazione perché mantengono inalterate le loro caratteristiche aromatiche più a lungo rispetto agli estratti naturali, spesso più delicati e sensibili all’ossidazione.

La sintesi chimica rende anche gli aromi sintetici più economici da produrre rispetto agli estratti naturali, che possono richiedere invece materie prime spesso rare o stagionali, o anche processi di estrazione più complessi e costosi. Difatti i componenti profumati sintetici non dipendono da coltivazioni o raccolte naturali – evitando così rischi legati a stagionalità, scarsità o impatti ambientali – garantendo una produzione più sostenibile e continua.

La chimica, infine, permette di creare molecole aromatiche che non esistono in natura o di isolare note specifiche con precisione, ampliando enormemente essenze e profumi disponibili, a vantaggio per tutti i nasi.

Il caso di Chanel N°5

Chanel N°5 rappresenta uno dei più celebri esempi di fusione perfetta tra estratti naturali nei profumi e molecole di sintesi. Creato nel 1921 da Ernest Beaux per Coco Chanel, questo iconico profumo rivoluzionò il mondo della profumeria grazie all’uso innovativo di aldeidi sintetiche, in particolare l’esadecanale, che conferiscono alla fragranza una brillantezza e una complessità olfattiva mai viste prima. In questo profumo le note sintetiche non solo completavano ma esaltavano la natura, creando un equilibrio armonico e sofisticato.

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Estratti naturali nei profumi: svantaggi

Il naturale non è sempre la scelta migliore nei profumi. Innanzitutto, alcune materie prime naturali possono essere allergeniche, causando reazioni cutanee o fastidi. Spesso sono chimicamente instabili, con fragranze che si degradano rapidamente o cambiano nel tempo. Alcuni ingredienti naturali, come certe resine o anche oli, sono inoltre insostenibili dal punto di vista ambientale, poiché richiedono raccolte intensive o minacciano specie rare.

Gli aromi sintetici invece offrono una maggiore libertà olfattiva rispetto agli estratti naturali nei profumi, permettendo di creare fragranze uniche e complesse non limitate dalla disponibilità o dalla stagionalità delle materie prime naturali. Dal punto di vista ambientale, il prodotto sintetico può avere davvero un minore impatto rispetto ad alcune materie naturali. Le nuove tecniche della profumeria vedono inoltre lo sviluppo di molecole capaci di replicare gli aromi naturali con metodi sostenibili, oltre a prodotti cruelty-free e vegani.

Natura e scienza nei profumi non sono contrapposte, ma complementari. Gli estratti naturali offrono una fonte autentica e ricca di complessità emotiva, evocando tradizione, biodiversità e unicità sensoriale. La scienza amplia questa esperienza, permettendo di isolare, replicare e innovare molecole aromatiche con precisione, sostenibilità e stabilità.

Profumi e cinema

Profumi e cinema: come il grande schermo ha influenzato le fragranze

Profumi e cinema, due universi che sembrano così diversi e lontani ma che, al contrario, condividono il potere di evocare emozioni, raccontare storie e accendere l’immaginazione. Il grande schermo, con la sua capacità di trasportare il pubblico in mondi lontani, epoche passate o atmosfere sognanti, ha spesso ispirato anche la creazione di fragranze iconiche. Allo stesso modo, le note olfattive di un profumo evocano ricordi, suggestioni e sensazioni, costruendo così una sorta di narrazione invisibile che accompagna chi lo indossa.

Il rapporto tra cinema e profumeria è una storia d’amore che dura da quasi un secolo, un intreccio affascinante dove l’arte visiva incontra quella olfattiva per creare narrazioni sensoriali indimenticabili. Dalle dive di Hollywood che hanno trasformato le fragranze in simboli, alle collaborazioni di oggi tra case cinematografiche e maison di profumi, il grande schermo ha costantemente influenzato le nostre scelte olfattive.

In questo articolo, scopriremo come il grande schermo abbia lasciato la sua traccia indelebile nel mondo della profumeria, ispirando creazioni che sono, a loro volta, indimenticabili.

Leggi tutto su: la storia dei profumi

Profumi e cinema: due mondi diversi ma simili

Proprio come il più magico dei profumi, un film sa evocare emozioni profonde attraverso l’intreccio di immagini, suoni e perfino silenzi, plasmando atmosfere uniche che rimangono impresse nella mente. Nel buio della sala, l’immaginazione si accende, basta una scena ambientata in un giardino pieno di fiori o in riva al mare perché la mente inizi a ricostruire profumi, odori e sensazioni olfattive, arricchendo così una storia di sfumature che non vediamo ma riusciamo a percepire.

Il cinema e la profumeria, apparentemente mondi così distanti, in realtà vogliono comunicare lo stesso messaggio; ossia suscitare emozioni autentiche, dare corpo ai ricordi e accendere la nostalgia di epoche o luoghi mai vissuti. Pensaci bene, se il cinema racconta storie attraverso personaggi e scenografie, i profumi traducono quelle emozioni in accordi e ricordi. Associamo note calde e avvolgenti ad atmosfere noir, accenti floreali o agrumati a commedie romantiche e leggere, sentori speziati per avventure esotiche.

Le suggestioni olfattive, anche solo immaginate sullo schermo, possono addirittura aiutare a definire i personaggi, a sentire le loro emozioni, danno una maggiore potenza emotiva alle scene, ma anche forza a un’epoca o un luogo, creando un legame indissolubile tra immagini e sensazioni, rendendo la visione di quel film indelebile. Succede che, appena sentiamo un profumo, ci venga in mente un certo film o addirittura una scena particolare che associamo a un tipo di essenza.

Film e dispositivi profumati: da Scent of Mystery a Spy Kids

Un esempio di questo rapporto tra profumi e cinema è proprio la proiezione del film Scent of Mystery nel gennaio 1960. Durante la prima del film, gli spettatori vennero colti di sorpresa da un dispositivo chiamato Smell‑O‑Vision.

Questo sistema sincronizzava alcuni odori con le scene del film, rilasciandoli dalle poltrone della sala cinematografica. L’obiettivo era arricchire l’esperienza cinematografica con la componente olfattiva, cercando di rendere più coinvolgente la visione del film. L’idea era proprio quella di rendere ogni scena un’esperienza multisensoriale, anche se ci furono un po’ di problemi di sincronizzazione tra scene ed erogazione dei diversi profumi.

Profumi e cinema

Negli anni ’80, fu riproposto un sistema simile con soluzioni più semplici. John Waters inventò per esempio l’Odorama. Durante il film Polyester, agli spettatori, prima di entrare in sala, venne consegnata una scheda, Odorama appunta, dotata di ben 10 piastrine che, una volta strofinate, emettevano ognuna un odore diverso da annusare in precisi momenti del film.

In seguito il medesimo sistema di scratch‑and‑sniff venne ripreso in TV dalla ITV nel 1985 con Aromavision e da MTV a metà anni ’80 per una promozione legata proprio a Scent of Myster. Più tardi è apparso in I Rugrats nella giungla (2003) e Spy Kids 4 – È tempo di eroi (2011), ma con il marchio Aromascope.

Profumi e cinema: le dive di Hollywood

Le dive di Hollywood hanno da sempre incarnato un ideale di eleganza e mistero irraggiungibile, tanto da spingere le maison più importanti a tradurre in fragranze la loro allure. È il caso di Audrey Hepburn, musa indiscussa di Hubert de Givenchy, per la quale nel 1957 fu creato il profumo L’Interdit.

Il couturier desiderava un profumo che riflettesse la personalità raffinata e insieme vivace dell’attrice, affidando a Françoise Gravon la composizione di un’armonia di fiori bianchi stemperati da un fondo di ambra, muschio e fava tonka.

Gérmaine Cellier della maison Robert Piguet catturò invece lo spirito di un’altra leggenda dello schermo, la meravigliosa Rita Hayworth, iconica protagonista di Gilda (1946), in una creazione audace, Fracas (1948). Al centro della formula c’è la tuberosa che, nel cuore della fragranza, esplode in un bouquet bianco e avvolgente, accompagnato da note calde e speziate.

La maison Grès omaggiò l’eleganza di Marlene Dietrich con la trilogia Hommage à Marlene Dietrich, che include ben 3 profumi come My Life, My Dream e My Passion. Queste composizioni giocano su note chypre, agrumate e ambrate: si parte da pompelmo e glicine, e a seguire una scia più calda e legnosa di patchouli e labdano.

Profumi e cinema: essenze protagoniste

Un altro rapporto tra profumi e cinema si riflette anche nella presentazione del profumo stesso come, in un certo senso, protagonista o comunque elemento facente parte di una pellicola.

Nel capolavoro di Federico Fellini, La Dolce Vita, il profumo gioca un ruolo importante nel creare l’atmosfera del mondo glamour e decadente della Roma degli anni ’60. Il protagonista del film, Marcello, viene trascinato in un mondo di indulgenza ed eccessi, dove il profumo, soprattutto sotto forma di una fragranza seducente indossata dalle protagoniste femminili, diventa simbolo del fascino e dell’artificio di quello stile di vita.

Profumo di donna (1992) è uno degli esempi più emblematici di questa relazione. Nel film, Al Pacino interpreta il tenente colonnello cieco Frank Slade, il cui olfatto diventa quasi un sesto senso di scoperta e ammirazione del mondo femminile. In una delle scene chiave, Slade riconosce la professoressa Downes dall’aroma del suo profumo. Il profumo diventa il filo conduttore emotivo, un modo per il protagonista di riconoscere e celebrare le donne, creando un’aura intima attorno a ogni incontro. Il profumo diventa il suo modo di percepire e catalogare il mondo che lo circonda e, in particolare, il profumo di donna rappresenta tutto ciò che Frank ha perso, ossia la capacità di vedere la bellezza femminile.

In, Profumo: storia di un assassino (2006), la storia segue Jean-Baptiste Grenouille nato con un olfatto altamente sviluppato ma privo di un odore corporeo proprio. L’ossessione di Grenouille per la cattura dell’odore perfetto lo porta a uccidere diverse giovani donne per creare la fragranza più bella. Questo film è un’esplorazione letterale e simbolica del potenziale del profumo di controllare, manipolare e persino distruggere. Il profumo iconico in questo film è più di una semplice fragranza, ma diventa una metafora dell’ossessione e del potere dei sensi.

Quale profumo ti ricorda un film che hai amato tanto?

profumi francesi

Il fascino dei profumi francesi: dalla corte reale ai marchi di lusso

L’arte della profumeria in Francia nasce tra le mura sontuose delle corti, dove re e regine trasformavano il profumo in uno strumento di potere e seduzione. Con il tempo, la tradizione si è evoluta: dai laboratori artigianali di Grasse sono nate maison leggendarie come Guerlain, Houbigant e Galimard, che hanno saputo trasformare la profumeria in una vera e propria arte, mescolando ingredienti naturali e innovazione. E infatti oggi, i profumi francesi continuano a incantare il mondo, grazie a marchi di lusso che custodiscono le antiche ricette e sperimentano nuove, incantevoli essenze.

I profumi francesi sono universalmente riconosciuti come emblema di eleganza e raffinatezza, un prestigio che affonda le sue radici nella storia, nell’arte e nella cultura della Francia. Ma cosa rende davvero uniche queste fragranze, al punto da essere considerate il riferimento mondiale dei profumi di lusso?

Profumi francesi: tradizione secolare tra corte e artigianato

La storia dei profumi francesi è legata a una tradizione secolare che affonda le radici nelle corti reali e nell’arte dell’artigianato. Questa combinazione ha contribuito a creare un patrimonio unico che ancora oggi caratterizza il mondo della profumeria francese.

Il rapporto tra profumi e reali: da Luigi XIV a Maria Antonietta

Fin dal XVII secolo, le corti reali, in particolare quella di Luigi XIV, il Re Sole, hanno fatto del profumo un elemento imprescindibile della vita di corte. Il profumo era un vero e proprio segno distintivo di status, potere e raffinatezza, amato dai reali tanto quanto dai nobili. Le feste e le cerimonie a corte erano infatti accompagnate da fragranze che avvolgevano l’ambiente, creando un’atmosfera di sfarzo. Si racconta che Luigi XIV facesse profumare anche le fontane di Versailles.

La sua passione per i profumi e gli agrumi non era un segreto, e adorava circondarsi di fragranze intense anche nei suoi giardini. Non si limitava a indossare profumi, ma amava che l’aria stessa fosse impregnata delle sue fragranze preferite. C’è da dire che la ricerca del lusso e dello sfarzo a Versailles, erano parte della strategia politica di Luigi XIV proprio per affermare e sottolineare il suo potere di sovrano assoluto.

E ancora, regine come Maria Antonietta sceglievano con cura i profumieri per creare bouquet personalizzati che riflettessero la loro immagine e personalità, contribuendo a elevare il profumo a forma d’arte oltre che una sorte di mezzo di comunicazione sociale. La regina amava rose, gelsomino e tuberosa, tutti fiori presenti nel suo giardino privato al Petit Trianon, un luogo ricco di giardini e piante rare, dove la regina trascorreva momenti di tranquillità. Il suo profumiere di fiducia era Jean-Louis Fargeon, che creava per lei i profumi più belli.

Profumi francesi

I reali di Francia incentivarono la coltivazione di rosa centifolia, gelsomino, lavanda e mimosa, che ancora oggi dominano le piramidi olfattive della profumeria di lusso francese.

Grasse: la capitale mondiale del profumo

Nel cuore della Provenza, tra colline soleggiate e campi fioriti, sorge Grasse, celebre in tutto il mondo come la capitale della profumeria. La sua fama nasce nel XVI secolo, quando i conciatori locali, per ovviare al pungente odore del cuoio, iniziarono a profumare i guanti con essenze naturali di rosa, gelsomino e fiori d’arancio, tutti fiori coltivati nei dintorni.

La svolta si ebbe con Caterina de’ Medici, che portò questi guanti profumati alla corte francese nel 1533. Il successo fu immediato, aprendo la strada a un’intera industria dedicata alle essenze. Nel 1616, il re Luigi XIII, riconosce ufficialmente la corporazione dei Gantiers‑Parfumeurs.

Grazie al clima mite, all’abbondanza d’acqua e al terreno calcareo, la regione era perfetta per coltivare fiori pregiati. Dalla rosa centifolia al gelsomino (importato in Provenza nel XVI sec.), dalla tuberosa al fiore d’arancio, ogni pianta era una risorsa inestimabile per la creazione dei profumi.

Tra il XVIII e XIX secolo, le botteghe artigiane si trasformarono in vere industrie: Molinard (1849), Fragonard (1926) e Galimard (1747) divennero colonne portanti del settore. A Grasse c’è anche il Museo Internazionale della Profumeria.

Nel 2018 l’UNESCO ha riconosciuto il savoir-faire del Pays de Grasse come patrimonio immateriale, un’eredità da preservare tramite l’intera filiera produttiva, dal fiore al profumo.

Oggi restano poche decine di ettari di coltivazione diretta a Grasse, ma continuano a essere essenziali per grandi fragranze come Chanel No. 5, J’Adore e Miss Dior.

Moda e profumo: il fascino dei profumi francesi

La storia della profumeria francese si intreccia con l’evoluzione della moda e del lusso, creando un legame unico che ha definito l’immagine stessa dell’eleganza e del portamento alla francese in tutto il mondo.

Questo connubio nasce ufficialmente nei primi decenni del XX secolo, quando lo stilista francese Paul Poiret introdusse il concetto di “sarto profumiere” con la sua collezione Parfums de Rosine, profumo dedicato alla figlia, nel 1911, segnando l’inizio di una collaborazione tra alta moda e profumo. Poiret non solo creò fragranze, ma le accompagnò a eventi esclusivi, come la celebre festa mascherata “Mille e Una Notte“, dove il profumo venne regalato alle ospiti, anticipando così moderne strategie di marketing.

Da allora, profumi e moda sono diventati due espressioni complementari dello stile, dove il profumo diventa parte integrante della visione stilistica di una maison.

Successivamente, altre icone della moda francese seguirono questa strada, tra cui Coco Chanel, che nel 1921 rivoluzionò il mondo del profumo con il celebre Chanel N°5, creato dal profumiere Ernest Beaux. Questo profumo, con la sua composizione innovativa a base di aldeidi e note floreali, divenne un simbolo di eleganza senza tempo e fu concepito come un complemento essenziale allo stile sobrio e raffinato della maison Chanel. Il flacone stesso, semplice ed elegante, rifletteva la filosofia estetica della sua iconica stilista.

Nel corso del Novecento poi, le grandi maison di moda francesi – oltre Chanel -, tra cui Dior, Yves Saint Laurent e molte altri stilisti famosi, hanno lanciato fragranze che non solo completano un outfit, ma ne valorizzano e definiscono l’identità, trasformando il profumo in un vero e proprio accessorio di lusso.

Dior, per esempio, con il suo New Look del 1947, ha rilanciato la moda e il profumo come strumenti di rinascita e femminilità dopo la guerra.

Inoltre, il legame tra moda e profumeria si riflette anche nel design dei flaconi, spesso veri e propri capolavori di artigianato, che incarnano lo spirito e l’estetica della maison di appartenenza.

Quali sono gli ingredienti tipici dei profumi francesi?

Le essenze che primeggiano nella profumeria francese, ancora oggi, sono tradizionalmente floreali e aromatiche, come rosa, gelsomino, fiori d’arancio, ma anche vaniglia e ambra, oltre che legno di sandalo. Le spezie creano un contrasto avvolgente con le note floreali, rendendo la fragranza più complessa e persistente sulla pelle.

tradizione italiana della profumeria

L’iconica tradizione italiana della profumeria: storia e innovazione

Oggi, così come ieri, il profumo made in Italy non è mai stato semplicemente una fragranza da indossare, ma rappresenta molto di più: un’espressione profonda di identità culturale e personale, nonché un’eco dei territori da cui trae origine. La tradizione profumiera italiana affonda le radici in una ricchezza naturale straordinaria, fatta di agrumi succosi, erbe officinali aromatiche, fiori delicati e spezie pregiate, che raccontano storie di terre soleggiate e di antiche botteghe artigiane. È proprio questa la magia della tradizione italiana della profumeria, un patrimonio sensoriale che racconta secoli di arte, cultura e innovazione.

Dalla Sicilia, con i suoi intensi agrumi come il bergamotto e il cedro, fino alla Liguria, dove il profumo del mirto e del basilico si mescola all’aria marina, ogni regione italiana contribuisce con le proprie note distintive a un patrimonio olfattivo unico.

Leggi l’approfondimento la storia dei profumi

La storia della profumeria italiana: dalle origini antiche al Rinascimento

Fin dall’antichità, la tradizione italiana della profumeria affonda le proprie radici nel mondo etrusco e romano. Già nel VII secolo a.C., gli Etruschi preparavano oli profumati, utilizzando metodi simili all’enfleurage, che comprendevano essenze di rose, mirto, cardamomo e le più raffinate erbe aromatiche, conservati poi in piccoli contenitori di bucchero o alabastro nei corredi funerari.

In epoca romana, il profumo divenne parte integrante della vita quotidiana. Veniva usato nei bagni pubblici, nei rituali religiosi e nelle ville patrizie.

Durante il Medioevo, la profumeria rimase viva, ma anche limitata, grazie alle botteghe artigiane e ai monasteri. Qui, monaci benedettini raccoglievano erbe, fiori e resine per preparare unguenti e acque aromatiche, basandosi su appunti erboristici e pratiche terapeutiche. In questo contesto però, il profumo veniva apprezzato più per le proprietà curative e spirituali che per scopi estetici, anche perché la Chiesa non vedeva di buon occhio il profumo come uno strumento di abbellimento del corpo.

Leggi l’approfondimento: Profumeria nel Medioevo tra misticismo, alchimia e tradizione

Il periodo più importante: il Rinascimento

Passiamo poi a un momento fondamentale per l’arte del profumo in Italia, il Rinascimento. Questo periodo rappresentò infatti una vera rivoluzione. Quando nel 1533 Caterina de’ Medici si trasferì in Francia per sposare Enrico II, portò con sé artigiani e profumieri italiani, tra cui René le Florentin. A corte si diffuse rapidamente la moda dei guanti profumati da indossare come segno distintivo dell’eleganza aristocratica. Questa pratica divenne un simbolo della diffusione della tradizione italiana della profumeria in Europa.

Intorno alla fine del XVII secolo, un altro capitolo fondamentale venne scritto da un italiano: Giovanni Paolo Feminis reinterpretò una formula tonica alcolica chiamata Aqua Mirabilis. Stabilitosi a Colonia, in Germania, nel 1693, creò un distillato a base di alcol e oli essenziali – bergamotto, lavanda, limone, rosmarino – che si diffuse in tutta Europa. Fu poi suo nipote, Giovanni Maria Farina, a perfezionare il prodotto e a commercializzarlo come Eau admirable de Cologne, ossia il predecessore dell’Acqua di Colonia moderna.

Per saperne di più, leggi la guida su profumeria e Rinascimento

 tradizione italiana della profumeria

Questa fragranza leggera e fresca segna l’inizio della profumeria italiana moderna. Un’essenza nuova, facilmente vaporizzabile, meno concentrata, basata su materie prime reperibili sul territorio, è da sempre simbolo di quella piacevole sensazione di una mattina fresca, come una rugiada.

Tradizione italiana della profumeria: ingredienti tipici

La profumeria italiana si distingue da sempre per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione. Gli artigiani italiani sono maestri nel creare fragranze complesse e ricche, che raccontano storie, oltre a essere un accessorio legato alla cura del corpo. La scelta di materie prime pregiate, come gli agrumi del Sud, e la sensibilità nel bilanciare le note di testa, cuore e fondo, conferiscono alle fragranze italiane leggerezza, e le rende subito riconoscibili. Non stupisce se sono ancora tra le più amate in tutto il mondo.

Questa tradizione è anche un patrimonio culturale, un’arte che si tramanda di generazione in generazione e che si nutre del legame profondo con il territorio e la storia italiana.

E infatti gli ingredienti tipici della tradizione italiana della profumeria riflettono la ricchezza del territorio, la storia millenaria e il patrimonio botanico unico del nostro meraviglioso Paese.

I sapori dei profumi italiani

Le erbe mediterranee sono le più facili da reperire ma anche le più preziose. Lavanda, basilico, rosmarino e altre erbe aromatiche tipiche del bacino mediterraneo sono le più presenti nei profumi nostrani, soprattutto nelle composizioni più fresche e verdi. Queste piante, tipiche della macchia mediterranea, hanno profumi intensi e caratteristici proprio grazie all’esposizione prolungata al sole e all’influsso della brezza marina, che ne arricchiscono le sfumature olfattive.

Seguono poi note legnose con ingredienti come il sandalo, il legno di cedro, la mirra e l’incenso che vengono utilizzati per dare struttura e persistenza alle fragranze, soprattutto nelle note di fondo. Gli agrumi fanno parte della nostra tradizione, il bergamotto di Reggio Calabria è considerato uno degli ingredienti simbolo della profumeria italiana, insieme a limone, arancia e anche il mandarino. Questi agrumi, grazie al loro aroma fresco e vivace, sono spesso utilizzati nelle note di testa per dare quella tipica leggerezza alle fragranze tanto apprezzata nella tradizione italiana della profumeria.

Il clima soleggiato e la brezza marina delle regioni mediterranee, come la Calabria e la Sicilia, permettono la coltivazione di agrumi di altissima qualità. Il bergamotto di Calabria, il limone di Sicilia, l’arancia e il mandarino sono di conseguenza ingredienti fondamentali nei profumi italiani. 

Tra gli ingredienti più usati per realizzare profumi tipici all’italiana spiccano anche i fiori, come il gelsomino, la rosa e l’iris. Il gelsomino, raccolto di notte per preservarne l’intensità, dona al profumo una sensualità dolce e profondità al mix di essenze. La rosa aggiunge una nota romantica e raffinata, mentre l’iris regala eleganza e terrosità alla fragranza.

La zagara, il fiore degli agrumi, è tra i preferiti nella tradizione italiana della profumeria. Con zagara ci riferiamo al fiore dell’arancio, del limone e del bergamotto. Appena estratto, il fior d’arancio viene utilizzato sotto forma di essenza (neroli) o assoluta. Il neroli dona alle fragranze una nota fiorita, delicata ma leggermente agrumata.

L’abbondanza di luce solare stimola la sintesi degli oli essenziali sia nei frutti che nei fiori, conferendo loro un profumo intenso, fresco e persistente.

I profumi italiani oggi

Grandi maison italiane della moda come Valentino, Armani, Versace, Dolce & Gabbana hanno contribuito a diffondere nel mondo fragranze che riflettono lo stile e la vitalità italiana.

Tra le fragranze iconiche più amate c’è Acqua di Giò di Giorgio Armani, una delle eau de toilette maschili più vendute al mondo. Con le sue note marine, agrumate e aromatiche, evoca la freschezza delle coste italiane. Versace Bright Crystal (2006), con i suoi accordi fruttati e floreali (melograno, peonia e magnolia) rappresenta invece la sensualità tipica dello stile della maison.

Dolce & Gabbana è legatissima alla Sicilia e alla cultura mediterranea. Fragranze come Light Blue catturano lo spirito delle estati italiane, leggere, vivaci, ma anche ammiccanti, mentre The One punta su una femminilità intensa, più vicina all’eredità passionale del Sud.

Il profumo italiano rappresenta molto più di una semplice fragranza. È un vero e proprio viaggio sensoriale che unisce storia, territorio e cultura, un patrimonio prezioso che continua a vivere e a rinnovarsi nel tempo. Attraverso le sue essenze uniche, l’Italia racconta la propria identità, celebrando la bellezza e la ricchezza dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni.

Influenza araba sulla profumeria europea

Influenza araba sulla profumeria europea: ieri e oggi

Oggi i profumi arabi sono quelli che più conquistano i giovanissimi, ma l’influenza araba sulla profumeria europea non è un qualcosa di recente. Si tratta di una storia millenaria che fonde tradizione, scienza e commercio.

Quando si parla di profumo, spesso si pensa alle raffinate fragranze francesi o italiane, ma è proprio nel cuore del mondo arabo che questa arte ha trovato alcune delle sue radici più profonde e innovative. E infatti, l’influenza araba sulla profumeria europea, si evince in tante cose, sia nelle tecniche di estrazione delle essenze, sia nella scelta degli ingredienti, ma anche nell’immaginario stesso del profumo come simbolo di lusso, spiritualità e poi anche identità.

Profumeria in Europa e in Arabia: le differenze

Dopo la caduta dell’Impero Romano, in Europa la profumeria subì un declino, mentre nel mondo islamico si continuò a sperimentare e perfezionarne l’arte. Gli arabi furono tra i primi a sviluppare e migliorare la distillazione dell’alcol e degli oli essenziali, una vera e propria rivoluzione che permise di ottenere fragranze più pure e persistenti.

Figure come il filosofo Al-Kindi e il medico Avicenna (Ibn Sina) sono passate alla storia per aver scritto trattati e inventato strumenti, come l’alambicco, ancora oggi fondamentali nella produzione di profumi. Curiosamente, fu proprio Avicenna a distillare per la prima volta l’acqua di rose, dando vita a una delle essenze più iconiche e amate sia in Oriente che in Occidente.

Leggi tutto su: la storia dei profumi

Origini della profumeria araba

Le origini della profumeria araba affondano le radici in un contesto storico davvero ricco e variegato, che abbraccia la Persia, la penisola arabica e l’Egitto, territori che per secoli sono stati crocevia di commerci, innovazioni e ritualità legate proprio al mondo del profumo. Nell’antico Egitto per esempio, il profumo aveva un ruolo centrale nei rituali religiosi e nella vita quotidiana, venivano impiegate resine come mirra e incenso, mentre la Persia divenne celebre per la produzione di essenze e per la sua posizione strategica lungo le rotte commerciali che collegavano Oriente e Occidente.

Tra le tecniche che hanno segnato la storia e l’influenza araba sulla profumeria europea, c’è la già citata distillazione. Fu il persiano Avicenna a perfezionare la distillazione a vapore, ottenendo per la prima volta l’olio essenziale e l’acqua di rosa damascena, una rivoluzione che ha trasformato il profumo da unguento a base grassa a liquido raffinato. Oltre alla distillazione, si diffusero metodi come l’enfleurage, che consisteva nel lasciar assorbire l’aroma dei fiori attraverso grassi animali, e la lavorazione di oli essenziali puri, spesso senza alcool, secondo la tradizione islamica.

Prima degli arabi, le fragranze venivano ottenute solo tramite macerazione o enfleurage, cioè l’estrazione degli aromi attraverso oli vegetali o sostanze grasse, ma senza ottenere oli essenziali puri. Gli arabi, grazie alla distillazione, riuscirono poi a separare le componenti volatili delle piante senza alterarne le proprietà, migliorando così la qualità e la durata dei profumi. Questa tecnica sfrutta il vapore acqueo per rompere le cellule vegetali e liberare le sostanze volatili senza che le piante vengano a contatto diretto con l’acqua o con temperature troppo elevate che invece potrebbero degradare gli aromi più delicati.

Leggi anche: profumi orientali, storia e tradizioni

Influenza araba sulla profumeria europea

Influenza araba sulla profumeria europea: le materie prime

Le materie prime tipiche della profumeria araba sono tra le più amate per via della loro rarità, e complessità olfattiva. Tra queste, l’oud occupa un posto di assoluto rilievo. Il suo profumo è intenso, caldo, legnoso, caratteristiche che lo rendono unico e subito riconoscibile. Nella profumeria moderna, l’oud è diventato un ingrediente di punta per le note di fondo, grazie alla sua straordinaria persistenza sulla pelle e alla capacità di fissare e valorizzare le altre componenti della fragranza.

Abbiamo poi l’ambra grigia, una sostanza preziosa che si forma nel tratto intestinale delle balene e che viene raccolta sulle coste dell’Oceano Indiano. Lasciata seccare al sole, l’ambra grigia cambia, e diventa morbida e profumata, trasformandosi in un ingrediente fondamentale nelle composizioni di profumi di lusso.

Citiamo poi il muschio, noto per la sua fragranza calda e terrosa e la rosa damascena, un fiore dal profumo dolce, intenso e avvolgente, simbolo di purezza e bellezza, la cui distillazione fu perfezionata proprio dagli arabi. Infine l’incenso, con le sue note resinose, completa questa tavolozza di aromi variegata.

Questi ingredienti, raccolti e lavorati con tecniche raffinate, hanno viaggiato per secoli lungo le vie del commercio, conquistando i mercati e le corti d’Europa, dove hanno poi contribuito a plasmare e migliorare la profumeria occidentale.

Come sono arrivati i profumi arabi in Europa?

La diffusione dell’arte profumiera araba in Europa fu il risultato di una fitta rete di scambi culturali, religiosi e commerciali che si sviluppò nel periodo tra Medioevo e Rinascimento. Le Crociate, tra l’XI e il XIII secolo, rappresentarono uno dei primi e più intensi canali di trasmissione. L’influenza araba sulla profumeria europea si radicò in modo ancora più profondo nei territori dove la presenza islamica fu stabile e duratura, come la Spagna andalusa e la Sicilia araba. Tra l’VIII e il XIII secolo, città come Cordova, Granada e Siviglia divennero centri nevralgici del sapere scientifico e delle arti decorative, inclusa la profumeria.

In Sicilia, la dominazione araba lasciò un’impronta simile: Palermo divenne un crocevia multiculturale dove convivevano medicina, astronomia, botanica e profumi. Qui si producevano essenze a base di rosa, zagara (fiore d’arancio), tra le profumazioni ancora oggi più amate, e ambra grigia, che venivano esportate verso l’Italia soprattutto attraverso i porti di Amalfi, Venezia e Genova.

Influenza araba sulla profumeria europea

Influenza araba sulla profumeria europea oggi

I profumi arabi oggi sono molto apprezzati grazie alla loro intensità olfattiva, la persistenza del profumo sulla pelle e l’arte del layering, ossia l’uso combinato di più fragranze per creare una profumazione nuova e sempre più personalizzata. Questa tendenza riflette un gusto che privilegia note calde, legnose, speziate e orientali, capaci di evocare atmosfere esotiche e un senso di lusso avvolgente.

Un altro aspetto dell’influenza araba sulla profumeria europea riguarda l‘arte del layering, tipica della tradizione araba, che sta guadagnando sempre più terreno anche da noi in Occidente. Chi ama particolarmente i profumi, ha iniziato a combinare oli profumati e eau de parfum per realizzare fragranze uniche e personali. Come funziona il layering? Si parte da una base intensa e persistente che va applicata in punti caldi come dietro le orecchie o sul collo, per poi aggiungere a questa fragranze più leggere o complementari da applicare su polsi o abiti, modulando così la percezione olfattiva totale.

Un aspetto distintivo del layering arabo è l’uso di profumi in olio, più concentrati e duraturi rispetto alle eau de parfum occidentali Questi interagiscono con il pH della pelle rivelando note diverse a seconda della persona e del momento della giornata.

Tutto ciò ci dimostra come l’influenza araba sulla profumeria europea è un esempio di come una tradizione millenaria possa ancora oggi ispirare, innovare e affascinare, trasformando il profumo in un ponte tra culture e tempi diversi.

Profumi orientali

Profumi orientali: storia, tradizioni e note esotiche

C’è un profumo che non solo piace, ma ammalia. È caldo, avvolgente, ricco di mistero. È il profumo orientale che evoca giardini notturni in fiore, spezie preziose e tradizioni antiche. Il mondo dei profumi orientali esercita da sempre un fascino magnetico, capace di evocare terre lontane, misteriose e ricche di fascino. L’idea dell’Oriente, nella cultura occidentale, è da secoli associata a un mondo di unicità, ricchezza, mistero e seduzione: un luogo dove aromi, spezie e fiori si fondono in fragranze avvolgenti e persistenti, capaci di trasportarci in atmosfere da sogno, incantate.

In questo articolo sui profumi orientali esploreremo la storia, le tradizioni e la composizione, per scoprire cosa rende le essenze orientali così irresistibili e senza tempo.

Leggi l’approfondimento su la storia dei profumi: dalle antiche tradizioni alle tendenze moderne nel mondo delle fragranze.

Il fascino senza tempo dell’Oriente

Fin dall’alba dei tempi, l’Oriente ha rappresentato una fonte inesauribile di meraviglie: spezie rare, sete preziose, aromi sconosciuti e leggende magiche. Le cronache di viaggiatori e naviganti hanno alimentato per secoli il mito di civiltà lontane e raffinate, dove i profumi erano parte integrante della cultura e della vita quotidiana. L’Oriente, rimasto a lungo ai confini del mondo conosciuto, è stato visto come un luogo di mistero, dove anche il profumo assumeva anche un valore simbolico e spirituale, molto che più che nel mondo occidentale.

E infatti i profumi orientali sono sempre stati, e lo sono ancora oggi, sinonimo di intensità, persistenza e sensualità. Sono fragranze che avvolgono chi le indossa in una scia calda e misteriosa, spesso impreziosita da note speziate e legnose, come ambra, mirra, sandalo e vaniglia.

Queste essenze così intense e magnetiche evocano ricordi, suggeriscono atmosfere esotiche e raccontano storie di terre lontane.

Devi sapere che la profumeria ha radici antichissime in Oriente. Già oltre quattromila anni fa, in Mesopotamia, Egitto e nelle civiltà dell’Asia, si distillavano oli profumati e si bruciavano resine aromatiche per riti religiosi e ma anche per il benessere della persona.

In Arabia, patria di molte delle essenze più pregiate, furono perfezionate le tecniche di estrazione e distillazione dei profumi, e ingredienti come l’acqua di rose e il muschio divennero simboli di purezza e spiritualità.

In India, Cina e Giappone, il profumo era parte delle usanze quotidiane e dei rituali di bellezza, con una ricca tradizione di oli e miscele a base di fiori, spezie e legni aromatici.

Come sono fatti i profumi orientali?

Dal punto di vista compositivo, i profumi orientali si distinguono per le note calde, avvolgenti e persistenti, che includono ingredienti come ambra, muschio, vaniglia, legni esotici, spezie come cannella, cardamomo, pepe, e resine dolci come incenso, mirra e benzoino.

Questi elementi creano un aroma complesso, dalle sfumature ricche, capace di evocare atmosfere misteriose, che ricordano profumi provenienti dai deserti e da giardini fioriti che circondano sontuosi palazzi orientali. E infatti qui entra in gioco la memoria olfattiva, perché certi profumi esotici stimolano la mente a viaggiare verso luoghi lontani, risvegliando ricordi o immaginazioni di scenari che sono nel nostro immaginario ma che forse non abbiamo nemmeno mai visto o visitato.

Le essenze d’oriente hanno una lunga durata sulla pelle, grazie alle basi dense e oleose e vengono spesso descritti come vellutati, avvolgenti e cremosi.

Profumi orientali

Profumi orientali: le diverse tradizioni

La profumeria araba è da sempre un elemento centrale della cultura quotidiana e spirituale. L’uso del profumo è un segno di ospitalità, rispetto e raffinatezza, tanto che le famiglie reali e le élite storicamente hanno coltivato la tradizione del dono profumato come gesto di alta cortesia e prestigio.

Una delle materie prime più preziose della profumeria araba è l’oud, o agarwood, un legno raro e aromatico che sprigiona un profumo intenso, caldo e legnoso, definito anche come oro liquido per il suo valore e la sua rarità. Abbiamo poi il muschio e l’ambra grigia che conferiscono alle fragranze una profondità e sensualità.

In India, la profumeria tradizionale è rappresentata dall’attar, un’essenza ottenuta con metodi di distillazione antichissimi. Gli attar sono fragranze oleose, pure e concentrate, che combinano note floreali e speziate, come la rosa, il gelsomino e lo zafferano, ingredienti simbolici della cultura indiana.

L’attar ha anche un ruolo ayurvedico e simbolico perché viene utilizzato per scopi terapeutici, per purificare l’ambiente e per accompagnare rituali spirituali.

In Giappone abbiamo invece l’incenso, ed esiste un termine che indica proprio l’arte di apprezzare l’incenso, Kōdō. L’uso dell’incenso è una pratica spirituale e meditativa, un modo per entrare in contatto con la natura e con se stessi. L’incenso giapponese utilizza materie prime naturali come legno di sandalo, cannella, muschio e fiori delicati, e la sua fragranza è pensata per accompagnare momenti di calma, riflessione e armonia interiore.

Differenza tra profumi orientali e profumi occidentali

I profumi orientali si differenziano da quelli occidentali per composizione e atmosfera, riflettendo culture e tradizioni olfattive diverse, ma entrambi particolari e piene di storia. I profumi occidentali sono più leggeri rispetto alle fragranze orientali per la loro composizione e base di formulazione.

Le fragranze occidentali sono generalmente a base alcolica – con un’evaporazione più rapida delle note olfattive -, che rendendo il profumo più arioso e meno persistente sulla pelle. I profumi orientali sono invece a base di olio, con una concentrazione elevata di oli essenziali puri. Ovviamente la base oleosa ha una maggiore durata e intensità, facendo risultare la fragranza calda, avvolgente e persistente, grazie anche all’uso di ingredienti ricchi e profondi.

I profumi orientali sono caratterizzati da note calde, avvolgenti e intense, con un uso predominante di materie prime ambrate e balsamiche come ambra, incenso, mirra, benzoino e labdano. A queste si aggiungono spezie esotiche come cannella, cardamomo, chiodi di garofano e pepe, che conferiscono ricchezza e atmosfera.

Le note dolci di vaniglia, fava tonka e miele danno un cuore caldo al profumo, mentre legni preziosi come sandalo, oud e patchouli offrono persistenza e profondità.

I profumi occidentali invece sono più freschi e leggeri, con prevalenza di note floreali, agrumate o verdi. Le famiglie olfattive occidentali spesso puntano su fragranze frizzanti e pulite, più adatte a un uso quotidiano e a climi temperati. Infatti vengono più spesso scelte in estate che in inverno.

Considera che i profumi orientali evocano un’atmosfera magica, di calore e opulenza, richiamando paesaggi esotici e tradizioni antiche. La loro ricchezza olfattiva crea un’esperienza avvolgente e duratura. Vengono più indossati di sera o in occasioni speciali. Le essenze d’Occidente invece sono percepite come profumazioni fresche, evocando sensazioni di energia e leggerezza, più adatte alla quotidianità.

I profumi orientali oggi

Negli ultimi anni i profumi orientali sono tornati più popolari che mai, soprattutto i profumi arabi. Grandi brand come Dior e Tom Ford, hanno integrato nelle loro collezioni note tipiche dell’Oriente, in particolare l’oud e le spezie, reinterpretandole in chiave moderna.

Questi marchi hanno saputo coniugare la ricchezza e la profondità delle materie prime orientali con un’estetica elegante e contemporanea, creando profumi caldi, intensi ma equilibrati. Parallelamente però, si assiste a una crescita significativa di brand di nicchia mediorientali, che portano avanti la tradizione profumiera locale con un approccio tutto artigianale. Questi ultimi sono i più apprezzati dalle giovanissime che ricercano un prodotto unico e ben fatto.

Profumi e rivoluzione industriale

Profumi e rivoluzione industriale: cambiamenti e nuove scoperte

Siamo arrivati a un’epoca molto importante e decisiva per quanto riguarda la storia del profumo. In questo approfondimento vogliamo raccontarti del rapporto tra profumi e rivoluzione industriale, e come questo periodo ha cambiato per sempre la storia e le sorti del profumo.

Prima però leggi tutto quello che c’è da sapere sulla storia dei profumi

Abbiamo visto che il profumo accompagna la storia dell’umanità da millenni, attraversando epoche e culture come simbolo di lusso, spiritualità e identità personale. Dall’antico Egitto fino alle corti europee del Rinascimento, il profumo è stato a lungo privilegio di pochi, realizzato con metodi artigianali e ingredienti rari.

Tuttavia, è con la rivoluzione industriale che il mondo dei profumi subisce una trasformazione radicale: la produzione si fa più accessibile, la chimica apre nuove strade e il profumo diventa un prodotto di massa, riflettendo i cambiamenti sociali ed economici dell’epoca.

Profumi e rivoluzione industriale: i cambiamenti epocali

Cosa accade in questi anni e perché il periodo della Rivoluzione Industriale è così importante per il mondo dei profumi? Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, una combinazione di scoperte, miglioramenti tecnologici e cambiamenti socioculturali trasforma il modo in cui i profumi vengono creati, distribuiti ma anche percepiti. Il profumo non è più solo un lusso da salotto, ma diventa un bene di consumo più accessibile, e non più riservato a pochi.

La rivoluzione industriale ha influenzato tantissimo il prodotto profumo così come lo conosciamo oggi, ma in che modo?

Profumi e rivoluzione industriale: lo sviluppo della chimica

Il periodo della rivoluzione industriale è coinciso anche con nuove e importanti scoperte e sviluppi della chimica organica. Queste scoperte hanno permesso la sintesi di molecole aromatiche come la vanillina, la cumarina e le aldeidi. Si tratta di composti sintetici che hanno ampliato la gamma di profumi disponibili, permettendo così la creazione di fragranze più complesse, persistenti e nuove, impossibili da ottenere prima di allora con solo gli ingredienti naturali.

Un esempio celebre? Chanel n°5 fu voluto da Coco Chanel e commissionato al chimico Ernest Beaux che miscelò essenze naturali e sintetiche per la prima volta nella storia. Grazie proprio all’uso delle essenze sintetiche, le aldeidi, il profumo persisteva molto più a lungo rispetto ai classici profumi che, all’epoca, si basavano sull’essenza di un unico fiore.

Tecniche di estrazione e lavorazione nuove

Le nuove tecnologie sviluppatesi durante il periodo della rivoluzione industriale hanno migliorato anche le tecniche di estrazione degli oli essenziali, come la distillazione a vapore e l’enfleurage, aumentando la qualità e la quantità degli ingredienti disponibili per realizzare nuovi profumi più complessi e raffinati.

Migliorando le tecniche di estrazione e lavorazione, non solo si riuscì a ottenere un prodotto migliore, ma anche una standardizzazione della produzione. Fabbriche come quelle di François Coty producevano fino a 100 000 flaconi al giorno con packaging accessibili anche ai ceti medi. François Coty viene infatti considerato il fondatore della moderna industria dei profumi.

Date a una donna il miglior prodotto che si possa realizzare, commercializzatelo in un flacone perfetto, bello nella sua semplicità ma impeccabile nel suo gusto, chiedete un prezzo ragionevole e assisterete alla nascita di un’impresa di dimensioni quali il mondo non ha mai visto.

François Coty

Profumi e rivoluzione industriale

Profumi e rivoluzione industriale: produzione di massa e accessibilità ai più

Migliorando le tecniche e grazie all’introduzione di nuovi macchinari, la produzione di profumi durante il periodo della rivoluzione industriale è passata da un processo completamente artigianale e limitato ai pochi, a una produzione massiva. Questa trasformazione ha permesso di ridurre i costi e rendere il prodotto profumo accessibile non solo alle élite, ma anche alla classe media, trasformando così il profumo da bene di lusso ed esclusivo per pochi, a un bene di consumo quotidiano.

Questo punto è molto importante perché è qui che il profumo diventa non solo accessibile, ma anche qualcosa da poter indossare ogni volta che si desidera e non più strettamente legato a cerimonie religiose o eventi mondani. Potremmo dire che il profumo diventa democratico, o quasi!

Profumi e rivoluzione industriale: un prodotto di massa

Con la rivoluzione industriale, il profumo comincia a essere commercializzato anche nei grandi magazzini, oltre che nelle apposite boutique di profumieri. C’è una nuova consapevolezza che si fa forte in questi anni, non basta più produrre una fragranza, ma bisogna anche saperla vendere. È qui che entra in gioco il marketing moderno, che trasforma il profumo in un oggetto di stile e identità. La produzione industriale ha reso davvero il profumo un prodotto di massa. Ciò ha anche comportato sempre più attenzione anche alla diversificazione delle fragranze in modo da rispondere a diversi gusti ed esigenze.

È in questo periodo che il profumo inizia a diventare parte integrante della moda e dello stile di vita, con un’attenzione sempre più crescente al design di bottiglie e packaging. Coty e Lalique rivoluzionarono il packaging con flaconi artistici, creando un prodotto unico, raffinato e desiderabile. Le grandi maison, da Chanel a Guerlain, sono state tra le prime a capire l’impatto positivo del marketing e a utilizzarlo già ai tempi.

Un recap su profumi e rivoluzione industriale

Nel nostro articolo su profumi e rivoluzione industriale abbiamo visto che la rivoluzione industriale ha segnato una svolta epocale nel mondo dei profumi, trasformando un’arte millenale, prima legata alla sfera di riti e religiosità, poi riservata alle élite, in qualcosa di nuovo ma soprattutto accessibile a tutti e in continua evoluzione.

Grazie alle innovazioni tecnologiche e alle scoperte chimiche, la profumeria moderna si è evoluta, dando vita a fragranze iconiche che hanno poi rivoluzionato il concetto stesso di profumo. Le maison inizieranno a raccontare storie attraverso le fragranze, trasformando il profumo in un vero e proprio mezzo espressivo, oltre che un semplice oggetto legato alla cura e alla bellezza della persona.

E tu conoscevi le scoperte e gli sviluppi legati a profumi e rivoluzione industriale?

Profumeria nel Rinascimento

Profumeria nel Rinascimento: innovazioni e arte olfattiva

Abbiamo iniziato il nostro viaggio sulla storia dei profumi partendo dalle civiltà antiche, parlando del legame tra profumi e mitologia e del Medioevo, un periodo davvero particolare per i profumi. In questo articolo invece approfondiremo la profumeria nel Rinascimento.

Profumeria nel Rinascimento: una vera rinascita

Il Rinascimento, periodo di straordinario fermento artistico, scientifico e culturale, segna una svolta anche per quanto riguarda l’arte del profumo. In questo contesto di rinascita e riscoperta, la profumeria nel Rinascimento si trasforma in vera e propria arte, intrecciando innovazione e gusto estetico tenendo anche presente le nuove esigenze di chi comincia a integrare questo prodotto come un qualcosa di quotidiano. Difatti fino ad allora, la profumeria era percepita essenzialmente per la sua funzione terapeutica e/o religiosa.

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Tra il Quattrocento e il Cinquecento, l’Europa assiste a un rinnovato interesse per le discipline umanistiche e scientifiche. L’alchimia lascia spazio alla chimica, che consente di perfezionare la distillazione e la qualità delle essenze. Questo passaggio è molto importante perché la profumeria nel Rinascimento non è più legata solo a magia, superstizione e religione, ma diventa anche oggetto di studio, sperimentazione e divulgazione. L‘invenzione della stampa favorisce anche la circolazione di ricette e trattati che spiegano come preparare acque odorose, profumi e perfino i primi cosmetici.

Il profumo come rito quotidiano

Durante il Medioevo l’arte del profumo aveva conosciuto una certa decadenza, o comunque era limitata solo ad alcuni ambiti. Con il Rinascimento assistiamo al ritorno delle fragranze nella vita quotidiana. Le corti italiane, spagnole e francesi, in particolare, diventano le vere protagoniste di questo ritorno del profumo e svolsero un ruolo cruciale nella diffusione e nell’evoluzione dell’arte delle essenze, trasformandola in un simbolo di potere, eleganza e raffinatezza.

Qui si sperimentano nuove tecniche di estrazione, come la distillazione e l’enfleurage, e si introducono materie prime esotiche provenienti dalle nuove rotte marittime verso l’Oriente e le Americhe: troviamo vaniglia, cannella, pepe, cacao e tabacco che arricchiscono le classiche composizioni. Queste nuove materie prime trasformano le miscele profumate europee rendendole più complesse e preziose.

Sapevi che anche Leonardo da Vinci si dedicò all’arte della profumeria? Studiò diversi metodi per estrarre essenze da fiori e piante, sperimentando nuove tecniche di conservazione degli aromi.

Profumeria nel Rinascimento

Profumeria nel Rinascimento: il profumo come status sociale

Il profumo diventa sempre più anche uno strumento di prestigio sociale. Indossare una fragranza raffinata era segno di prestigio e potere sociale, ma banalmente serviva anche per mascherare odori sgradevoli. Un esempio? La moda dei guanti profumati, introdotta in Francia da Caterina de’ Medici e dal suo profumiere Renato Bianco, conquistò subito le corti europee e contribuì alla nascita della celebre tradizione profumiera di Grasse.

Ma la profumeria nel Rinascimento non era solo qualcosa relegato alle classi più nobili. Abbiamo proprio in questi anni la diffusione di sacchetti profumati tra le donne borghesi, l’uso di acque profumate e la combustione di erbe aromatiche per purificare gli ambienti.

Profumeria nel Rinascimento: i progressi

La profumeria nel Rinascimento cambia e si trasforma grazie alle innovazioni tecniche.

Uno dei passaggi più importanti fu l’introduzione della distillazione dell’alcol come base per i profumi. La Scuola Medica Salernitana, celebre centro di studi medici e scientifici del periodo medievale, fu tra i primi a sperimentare l’uso dell’alcol per estrarre e conservare le essenze aromatiche. Le fragranze così ottenute risultavano più leggere e durature, aprendo la strada alla moderna profumeria alcolica.

Tecniche di estrazione perfezionate grazie alla chimica

La distillazione era già nota ad arabi e greci, tanto che Avicenna riuscì in tempi non sospetti a ottenere l’acqua di rose con metodi rudimentali. Come abbiamo visto però, fu a Salerno che la tecnica della distillazione fece un grande passo avanti, perfezionandola. La distillazione con alambicco divenne poi la tecnica principale per estrarre oli essenziali da fiori, erbe e spezie.

La tecnica dell’enfleurage consisteva invece nell’assorbire a freddo gli oli essenziali dei fiori su grassi animali o vegetali, e venne riscoperta e valorizzata per trattare fiori delicati come il gelsomino e la rosa, che mal tolleravano il calore della distillazione.

Altra tecnica conosciuta era la macerazione che consisteva nell’immersione prolungata di piante aromatiche in oli o alcol per poter estrarre l’essenza. Nel periodo rinascimentale fu infatti affinata per ottenere estratti più ricchi e complessi.

Le corti come centro della profumeria nel Rinascimento

L’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, fondata nel 1508 dai frati domenicani, è uno dei più antichi esempi di produzione profumiera. Si sperimentavano tecniche di distillazione e di estrazione, creando acque odorose, unguenti e balsami che divennero famosi in tutta Europa.

La famiglia de’ Medici la sostenne con donazioni e commissioni, contribuendo a farne un centro di eccellenza. Anche il papa Leone X, appartenente sempre ai Medici, promosse l’uso dei profumi come segno di prestigio e cura personale.

A Milano, alla corte di Ludovico il Moro, Leonardo da Vinci non fu solo artista e inventore, ma anche maestro profumiere. Si dedicò a studi e sperimentazioni sulle essenze, perfezionando tecniche di estrazione e conservazione degli aromi. Facciamo poi un salto a Mantova e troviamo Isabella d’Este che era invece famosa per le sue balotte de odore, piccole sfere profumate da portare con sé o da regalare, che anticiparono l’uso degli accessori profumati nelle corti europee. Era lei stessa a crearle, confezionarle e a indossarle.

E a Parigi? L’arrivo di Caterina de’ Medici in Francia nel 1533 segnò una svolta decisiva per la profumeria europea. Portò con sé il suo profumiere personale, Renato Bianco che introdusse le sue famose tecniche di preparazione delle fragranze. È a Caterina de’ Medici che dobbiamo l’utilizzo di guanti profumati, un accessorio che diventò rapidamente simbolo di eleganza e raffinatezza nelle corti francesi.

Promosse poi anche l’uso di acque profumate come l’Acqua della Regina, una miscela a base di rosmarino e lavanda, che divenne celebre per le sue presunte virtù di bellezza e longevità. Conosci la leggenda dell’acqua di Ungheria? Si racconta che la regina Elisabetta d’Ungheria ricevette in dono una fragranza a base di rosmarino e lavanda, la famosa acqua di Ungheria, considerata un vero e proprio elisir di eterna giovinezza.

Le basi della profumeria moderna

Dobbiamo aspettare tra il XVIII e il XIX secolo per assistere agli inizi della profumeria moderna, grazie all’emergere di profumi di nicchia e all’introduzione dei primi ingredienti sintetici. Sarà poi con la rivoluzione industriale e le nuove tecnologie che si cominciò ad avviare una produzione su larga scala di profumi, rendendoli accessibili a fasce più ampie della popolazione.

Nel 1889, Aimé Guerlain creò Jicky, il primo profumo moderno che combinava ingredienti naturali con molecole sintetiche aprendo la strada a una produzione mai vista prima.

Profumeria nel Medioevo

Profumeria nel Medioevo: tra misticismo, alchimia e tradizione

Il Medioevo era un’epoca dominata da forti contrasti tra fede e superstizione, il profumo assumeva ruoli molteplici: simbolo di purezza, strumento di protezione ma era anche visto come un qualcosa di superfluo, e guardato perfino con sospetto. Il profumo era molto più che un vezzo, ma un elemento intriso di significati profondi, oscillando tra il sacro e il profano. Scopri tutto quello che c’è da sapere in questo incredibile viaggio sulla profumeria nel Medioevo.

Leggi anche il nostro approfondimento su la storia dei profumi: dalle antiche tradizioni alle tendenze moderne nel mondo delle fragranze

Profumeria nel Medioevo: il profumo come simbolo di protezione

I profumi erano visti come strumenti di purificazione, utilizzati soprattutto nei rituali religiosi per elevare le preghiere “attraverso il fumo” – per fumum – verso il divino. Nelle cerimonie religiose, l’incenso era indispensabile e veniva diffuso nell’aria per purificare l’ambiente e permettere la connessione con il sacro.

Si credeva anche che le fragranze potessero proteggere l’anima e il corpo dalle influenze maligne, come dal contagio delle malattie, in particolare durante le ondate di peste, quando si credeva che i miasmi fossero portatori di male. Era infatti usanza avere sempre con sé – ovviamente stiamo parlando delle classi più agiate – sacchetti profumati. Oltre alla protezione contro le influenze maligne, si credeva che alcuni profumi avessero anche poteri curativi. Per esempio, il profumo di rose era considerato benefico per il cuore, mentre il profumo di lavanda era visto come calmante per lo spirito. Ancora oggi la lavanda è tra le profumazioni più consigliate per chi cerca un profumo rilassante e piacevole.

Profumeria nel Medioevo: dall’aristocrazia al popolo

Nonostante la Chiesa medievale guardasse con sospetto tutto ciò che poteva favorire la vanità o il piacere personale, l’uso dei profumi non scomparve in questo periodo, anzi. È soprattutto nei monasteri, che i monaci coltivavano erbe aromatiche e distillavano essenze sia per scopi liturgici che terapeutici.

Questa sua ambivalenza rende la storia della profumeria nel Medioevo molto affascinante. Inoltre non dimentichiamo che la profumeria nel Medioevo era segnata anche dalle distinzioni sociali, riflettendo il divario tra nobiltà, clero, borghesia e il popolo.

I profumi erano visti come veri e propri status symbol, i nobili avevano l’abitudine di profumarsi con essenze rare provenienti da terre lontane. Grazie agli scambi commerciali con l’Oriente però, anche la borghesia cominciò a conoscere il profumo e a farne uso, non quanto l’aristocrazia, ovviamente. Per il popolo, l’uso dei profumi era legato perlopiù alla necessità; ricorrevano a erbe locali, come rosmarino e alloro, spesso raccolte nei campi o nei giardini. In casa si bruciavano piante aromatiche nei camini o si cospargeva il pavimento con erbe profumate, ma i motivi erano legati all’igiene o per superstizione.

La Chiesa e la conservazione della conoscenza profumiera nel Medioevo

In Europa, i monasteri non furono solo centri spirituali, ma custodi della cultura e della scienza, dove anche la profumeria trovò un terreno fertile.

I monaci amanuensi svolgevano un ruolo cruciale nella trascrizione e conservazione di testi antichi, molti dei quali provenienti dall’antichità classica e dal mondo arabo. Grazie a loro, abbiamo accesso a numerose fonti e informazioni su piante aromatiche e tecniche di estrazione delle essenze. Le biblioteche monastiche custodivano manoscritti rari e preziosi, spesso unici testimoni di conoscenze erboristiche e farmaceutiche.

I monasteri erano circondati da orti e giardini in cui venivano coltivate numerose piante aromatiche, utilizzate sia per preparare rimedi medicinali sia per scopi liturgici, come la produzione di incensi e oli sacri. La maggior parte delle erbe erano coltivate sia per le loro proprietà curative che simboliche. Inoltre questi ampi e curati giardini, non solo fornivano ingredienti per la medicina e la liturgia, ma rappresentavano anche spazi di contemplazione e preghiera.

Per esempio, durante la peste del 1347, i monaci produssero i pomander, piccole sfere metalliche contenenti miscele aromatiche utilizzate come protezione contro il contagio. Si credeva che questi oggetti, indossati o portati con sé, potessero proteggere dalle malattie che si diffondevano attraverso l’aria malsana.

Questi sono tutti esempi di come la profumeria nel Medioevo si intrecciava strettamente con la religione, la spiritualità, ma anche la medicina.

 

Il profumo nell’Islam e la sua influenza sull’Europa

La profumeria nel Medioevo europeo non può essere compresa appieno senza riconoscere il debito profondo che essa ha nei confronti della civiltà islamica. Nel mondo islamico, il profumo non era solo un piacere sensoriale, ma, oltre a essere un elemento radicato nella religione, lo era anche nella scienza e nella vita quotidiana, e influenzò tantissimo anche tutta la profumeria in Europa. Qui troviamo un uso quotidiano delle fragranze, sia nei riti di purificazione, ma anche nella cura del corpo, nei momenti di preghiera e persino nei mercati.

Ma accanto al culto, c’era la scienza. Gli Arabi furono pionieri nell’applicazione dell’alchimia alla profumeria, sviluppando tecniche avanzate di distillazione che permisero di estrarre la quintessenza delle piante, ossia oli essenziali purissimi. Questo fu possibile perché intorno al X secolo gli Arabi inventarono l’alambicco, uno strumento che sostituì i corpi grassi, come base per i profumi, con l’alcol, aprendo così la strada alla profumeria alcolica moderna. Fu proprio grazie a questi progressi tecnici che divenne possibile estrarre con maggiore purezza le essenze da fiori, cortecce e resine. Una delle grandi innovazioni fu l’acqua di rosa, ancora oggi amatissima per i suoi mille usi e il profumo leggero ma riconoscibile.

Le rotte commerciali tra il mondo islamico e l’Europa, in particolare attraverso la Sicilia e la Spagna andalusa, fecero circolare non solo merci, ma saperi, formule, manuali e strumenti. Grazie al monopolio commerciale degli Arabi su spezie e aromi, l’Europa venne a contatto con ingredienti esotici mai visti prima, e divennero subito simboli di lusso e potere nelle corti europee.

L’alchimia e la nascita della profumeria alcolica nel Medioevo

profumeria nel Medioevo

La profumeria nel Medioevo ebbe una svolta decisiva grazie all’alchimia e alla scoperta della distillazione dell’alcool, un processo che rivoluzionò la composizione e la conservazione delle fragranze.

Presso la scuola medica di Salerno, tra XI e XII secolo, si perfezionò anche la tecnica della distillazione dell’aqua vitae, un alcol ottenuto dalla fermentazione e distillazione del vino. Questa innovazione permise di creare fragranze più leggere, durature e più semplici da portare con sé.

La distillazione alcolica consentiva di estrarre oli essenziali da erbe e fiori in modo più efficace, dando vita a profumi intensi. Inoltre, l’alcool fungeva da conservante naturale, aumentando così la durata del profumo e permettendo una diffusione più ampia delle essenze.

Tra le creazioni più celebri di questo periodo ricordiamo l’Acqua di Ungheria, un profumo tonificante e rinfrescante ideato nel XIV secolo per la regina Elisabetta d’Ungheria. La fragranza, a base di rosmarino e lavanda, era considerata un vero elisir di giovinezza e bellezza. Secondo la leggenda, la regina, che si sposò per la seconda volta a 70 anni, attribuiva la sua vitalità proprio a questo profumo.

E tu, conoscevi la storia della profumeria nel Medioevo? Quale aneddoto ti ha colpito di più?

Mitologia e profumi

Mitologia e profumi: leggende e storie dietro le fragranze iconiche

Come abbiamo visto nei precedenti articoli, fin dall’alba dei tempi, il profumo ha rivestito un ruolo centrale nelle pratiche religiose e culturali. In Egitto, ad esempio, le fragranze erano utilizzate nei rituali sacri e nella mummificazione, simboleggiando la connessione tra il mondo terreno e l’aldilà. Nella Grecia antica, si credeva che le piante aromatiche fossero doni degli dei, e il profumo era associato ai concetti di purezza e immortalità. La mitologia e i profumi sono intrecciati in un legame profondo.

Le fragranze non solo evocano divinità e leggende, ma diventano esse stesse simboli di potere, seduzione e trasformazione.

Con questo articolo su mitologia e profumi vogliamo condurti in un viaggio tra leggende e racconti mitologici che hanno ispirato alcune delle fragranze più iconiche della storia. Scopriremo il significato simbolico dei profumi nelle diverse culture e come continuino a influenzare la profumeria moderna, creando un forte legame tra passato e presente.

Prima però leggi tutto quello che c’è da sapere sulla storia dei profumi, tra tradizioni e tendenze del momento.

Mitologia e profumi: non solo essenze

Immagina, tra le onde del mare ecco la più bella delle dee emergere, Afrodite, con la pelle illuminata dalla luce del sole e i lunghi capelli intrecciati di petali di rosa. Intorno a lei, l’aria si riempie di un profumo inebriante di mirra e fiori selvatici, un’essenza avvolgente che sembra fermare anche il vento e incantare chiunque la guardi. Nel mito greco, la dea dell’amore non solo incarna la bellezza, ma è anche associata a fragranze seducenti e fuori dal tempo. Questa connessione tra divinità ed essenze non è un caso isolato, ma mitologia e profumi si intrecciano costantemente, e quest’ultimi diventano essi stessi simboli di potere, seduzione e trasformazione.

Nelle antiche civiltà il profumo era un mezzo per comunicare con il sacro. In Egitto, le fragranze erano utilizzate nei rituali religiosi per onorare le divinità e purificare l’anima. Il Kyphi, una miscela di mirra, ginepro e altre erbe aromatiche, era bruciato nei templi per creare un’atmosfera propizia alla preghiera.

Anche nell’antica Grecia il profumo aveva un ruolo sacro. Si credeva che le piante aromatiche fossero doni degli dei, e le fragranze erano utilizzate in cerimonie religiose e funerarie.

Leggi anche: Il ruolo dei profumi nelle civiltà antiche: Egitto, Grecia e Roma

Mitologia e profumi: alcune storie

Mitologia e profumi

Nel corso dei secoli, mitologia e profumi hanno intrecciato le loro storie. Le fragranze, infatti, non sono mai state semplici ornamenti, ma veri e propri simboli di potere, seduzione e trasformazione nelle antiche culture. Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza, è forse l’esempio più celebre di questa connessione. Secondo il mito, il suo arrivo dal mare era accompagnato da un’aura inebriante di rose e mirra. Non a caso, molte delle più iconiche fragranze moderne si ispirano proprio a questi ingredienti.

Nella mitologia greca, il narciso è un fiore pieno di simbolismo, associato a storie di vanità e trasformazione. Una delle leggende più note è sicuramente quella di Narciso, un giovane bellissimo che si innamorò della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua e che morì consumato dal desiderio inappagato. Gli dei lo trasformarono in un fiore che porta proprio il suo nome.

Il narciso però è anche legato al meraviglioso mito di Persefone, figlia di Demetra, dea dell’agricoltura. Secondo la leggenda, Persefone stava raccogliendo narcisi quando fu rapita da Ade e portata negli Inferi. Questo evento segnò l’inizio del ciclo delle stagioni, con la fioritura dei narcisi che simboleggia il ritorno della primavera.

In profumeria, l’olio essenziale di narciso è apprezzato per il suo aroma ricco che combina note floreali dolci con sfumature terrose. Il narciso, quindi, incarna perfettamente il connubio tra mitologia e profumi, unendo storie antiche a profumi più moderni.

Anche le ninfe, figure mitologiche femminili, sono spesso associate a fiori e piante aromatiche. Tra queste citiamo le Anthousai, delicate ninfe dei fiori e incarnazione di grazia e bellezza. Si credeva che ogni fiore avesse la sua ninfa protettrice, che ne custodiva l’essenza e il profumo, e infatti la vita di ogni ninfa dipendeva da quella del proprio fiore.

Mitologia e profumi: antico Egitto

Il legame tra mitologia e profumi però non si limita solo al mondo greco. Nell’antico Egitto, la figura di Shezmu rappresentava un’affascinante dualità: venerato come dio del vino e degli oli profumati, era anche temuto come divinità della vendetta e del sangue. I suoi oli venivano utilizzati sia nei rituali sacri che nella preparazione dei corpi per l’aldilà.

Non dimentichiamo che gli antichi egizi erano veri e propri maestri nell’arte della profumeria: le loro ricette di profumi includevano resina di incenso, mirra e fiori di loto, e venivano usate sia per onorare gli dei che per affermare il proprio status sociale.

Fragranze iconiche ispirate a miti

La relazione tra mitologia e profumi si riflette anche in molte fragranze iconiche moderne e nella scelta degli ingredienti che le definiscono, nonché nella ricercatezza delle boccette. Questi profumi attingono a un immaginario del passato, per creare esperienze sensoriali ricche di significato.

Un esempio è Chanel N°5, lanciato nel 1921, che ha rivoluzionato la profumeria moderna. Coco Chanel voleva un profumo che incarnasse l’essenza di una donna complessa e contemporanea, rompendo con la tradizione delle fragranze monofloreali. Il profumiere Ernest Beaux utilizzò aldeidi sintetiche per amplificare le note di rosa e gelsomino, creando un bouquet unico. Questo iconico profumo incarna l’ideale di femminilità mitica: misteriosa, potente e senza tempo. Tra l’altro Chanel N°5 resta uno dei profumi più acquistati di sempre.

Un altro profumo che sicuramente conosci è Narciso Rodriguez For Her che si rifà in un certo senso al mito greco di Narciso, perché l’idea di base era proprio creare un profumo estremamente bello. La presenza dominante di questo profumo è il muschio egiziano, una nota calda e avvolgente.

Molto bello è anche Opium di Yves Saint Laurent, dove il nome stesso richiama un’idea di incantesimo e seduzione, mentre la composizione ricca di spezie, resine e note orientali fa vivere un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso terre lontane.

Abbiamo poi Versace Eros che incarna la potenza e la passione del dio greco dell’amore. Con note di menta fresca, mela verde e vaniglia, questa fragranza maschile celebra la forza e l’energia virile, richiamando l’immaginario mitologico nel mondo dei nostri giorni.

Mitologia e profumi hanno diverse cose in comune, raccontare storie, evocare emozioni e dare forma all’invisibile. La mitologia ci regala un ricco repertorio di simbolismi legati ai profumi. Non è un caso se oggi tanti brand attingano a questi archetipi, per creare profumi capaci di ricollegarci al nostro io più profondo, come facevano un tempo miti e leggende.

profumi nelle civiltà antiche

Il ruolo dei profumi nelle civiltà antiche: Egitto, Grecia e Roma

I profumi nelle civiltà antiche non erano semplici ornamenti, ma elementi fondamentali della vita quotidiana, religiosa e sociale. Oggi abbiamo un’idea ben precisa di cosa sia un profumo, del suo utilizzo e, soprattutto, di ciò che rappresenta: un simbolo di identità, ma anche di eleganza e di piacere sensoriale. Tuttavia, fin dall’antichità, il profumo non è mai stato un semplice accessorio, ma nelle grandi civiltà mediterranee, in particolare in Egitto, Grecia e Roma – le fragranze erano elementi centrali della vita quotidiana, religiosa e simbolica.

Dai rituali sacri alla cura del corpo, dalla medicina allo status di potere, il profumo rivestiva un ruolo complesso, intrecciato con la cultura, la spiritualità e la società. Qual era il ruolo dei profumi nelle civiltà antiche?

Leggi anche il nostro approfondimento su la storia dei profumi: dalle antiche tradizioni alle tendenze moderne nel mondo delle fragranze.

I profumi nell’antichità: l’Antico Egitto

Nell’Antico Egitto, i profumi avevano un ruolo di grande importanza, perché costituivano un elemento di congiunzione tra il mondo umano e quello divino. Influenzavano profondamente ogni aspetto della vita, dalla quotidianità alla sfera religiosa, ma erano centrali soprattutto nelle cerimonie funerarie.

l Kyphi (o Kapet) era una delle fragranze più celebri dell’antico Egitto, utilizzata sia nei rituali religiosi che come rimedio medicinale. Secondo Plutarco, la sua preparazione coinvolgeva sedici ingredienti, tra cui miele, vino, uva passa, mirra, resine e varie erbe aromatiche. Questa miscela veniva bruciata nei templi per onorare gli dei e purificare l’aria, ma era anche utilizzata per favorire il sonno e alleviare problemi respiratori. Cleopatra stessa era famosa per l’uso sapiente che faceva di unguenti aromatici, utilizzandoli come arma di seduzione, tanto da ammaliare persino Marco Antonio.

La produzione di profumi era considerata come un’arte sacra e difatti veniva praticata quasi sempre all’interno dei templi. Sacerdoti specializzati preparavano oli e unguenti seguendo formule tramandate oralmente, rendendo purtroppo difficile la loro ricostruzione per gli studiosi moderni.

I profumi erano raffigurati anche nelle pitture tombali, sotto forma di coni profumati. Questi coni erano realizzati con cera d’api e venivano indossati durante cerimonie e banchetti. Sciogliendosi, rilasciavano fragranze che profumavano tutto l’ambiente; la loro essenza era simbolo di purezza e benessere.

Troviamo impiegati i profumi anche nel processo di mummificazione, in particolare oli e resine aromatiche, soprattutto mirra e incenso. Lo scopo era quello di preservare il corpo e prepararlo al viaggio nell’aldilà.

Oltre a rituali sacri e religiosi, sia uomini che donne erano abituati a utilizzare oli profumati per la cura del corpo, l’igiene ma anche come segno di status sociale.

I profumi nell’antica Grecia

Abbiamo visto che i profumi nelle civiltà antiche erano indispensabili, anche nell’antica Grecia. Le fragranze difatti erano utilizzate per onorare gli dei, curare il corpo e celebrare eventi importanti.

I Greci credevano che i profumi avessero un’origine divina e li utilizzavano soprattutto nei rituali religiosi. Durante le cerimonie, l’incenso e le essenze aromatiche venivano bruciati per onorare gli dei e purificare l’ambiente. Perfino le statue delle divinità venivano unte con oli profumati, in particolari dolci, come rosa e cera d’api. Questo rituale aveva il nome di kosmesis, che serviva anche a proteggere le sculture dagli agenti atmosferici. I profumi nelle civiltà antiche avevano davvero mille usi!

Anche la produzione di profumi in Grecia era un’arte raffinata. Gli artigiani utilizzavano una vasta gamma di ingredienti, tra cui fiori come rosa, lavanda e violetta, ma anche erbe aromatiche come maggiorana, menta e mirto, e spezie come zafferano e cardamomo. Le essenze venivano estratte attraverso la macerazione in oli vegetali che servivano da base per la creazione delle fragranze.

In Grecia oli e profumi venivano utilizzati non solo per la cura del corpo, ma anche per profumare la casa e gli indumenti. I profumi nelle civiltà antiche avevano anche un ruolo nella medicina. I greci credevano infatti che alcune fragranze avessero proprietà terapeutiche, ritenendo che il profumo potesse influenzare positivamente il corpo e la mente.

Il filosofo Teofrasto, discepolo di Aristotele, scrisse un testo famosissimo sui profumi nelle civiltà antiche, il “Trattato degli odori“, che viene considerato uno dei primi esempi di studio sistematico sugli odori e le loro proprietà. Questo testo ci dà una visione approfondita sull’origine dei profumi in Grecia, ma anche sulla loro classificazione, uso nella medicina e nella vita quotidiana.

Il ruolo dei profumi nelle civiltà antiche: l’antica Roma

L’uso dei profumi nelle civiltà antiche, e in particolare a Roma, rifletteva una società attenta all’estetica, alla spiritualità e al benessere personale. I Romani bruciavano resine aromatiche e unguenti su bracieri durante le cerimonie religiose per onorare gli dei e purificare l’ambiente. Questo uso rituale si estese poi alla vita quotidiana, influenzando le pratiche igieniche e cosmetiche.

Come si realizzavano i profumi nell’antica Roma? I loro profumi erano composti da una base oleosa, come l’olio d’oliva, in cui venivano macerate essenze di fiori, spezie e resine. Tra gli ingredienti più apprezzati vi erano la rosa, il mirto, la cannella, il nardo e lo zafferano. Tutti ingredienti che ritroviamo spesso nella creazione di profumi nelle civiltà antiche. La produzione poi avveniva attraverso la macerazione e la spremitura, tecniche raffigurate anche negli affreschi della casa dei Vettii a Pompei. C’era poi una particolare attenzione anche a contenitori e boccette che racchiudevano le fragranze. I profumi erano conservati negli alabastron, piccoli vasi realizzati in alabastro, materiale da cui il contenitore prende il nome. L’alabastron ha origine antica, probabilmente pregreca.

Troviamo poi i profumi largamente impiegati nella sfera quotidiana; venivano usati dopo il bagno, per profumare i capelli e gli abiti, ma anche durante i banchetti. Anche gli ambienti pubblici, come i teatri, venivano profumati con acqua di rose.

Oltre all’uso personale, i profumi avevano un ruolo centrale nei rituali religiosi. Durante le cerimonie, si bruciavano unguenti e resine aromatiche per ottenere un fumo profumato che si credeva raggiungesse gli dei. Un rito che abbiamo visto anche in altre civiltà antiche, come gli Egizi.

profumi nelle civiltà antiche

I profumi nelle civiltà antiche rappresentavano un linguaggio culturale fatto di riti, simboli e status sociale. Le fragranze hanno saputo da sempre raccontare storie di identità e oggi, molti dei profumi che indossiamo, hanno radici che affondano proprio in quelle antiche tradizioni.

Tu conoscevi la loro storia?

Come distinguere un tester originale da un'imitazione

Come distinguere un tester originale da un’imitazione

Sai come distinguere un tester originale da un’imitazione? Te lo spieghiamo noi nella nostra guida! Che tu sia un’appassionata di profumi o vuoi acquistare un profumo a buon prezzo, devi sapere che non tutti gli store rivenditori di tester e profumi online sono affidabili, ecco perché, prima di fare un acquisto, è importante saper riconoscere un tester originale da un’imitazione.

Acquistare profumi online: attenzione alle imitazioni

Ami acquistare profumi online? Oggi puoi farlo in tutta comodità e sicurezza grazie a siti web appositi trovando fragranze a prezzi vantaggiosi, con l’acquisto dei tester per esempio, ma anche profumi scontati e tante offerte valide che spesso si scovano solo online. In particolare i profumi tester sono proposti a prezzi molto vantaggiosi, un’occasione imperdibile per portarsi a casa una fragranza di marca a metà del prezzo e anche oltre; ma è davvero così sicuro acquistare profumi sul web?

Leggi anche il nostro approfondimento dove comprare profumi online in sicurezza.

I tester profumi sono prodotti utilizzati dai rivenditori per far provare il profumo ai clienti. A differenza delle versioni da scaffale, i tester sono pensati per l’uso dimostrativo in negozio. Ed è proprio questo che li rende ambiti: hanno la stessa fragranza, stesso contenuto, ma con una confezione più semplice e un costo inferiore di un qualsiasi profumo acquistabile in profumeria.

Purtroppo però alcuni tester potrebbero essere delle imitazioni. Questo perché alcuni rivenditori con davvero pochi scrupolosi sfruttano l’aspetto meno “curato” di un tester per piazzare sul mercato copie false, che nulla hanno a che fare con il prodotto originale. Quali sono i rischi di un tester falso? Beh, oltre un acquisto a dir poco deludente, potrebbero nascondersi anche problemi per pelle e salute.

Per capire come distinguere un tester originale da un’imitazione, dobbiamo prima però sapere come è fatto un tester, a cosa serve e perché è più economico rispetto a un profumo in negozio.

Come distinguere un tester originale da un'imitazione

Cosa sono i tester profumi?

I tester sono versioni originali dei profumi create dai brand per permettere ai clienti di testare la fragranza prima dell’acquisto in negozi e profumerie. Questi flaconi contengono la stessa identica formula della fragranza e la stessa concentrazione del prodotto destinato alla vendita. Un tester è un profumo 100% originale.

Leggi anche la guida sui profumi tester online: cosa sono e perché convengono

L’elemento principale, e visibile a occhio, che differenzia un tester da un profumo destinato alla vendita è il packaging. Nella maggior parte dei casi, i tester vengono confezionati in scatole semplici che riportano soltanto scritte più tecniche e la dicitura “Tester”. Alcuni sono sprovvisti da scatola esterna o non includono il tappo, proprio perché questi dettagli non sono ritenuti necessari per il prodotto di prova in negozio.

Il fatto che non abbiano il tappo non significa che la fragranza può subire delle alterazioni. Molti tester sono venduti senza tappo, oppure hanno un tappo alternativo, molto più semplice rispetto a quello di un profumo da vendita. Il tappo infatti non incide in alcun modo sulla qualità della fragranza, quindi se acquisti un tester sprovvisto di tappo tranquilla, è un prodotto originale.

I tester originali sono un’ottima opportunità per chi vuole risparmiare senza rinunciare alla qualità, ma il loro packaging semplificato può renderli soggetti a possibili contraffazioni.

Come distinguere un tester originale da un’imitazione

Oggi è sempre più difficile distinguere un tester originale da un’imitazione. I prodotti falsi diventano sempre più simili a quelli da emulare, copiano loghi, imitano il design delle bottiglie, riproducono, in malo modo, le etichette ufficiali. Ma non temere, c’è sempre qualcosa che può aiutarti a capire quando si tratta di un profumo contraffatto.

La durata della fragranza di un profumo

Uno dei primi segnali che ti permette di capire che si tratta di un tester contraffatto è la poca persistenza della fragranza. Un profumo, se autentico, ha una durata ben precisa, dura un minimo di 4 ore a un massimo di 12 ore, dipende sempre dalla concentrazione del profumo che si sta provando. Se invece il profumo sparisce poco dopo essere stato spruzzato o cambia odore in modo sgradevole nel giro di poco tempo, anche dopo una mezz’ora, allora sì, è molto probabile che si tratti di un falso.

Questo perché i profumi contraffatti vengono spesso formulati con solventi economici e instabili che ne compromettono la durata e l’evoluzione della stessa fragranza.

Il colore del profumo non corrisponde all’originale

Anche il colore del profumo può aiutarci a distinguere un tester originale da un’imitazione. I tester originali vengono formulati allo stesso modo e con gli stessi ingredienti delle versioni in commercio, quindi anche il colore del liquido deve corrispondere a quello del profumo acquistabile in negozio. Se appare troppo acceso, o che sembra addirittura torbido, probabilmente è un falso.

Devi però sapere che in alcuni casi vengono utilizzati dei coloranti per simulare l’aspetto del profumo originale, ma il risultato è visibilmente farlocco.

Attenzione alle scritte e alle stampe sulle confezioni e boccette

Bisogna fare molto attenzione alle etichette del profumo per distinguere un tester originale da un’imitazione. I prodotti falsi, anche se hanno confezioni molto simili, a volte identiche, possono contenere errori. Guarda sempre il carattere (i font) del testo, possono risultare leggermente diversi rispetto agli originali o non sono perfettamente allineati. Possono inoltre presentare dei refusi o banalmente degli errori di traduzione. Anche la stampa delle immagini sulla confezione è diversa, troppo lucida o troppo opaca, si vede che c’è qualcosa di insolito.

Difetti nella boccetta di profumo e parti mancanti

Forse la boccetta di profumo può sembrare uguale, ma i materiali utilizzati per riprodurla sono sicuramente scadenti. Sono più leggeri, meno resistenti, e con finiture imprecise. Il tappo, per esempio, che un tester originale può anche non avere, potrebbe non incastrarsi bene, il vetro potrebbe essere più sottile e l’erogatore non funzionare correttamente. Un esempio? Un beccuccio che perde liquido è senza dubbio un segnale che il profumo potrebbe essere un falso.

Dai un’occhiata anche al batch code, un codice alfanumerico che serve a identificare lotto e data di produzione del profumo. Se il flacone non riporta alcun codice, o se il codice è stampato male, è errato o non corrisponde proprio al prodotto, allora sei davanti a un’imitazione.

Perché non acquistare profumi falsi?

Quali sono i rischi di acquistare un profumo contraffatto? Le fragranze false non sono sottoposte agli stessi controlli di qualità, sicurezza e tracciabilità previsti per i prodotti originali. Non seguono le normative europee sui cosmetici e non vengono nemmeno testate dermatologicamente. Molti profumi falsi analizzati in laboratorio contengono sostanze irritanti che possono causare dermatiti da contatto, ma anche allergie alla pelle e in alcuni casi, reazioni più gravi come eczemi o gonfiori.

Tra l’altro i falsi vengono prodotti anche con materiali scadenti e che non sono riciclabili, ma piuttosto difficili da smaltire successivamente, non seguendo alcuna normativa ambientale.

Dove trovare tester originali affidabili online? Meglio affidarsi a siti noti e recensiti, che garantiscano resi e vendano prodotti originali, come il nostro store Sfiabo, dove puoi trovare tester originali scontati anche al 70%. Se stai cercando un regalo o un profumo di tendenza, leggi anche: tester di profumi più venduti online: classifica delle fragranze top.

storia dei profumi

La storia dei profumi: dalle antiche tradizioni alle tendenze moderne

Il profumo è qualcosa a cui non possiamo più rinunciare, specialmente oggi. È più di un accessorio, parla di noi, evoca sensazioni e ricordi, è quel tocco personale che amiamo sfoggiare in qualsiasi occasione, che sia una passeggiata con le amiche o un appuntamento galante.

Fin dai tempi più remoti, abbiamo cercato di replicare tutto quello che ci affascinava, quei sentori che restano indelebili nella mente, come aromi di piante, resine e fiori per celebrare momenti sacri, per vanità, ma anche per affermare noi stessi. Se dovessimo descrivere la storia del profumo, potremmo paragonarlo a un viaggio multisensoriale che tocca tanti ambiti, come la religione, la medicina, l’arte, ma anche la moda. Dall’Antico Egitto ai salotti parigini delle grandi maison, ogni epoca ha lasciato qualcosa che ha contribuito a dar vita al profumo – ma anche alla storia dei profumi -, così come lo conosciamo oggi.

Passano i secoli e il profumo è sempre più quell’accessorio di cui non sappiamo fare a meno, un vero e proprio linguaggio che parla di noi più di quanto immaginiamo. Scopriamo insieme come nasce il profumo e come si evoluto fino ai nostri giorni.

Cos’è il profumo? Le origini

Partiamo dal principio, cosa vuol dire la parola profumo? Il termine profumo deriva dal latino per fumum, che significa letteralmente attraverso il fumo. Ciò richiama le antiche pratiche rituali in cui si bruciavano resine, legni aromatici ed erbe per produrre fumi profumati, utilizzati per onorare le divinità, purificare gli ambienti o accompagnare cerimonie sacre. Inizialmente infatti i profumi erano ottenuti bruciando resine, erbe e legni aromatici, come per esempio l’incenso e la mirra.

Tecnicamente, il profumo è una miscela di oli essenziali profumati e composti aromatici, fissativi e solventi, di solito in forma liquida, utilizzata per dare profumo al corpo, agli animali, al cibo, agli oggetti e agli spazi abitativi. In pratica, potremmo definire i profumi come delle particolari sostanze che emettono e diffondono un odore gradevole e fragrante.

Le prime forme di profumo

A quando risalgono le prime origini dell’uso dei profumi? Testi antichi e scavi archeologici testimoniano l’uso dei profumi già in alcune delle prime civiltà umane. Nell’antico Egitto, ad esempio, venivano prodotti unguenti e oli profumati sia per scopi religiosi che cosmetici, mentre in Mesopotamia si svilupparono le prime tecniche di distillazione di essenze aromatiche.

Una piccola curiosità, una delle prime figure storiche legate alla profumeria è Tapputi, una profumiera babilonese, vissuta nel secondo millennio a.C., considerata la prima creatrice di profumi della storia. Le sue tecniche di distillazione e filtrazione sono proprio documentate in tavolette cuneiformi, e rappresentano le prime testimonianze scritte sull’arte della profumeria.

A oggi, la profumeria più antica è stata scoperta sull’isola di Cipro. Gli scavi del 2004/2005 condotti da un team di archeologici italiani, hanno portato alla luce prove dell’esistenza di un’enorme fabbrica che esisteva già 4.000 anni fa durante l’età del bronzo. In questo sito infatti sono stati trovati vasi di ceramica con residui di profumi, indicando una produzione su larga scala destinata anche all’esportazione nel bacino del Mediterraneo.

In principio, abbiamo visto che il profumo era legato a riti sacri e alla medicina, ma ben presto divenne anche simbolo di status sociale.

storia dei profumi

Nell’antica Grecia, il profumo inizialmente era riservato ai riti sacri. Veniva impiegato durante cerimonie religiose, rituali funebri e offerte agli dei, dove sostanze come incenso e mirra venivano bruciate per onorare il sacro e favorire il passaggio nell’aldilà.

L’importanza culturale del profumo è testimoniata anche dal Trattato degli odori (Deodoribus) di Teofrasto, uno dei primi testi dedicati all’arte profumiera che raccoglie e descrive diverse piante e sostanze utilizzate per creare fragranze, fornendo informazioni utili sulla loro origine, caratteristiche e usi. Nonostante l’importanza attribuita al profumo in Grecia, alcuni filosofi, come Socrate, lo disapprovavano, considerandolo una distrazione dalla vita semplice.

Con l’espansione dell’Impero Romano, l’uso dei profumi divenne ancora più diffuso. I Romani adottarono molte pratiche elleniche, adattandole ai propri costumi: le botteghe di profumieri si moltiplicarono e spesso si trovavano in veri e propri quartieri dedicati.

I profumi venivano utilizzati non solo per il corpo, ma anche per aromatizzare gli ambienti durante i banchetti, per profumare l’acqua dei bagni e persino per rinfrescare l’alito con pasticche aromatiche. Lo stesso Plinio il Vecchio raccontava come nei teatri venisse spruzzata acqua di rose per rinfrescare gli spazi.

Il profumo nel Medioevo

Durante il Medioevo invece, l’uso del profumo in Europa subì una profonda trasformazione rispetto alle epoche classiche. Con l’avvento del Cristianesimo, la dimensione estetica del profumo, tanto apprezzata nelle terme romane e nei rituali greci, venne condannata come frivola.

Nei monasteri si coltivavano erbe aromatiche come lavanda, rosmarino e salvia, scelte sia per le loro virtù medicinali sia per la produzione di profumi destinati a purificare gli ambienti e mascherare i cattivi odori, in un’epoca in cui, non dimentichiamolo, l’igiene era carente e le città erano spesso invase da epidemie. I monaci crearono rimedi curativi e profumi che venivano utilizzati per la cura di malattie e nei rituali religiosi.

Le dame nobili portavano con sé sacchetti profumati contenenti violetta, lavanda o fiori d’arancio, nascosti tra le vesti o nella biancheria, usate per proteggersi dai cattivi odori e dalle malattie, soprattutto durante le epidemie come la peste nera del 1348.

L’Oriente come culla della profumeria

Parallelamente invece, in Oriente, la profumeria raggiunse livelli di grande sviluppo. Gli arabi perfezionarono la tecnica della distillazione, già nota nell’antica India e in Persia, introducendo l’uso dell’alambicco per estrarre essenze aromatiche e per ottenere l’etanolo dai prodotti fermentati. Questa scoperta segnò una svolta epocale perché le fragranze non venivano più disciolte solo in oli o unguenti, ma anche in soluzioni alcoliche, dando così origine alla profumeria alcolica moderna.

Queste innovazioni permisero la creazione di profumi più stabili e intensi, che vennero poi introdotti in Europa attraverso le rotte commerciali e le Crociate.

Storia dei profumi: dal Rinascimento all’Ottocento

Arriviamo al Rinascimento che segna una vera e propria rinascita del profumo in Europa. È in questo momento della storia dei profumi che il nostro accessorio preferito cambia e si trasforma, diventando un simbolo di lusso ed eleganza, ma anche di un linguaggio non verbale utilizzato soprattutto a corte; indossare una fragranza esclusiva era difatti un segno di prestigio usato per distinguersi nelle complesse dinamiche di potere delle élite.

In questo periodo abbiamo una riscoperta delle arti, delle scienze e delle culture classiche, ma anche importanti innovazioni e un’espansione dei commerci che portano in Europa nuove materie prime.

Le corti italiane, in primis quella fiorentina, e poi quelle francesi, diventarono i principali centri di produzione e diffusione di profumi. Nel XVI secolo, la profumeria italiana influenzò profondamente la corte francese. Caterina de’ Medici, arrivata in Francia nel 1533 come sposa del duca d’Orléans portò con sé il suo profumiere di fiducia, Renato Bianco, introducendo l’uso dei profumi nella vita quotidiana dell’aristocrazia francese.

Durante il regno di Luigi XIV, la corte di Versailles divenne famosa per l’uso di profumi. Il sovrano stesso ne era un grande appassionato. Sempre in questi anni, si diffuse in molti corti europee anche la moda di profumare guanti, cinture e persino i capelli.

Durante il Rinascimento ci furono anche notevoli progressi nella chimica applicata alla profumeria. La distillazione, perfezionata grazie alle conoscenze del mondo arabo e successivamente agli studi scientifici europei, migliorò la qualità e la purezza delle essenze. Si diffusero le acque odorose, profumi alcolici più leggeri e volatili rispetto agli oli, che potevano essere applicati in modo più semplice sul corpo e sugli abiti.

Il Settecento rappresenta poi un periodo di grande trasformazione per l’arte della profumeria. Innanzitutto, vengono preferiti profumi più leggeri e dalle noti floreali, rispetto alle fragranze più pesanti del passato. La città di Grasse, in Francia, si afferma come centro cardine della produzione profumiera, grazie alle sue vaste coltivazioni di fiori e alla nascita di una vera e propria industria artigianale.

Il 1700 segna anche il passaggio della profumeria da arte artigianale a industria con l’aumento della produzione, lo sviluppo del commercio internazionale e la nascita della pubblicità. Tuttavia, la produzione rimane ancora perlopiù manuale e riservata a una clientela ricca, mentre dobbiamo aspettare l’Ottocento per la vera e propria produzione industriale e la diffusione dei profumi a un pubblico più vasto.

Nel 1800 si aggiungono poi nuove essenze come la vaniglia, l’ylang-ylang, il vetiver e il tea tree, coltivati nelle colonie africane e asiatiche. Nascono anche le prime maison di profumi come quella di Pierre François Pascal Guerlain, fondata nel 1828 a Parigi. Fu grazie a lui che il profumo diventò un prodotto più accessibile e non solo di nicchia.

Il profumo nel ‘900 e i primi anni 2000

Siamo giunti al 1900, il XX secolo è un momento fondamentale nella storia dei profumi, grazie soprattutto ai progressi della chimica che permisero la sintesi di nuove molecole aromatiche.

Protagonista di questa trasformazione fu François Coty, che nel 1904 fondò a Parigi la sua casa di profumi. Rese il profumo accessibile a tutte le classi sociali, combinando essenze naturali e sintetiche per ridurre i costi di produzione e rendendo il profumo un prodotto finalmente accessibile ai molti. Collaborò con il designer René Lalique per creare flaconi eleganti e originali, trasformando il profumo in un oggetto di desiderio per tutti.

Una nuova era: moda e profumi

Sono questi gli anni in cui il mondo della moda incontra quello dei profumi. Lo stilista francese Paul Poiret è considerato il primo sarto profumiere, lanciando nel 1911 Le Parfum de Rosine in onore della figlia, e inaugurando così un forte sodalizio tra alta moda e profumeria, un connubio che sarebbe diventato indissolubile.

Nel 1921 tocca invece a Coco Chanel che lanciò il celebre Chanel N°5, creato dal profumiere Ernest Beaux. Questa fragranza rappresentò una rottura con le tradizioni olfattive dell’epoca perché combinava ingredienti naturali e molecole sintetiche. Chanel N°5 è un profumo icona, a oggi tra i profumi più amati e venduti, più che un profumo si tratta di un simbolo di stile ed eleganza, oltre a essere il preferito di tante celebrità tra cui la diva per eccellenza Marilyn Monroe.

Successivamente la stilista Elsa Schiaparelli portò un nuovo approccio nel mondo della profumeria, collaborando con artisti come Salvador Dalí per creare flaconi di profumo dal design unico e, ovviamente, surrealisti. Nel 1937, lanciò il profumo Shocking, presentato in un flacone a forma di busto femminile ispirato alla silhouette di Mae West. Creatività e sperimentazione sono le parole d’ordine di questo secolo.

Metà ‘900 e primi anni 2000

In questi anni le fragranze si moltiplicano, rispecchiando le trasformazioni sociali, culturali e di costume. Siamo passati dalle note floreali e cipriate degli anni Venti e Trenta, ai profumi più audaci della seconda metà del secolo.

Nel dopoguerra, anche grazie alla pubblicità, il profumo diventa un prodotto di consumo di massa. Ma alla fine del 1900 e nei primi anni 2000, il mondo del profumo cambia ancora, con l’emergere di fragranze di nicchia, una tendenza dovuta al desiderio di personalizzazione che ritroviamo anche in altri campi, come nel mondo della moda e del makeup.

Questo trend oggi è ancora più forte, con il mercato dei profumi di nicchia in costante aumento, dove vediamo fragranze, non sempre conosciute ma davvero particolari, che vengono preferite anche ai classici brand iconici che per anni sono state le più desiderate da avere nel proprio scaffale. 

Leggi anche: tester di profumi più venduti online

E oggi? I profumi più amati

Negli ultimi anni sono i profumi di nicchia i veri must have da collezionare. Queste essenze si distinguono per la raffinatezza delle composizioni e l’utilizzo di ingredienti pregiati. Sono soprattutto le donne a ricercarli, e a essere attirate dall’unicità di queste proposte olfattive meno commerciali.

Quali sono i profumi più amati negli ultimi anni? Abbiamo sicuramente un ritorno alla natura e alla complessità sensoriale, in particolare alle note gourmand – la vaniglia si conferma la protagonista indiscussa -, ma anche le note calde e speziate. Sono soprattutto i più giovani ad acquistare profumi di nicchia, sempre alla ricerca di prodotti che raccontano storie, esprimono personalità e offrono esperienze sensoriali autentiche.

Come si evolverà la storia dei profumi nei prossimi anni? Non vediamo l’ora di scoprirlo!

Tester vs mini-size

Tester vs mini-size: quale profumo conviene di più?

In questa guida all’acquisto vogliamo spiegarti le differenze tra tester vs mini-size. Come già saprai se hai letto i nostri precedenti approfondimenti, i tester sono boccette di profumo identiche nella formulazione alle versioni da vendita, ma distribuite senza il packaging ufficiale e talvolta prive di tappo. Le taglie mini-size, invece, sono flaconi più piccoli, arrivano a un massimo di 15 ml, e sono realizzati con un packaging diverso, che riprende il design del formato full-size. Sono molto comodi perché pensati per viaggi, prove o come gadget regalo.

Entrambe le opzioni offrono il medesimo estratto di fragranza, ma differiscono per esperienza d’uso, presentazione e rapporto qualità prezzo. Cosa conviene comprare? Vediamo insieme i pro e i contro tester vs mini-size per capire quale formato convenga di più in base a esigenze di praticità, sensazioni e risparmio, offrendoti tutti i consigli utili che ti occorrono per i tuoi acquisti online di profumi.

Prima di scoprire le differenze tester vs mini-size, vediamo nel dettaglio le tipologie di prodotto.

Che cos’è un tester profumo?

Facciamo prima un recap: che cos’è un tester profumo? Un tester è una confezione promozionale di un profumo, che viene messa a disposizione delle profumerie o dei negozi per permettere ai clienti di provare il profumo prima dell’acquisto. I tester sono generalmente privi del packaging originale di vendita, spesso presentano confezioni più semplici o possono anche essere sprovvisti di scatola. Ricordiamo che il tester è un profumo identico nella formulazione al prodotto retail ma, se destinato alla vendita, ha un prezzo ridotto. E infatti, grazie al packaging semplificato, il prezzo di vendita può essere inferiore anche oltre il 50% rispetto al profumo inscatolato.

Per saperne di più, ecco il nostro approfondimento sui profumi tester.

Che cos’è un profumo mini size?

Il profumo mini-size è una versione ridotta del profumo, e può essere venduta separatamente o inclusa in kit profumo e creme, o solo kit profumi. A differenza dei tester, le mini-size hanno un packaging simile a quello del formato full-size, ma le dimensioni sono più piccole, e di conseguenza, con una quantità di prodotto minore. Il suo utilizzo è pensato per essere un prodotto da portare in viaggio o da portare sempre con sé magari quando si è fuori casa, in ufficio o durante una serata, per esempio.

Tester vs mini-size: quale conviene di più?

Per capire quale dei due formati sia il più conveniente, dipende molto dalle abitudini e dal budget a disposizione che si hanno. La scelta infatti è molto soggettiva, ma vediamo insieme su quale delle due tipologie di prodotti è meglio orientarsi e cosa è più economico tra tester vs mini size.

Tester vs mini-size: i vantaggi delle taglie mini

Se il budget a disposizione è limitato, ma si vuole provare un profumo nuovo o se si ha bisogno del proprio profumo preferito nell’immediato, allora il consiglio è di puntare su un formato mini size. In questo modo sarà possibile acquistare subito il profumo desiderato e portarlo sempre con sé. Anche in termini di praticità il profumo mini size è più indicato, perché è presentato in un flaconcino piccolo, molto comodo, realizzato con materiali che non possono rompersi facilmente, rispetto alla classica boccetta di profumo.

Il profumo mini size può essere messo in borsa, anche in una pochette, e puoi portarlo ovunque, durante un evento, a un ricevimento, lo puoi portare con te e indossare dopo la doccia in palestra, ma anche al lavoro, se dopo hai un appuntamento o un aperitivo con le amiche, puoi lasciare il profumo mini size nel tuo necessaire.

Il profumo mini size è anche un’ottima scelta se acquisti molti profumi e ti piace cambiare spesso fragranza, in questo modo potrai creare la tua personale collezione di profumi senza spendere un capitale! Il formato mini size è l’ideale per chi viaggia spesso e non vuole portarsi dietro un profumo dal formato regular per paura di rompere la boccetta durante i vari spostamenti. Lo consigliamo anche a chi vuole provare un profumo diverso ma non sa se, col tempo, potrà piacergli o meno.

mini size profumo

Tester vs mini-size: i vantaggi del profumo tester

I vantaggi del profumo tester sono diversi. Il tester è un profumo originale al 100%, identico nella composizione e nella qualità a quello venduto nelle confezioni tradizionali. Un altro vantaggio importante è il prezzo competitivo: i tester sono generalmente venduti a un costo molto più basso rispetto ai profumi confezionati proprio perché il packaging è semplificato o spesso non presente, trattandosi di un prodotto che viene realizzato principalmente per uso dimostrativo. Poiché si tratta di profumi regular, la quantità di profumo in boccetta è maggiore rispetto a un profumo mini size. Riguardo la quantità, la sfida tester vs mini-size la vince il tester.

Leggi anche quali sono i profumi tester più venduti.

Tester vs mini-size: quali sono i più vantaggiosi in termini economici?

I tester non sono sempre più economici rispetto ai mini-size, ma costano meno rispetto ai profumi dal formato regular grazie al packaging più semplice e ai minori costi di produzione.

I tester sono flaconi originali con la stessa fragranza e quantità simile al formato normale, ma spesso privi di scatola, tappo decorativo o confezione lussuosa, il che permette di abbattere il prezzo di vendita. Nel nostro store di profumi online Sfiabo trovi infatti anche profumi tester in vendita al 70% in meno rispetto al prezzo di listino dei profumi confezionati.

Paragonando tester vs mini-size, a lungo andare i tester possono risultare più convenienti rispetto ai mini-size, che sono versioni ridotte ma confezionate in modo simile al formato retail e quindi con un prezzo più elevato per millilitro rispetto ai tester.

Tester vs mini-size: conclusioni

In conclusione, i tester rappresentano un vantaggio economico significativo grazie all’assenza di packaging lussuoso, offrendo la stessa fragranza in un formato pieno e a costi scontati. Le mini-size, invece, combinano un packaging curato e dimensioni pratiche e tascabili, ideali per viaggi, spostamenti frequenti durante la giornata, ma anche per regali a budget contenuto, mantenendo un’estetica raffinata che valorizza l’esperienza d’uso e la presentazione del profumo. Li troviamo spesso inclusi anche in set profumi e creme.

Se devi acquistare il tuo profumo preferito che utilizzi ogni giorno e in modo frequente, sicuramente il tester è la soluzione più conveniente. Se però vuoi cambiare spesso profumo o hai un budget contenuto, le mini-size sono sicuramente la scelta migliore.

Il consiglio è di tener sempre presente le proprie abitudini, esigenze e ovviamente budget. Per chi viaggia spesso o ama cambiare fragranza con regolarità, le mini-size offrono praticità, versatilità evitando inutili sprechi. Il profumo tester è l’ideale per chi cerca un profumo regular e il miglior rapporto qualità prezzo nel lungo periodo.

E tu cosa preferisci tra tester vs mini-size?

Tester di profumi più venduti online

Tester di profumi più venduti online: classifica delle fragranze top

Ti sei mai chiesto perché sempre più appassionati di profumi scelgano i tester al posto delle confezioni tradizionali? In questo articolo scopriremo insieme quali sono i tester di fragranze più venduti online. Abbiamo realizzato una lista con una selezione di profumi di lusso ma a un prezzo accessibile, senza mai rinunciare alla qualità e un’esperienza olfattiva completa. Dalle note floreali a quelle fruttate, da quelle più avvolgenti e gourmand a quelle speziate, la nostra classifica sui tester di profumi più venduti online ti guiderà tra le proposte imperdibili del 2025, aiutandoti a orientarti per un acquisto ragionato e consapevole. Ecco una lista dei profumi che hanno conquistato il web e, alla fine, facci sapere: qual è il tester che non vedi l’ora di provare?

Il boom dei tester di profumi

Nel mondo della cosmetica e della cura di sé, i tester di profumi stanno vivendo un vero e proprio momento d’oro, soprattutto grazie al mercato digitale. Sempre più persone preferiscono acquistare tester di profumi online, per tanti motivi. Innanzitutto, la possibilità di provare fragranze iconiche e di alta gamma a prezzi molto più accessibili rispetto al formato tradizionale, ma anche perché i tester online, proprio grazie al loro prezzo vantaggioso, ci permettono di acquistare diversi profumi che non si conoscono e magari trovare così una nuova fragranza preferita, o ancora di scoprire sentori profumati a cui non si aveva mai pensato.

Cosa sono i tester di profumi?

I tester di profumi sono versioni delle stesse fragranze confezionate, ma venduti in flaconi con packaging più semplice. A livello di formulazione non c’è alcuna differenza: la fragranza, la persistenza e l’intensità olfattiva corrispondono esattamente al profumo che troviamo esporsti sugli scaffali di negozi e profumerie. Ciò che cambia è solo la confezione e, poiché il packaging è semplificato, i rivenditori online possono applicare sconti importanti ai tester, spesso si risparmia anche oltre il 50% sul prezzo di listino, come puoi riscontrare nel nostro store Sfiabo con tester profumi che arrivano anche al 70% di sconto.

Per saperne di più leggi anche la nostra guida: profumi tester vs profumi originali: quale scegliere e perché?

A chi sono consigliati i profumi tester?

Sicuramente sono l’acquisto perfetto per chi non vuole spendere molto, il tester rappresenta infatti un’opportunità low cost soprattutto se si è alla ricerca di un profumo che non si conosce e se ne vuole verificare durata, evoluzione e consistenza della fragranza. Inoltre sono pensati per chi è interessato esclusivamente al profumo e non tanto alla boccetta, permettendo un risparmio considerevole.

Tester di profumi più venduti online

Perché i tester di profumi sono così vantaggiosi?

I profumi tester contengono lo stesso profumo del prodotto di vendita, ma vengono presentati in confezioni più semplici, spesso privi del tappo o della scatola decorativa. Questa soluzione è perfetta non solo per chi vuole risparmiare, ma anche per gli appassionati di profumi che desiderano scoprire nuove essenze senza spendere tanto.

Negli ultimi anni, il mercato dell’acquisto dei profumi online è esploso, secondo dati recenti, lo scorso anno le ricerche di profumi online hanno superato i 4 milioni solo in Italia, con una crescita costante prevista anche per quest’anno. Sono dati importanti che dimostrano che l’acquisto digitale di profumi non è solo una tendenza, ma oramai un’abitudine consolidata. Questo perché anche il nostro modo di fare shopping è cambiato, siamo sempre più attenti, informati e desiderosi di acquistare prodotti top a prezzi convenienti per uno acquisto più consapevole, comodo ma anche sicuro. 

A oggi, quali sono i tester di profumi più venduti online?

Quali sono i tester di profumi più venduti online?

La scelta in realtà è molto vasta, abbiamo provato a creare una classifica con tutti i tester di profumi più venduti online che includono sia fragranze di grandi marchi che profumi di nicchia.

Ricordi l’estate scorso come diventò virale il profumo Bianco Latte di Giardini di Toscana? Un profumo goloso adatto sia per donne che uomini che è ancora super gettonato, ma nella nostra classifica delle fragranze top troverai anche profumi intramontabili con Chanel Nº 5, il profumo più venduto di sempre con più di 80 milioni di flaconi venduti al mondo, ma anche il Narciso Rodriguez per lei e Acqua di Giò per lui.

Tra le note profumati più amate per le donne, restano in testa quelle floreali, specialmente con sentore di peonia, mughetto e gardenia. Non stupisce che tra i tester di profumi più venduti online c’è proprio Versace Bright Crystal. Il profumo, spirato all’alta gioielleria della Maison Versace, rilascia una fragranza delicata dagli accenti fruttati e floreali, quasi cristallini.

Tra i tester di profumi più venduti online abbiamo ancora: Tom Ford, un brand molto amato anche per i suoi profumi esclusivi e di nicchia, come Black Orchid e Oud Wood, che sono molto richiesti per la loro raffinatezza e complessità delle sfumature.

Se ami le fragranze degli stilisti famosi, Dior invece resta tra i marchi più acquistati, anche dai giovanissimi, perché propone una collezione di profumi di alta qualità, tra cui Sauvage e J’adore, che sono amati da sempre per la loro unicità. In classifica abbiamo anche La Vie Est Belle di Lancôme e Thierry Mugler Alien, che è da sempre in vetta nelle wishlist di molte amanti dei profumi da diversi anni ormai, e l’iconico Black Opium di Yves Saint Laurent, un profumo riconoscile e avvolgente che negli ultimi anni ha riguadagnato tanta popolarità.

Dove acquistare tester di profumi online?

Vuoi provare uno dei tester di profumi più venduti online ma non hai mai acquistato un profumo sul web? Da dove si comincia e come farlo in tutta sicurezza? Acquistare profumi online è facilissimo e puoi farlo in modo sicuro scegliendo siti affidabili e piattaforme ufficiali.

Prima di tutto, verifica che il sito sia sicuro, preferendo sempre rivenditori autorizzati per prodotti specifici. Se stai cercando qualcosa di nuovo o a prezzi scontati, controlla sempre le recensioni degli utenti, poiché feedback positivi indicano l’affidabilità del sito riguardo all’originalità dei prodotti e alla qualità del servizio clienti.

È importante anche esaminare le politiche di reso e rimborso, assicurandosi che ci siano opzioni di pagamento sicure e la spedizione tracciata dei prodotti.

Evita quei siti che offrono solo metodi di pagamento “rischiosi”. Infine, cerca informazioni complete sul sito, come dettagli di contatto e termini di servizio, e considera di consultare forum e community, fuori dal sito scelto, per consigli sulle esperienze d’acquisto. Ad esempio, se un sito ha una buona reputazione tra gli acquirenti frequenti, potrebbe essere una scelta sicura.

Ti invitiamo a consultare anche la nostra guida all’acquisto: dove comprare profumi online

Acquistare tester di profumi online è davvero vantaggioso perché offre la possibilità di provare la stessa fragranza del formato classico di vendita a un prezzo molto più contenuto grazie al packaging essenziale.

Quali di questi tester di profumi più venduti online ti piacerebbe provare?

Profumi tester online

Profumi tester online: cosa sono e perché convengono

Hai mai sentito parlare dei profumi tester ma non hai ben capito cosa siano davvero? I profumi tester sono abbastanza facili da trovare, online ce ne sono tanti e sono acquistabili a prezzi competitivi, ma quando non si conosce un prodotto, è normale avere qualche dubbio. I profumi tester online sono originali? Perché costano meno? Conviene davvero acquistarli?

In questa vogliamo spiegarti cosa sono i profumi tester online, come riconoscerli e soprattutto perché potrebbero essere un’ottima scelta se ami i profumi ma vuoi risparmiare senza dover rinunciare alla qualità.

Cosa sono i profumi tester?

Un profumo tester è un campione dimostrativo di un profumo ed è la stessa versione di un qualsiasi profumo venduto nella propria confezione sigillata, con la sola differenza che il tester viene utilizzato per mostrare il profumo e promuoverlo con il fine di farlo conoscere prima dell’acquisto. La sua funzione principale è quella di permettere ai clienti di conoscere e apprezzare la fragranza prima di procedere all’acquisto, senza dover aprire un prodotto sigillato. I profumi tester sono utili sia per i venditori che per gli acquirenti, in quanto offrono una soluzione pratica e diretta per testare un profumo.

Difatti, quando entri in profumeria e vuoi sentire un profumo, puoi farlo senza aprirne uno sigillato, ma utilizzando l’apposito tester. Quel prodotto però, è uguale all’originale o, essendo un tester, ha delle differenze con il profumo nella confezione?

Profumi tester online: le caratteristiche

I tester hanno una confezione più semplice e meno elaborata rispetto ai profumi destinati alla vendita. Spesso vengono forniti in scatoline molto semplici ed essenziali, oppure possono essere sprovvisti della confezione. Anche il packaging può essere leggermente diverso, meno elaborato rispetto alla confezione classica, magari senza il tappo decorativo e dotato di un tappo funzionale, e può presentare la dicitura tester.

Perché i profumi tester possono essere sprovvisti di tappo? Perché sono pensati per essere esposti nei negozi, quindi il tappo può risultare superfluo, ma questo non altera assolutamente la qualità del profumo.

Se esteticamente possono apparire diversi, non lasciarti ingannare, perché il profumo è lo stesso di quello confezionato. Il profumo contenuto nei tester è esattamente lo stesso della versione confezionata, non ci sono differenze né nella fragranza né nella concentrazione. I profumi tester sono prodotti originali 100%, semplicemente hanno solo un packaging diverso, hanno la stessa e identica composizione di uno stesso profumo confezionato, e anche la durata sulla pelle è uguale proprio perché non cambia nulla nella composizione della piramide olfattiva.

Il motivo è anche abbastanza intuitivo, perché l’obiettivo del tester è quello di far conoscere la fragranza nella sua autenticità, e non avrebbe senso creare un prodotto diverso da quello confezionato.

Una caratteristica dei profumi tester sta nel prezzo, molto più basso e competitivo rispetto ai profumi confezionati che solitamente acquistiamo nelle profumerie e negozi online. Quanto si risparmia con un tester? Il risparmio è notevole, noi di Sfiabo vendiamo tester anche al 70% in meno rispetto ai classici profumi confezionati.

Se vuoi saperne di più, in questa guida ti spieghiamo nel dettaglio la differenza tra profumi tester vs profumi originali.

Profumi tester online

Perché i profumi tester online costano meno?

Se i tester sono prodotti identici ai profumi nelle confezioni da vendita al pubblico, perché però hanno un costo inferiore? Come già accennato nel paragrafo precedente, i tester hanno un imballaggio molto più semplice ed economico rispetto ai packaging esclusivi destinati alla vendita. Ciò riduce di molto i costi di produzione per il produttore e, di conseguenza, il prezzo di vendita ai consumatori. Acquistare profumi tester online, dove comunque la presentazione fisica non è un fattore primario come potrebbe esserlo in un negozio, è anche più conveniente, perché questo risparmio si riflette ancora di più sul prezzo finale.

Perché acquistare profumi tester online?

I profumi tester online costano meno rispetto ai profumi dotati delle classiche confezioni proprio grazie al packaging semplificato che consente costi più bassi ai rivenditori online. Ciò consente di risparmiare sull’acquisto del proprio profumo preferito, comprando pur sempre un profumo di qualità. Il profumo contenuto nei tester è infatti esattamente lo stesso della versione di vendita.

Non ci sono differenze nella fragranza, nella concentrazione e neanche nella durata. Acquisterai così un prodotto identico ma a un prezzo più vantaggioso.

Quando acquistare profumi tester online?

Se vuoi risparmiare pur comprando un profumo originale e di qualità, allora ti consigliamo l’acquisto di profumi tester online. Inoltre, se sei interessato a un profumo e per te non è importante il fatto che abbia un packaging differente, allora sì, il profumo tester è davvero la scelta migliore per te. Attenzione però, ti consigliamo sempre di fare comodamente il tuo shopping online acquistando solo su siti autorizzati e rivenditori affidabili, in modo da non avere brutte sorprese una volta arrivato il prodotto.

Dove acquistare profumi tester online?

Per uno shopping online sicuro, scegli sempre siti affidabili e ben recensiti, naviga bene sul sito prima di acquistare il profumo che desideri, cerca sempre tutti i contatti, dall’indirizzo mail alla sede ed eventuali numeri di telefono, leggi le recensioni da parte di clienti che hanno già acquistato tramite il sito, e non dimenticare i feedback sul servizio clienti, un altro dato molto importante. E ancora, opta sempre per store online che permettono il pagamento con protezione acquirenti e spedizione tracciata. Puoi anche ottenere online informazioni sul sito di vendita da cui pensavi di comprare il profumo navigando su forum e siti dedicati, ma anche chiedere consiglio ad amici più esperti nell’acquisto di prodotti su internet.

Da sapere è che i rivenditori autorizzati hanno sempre una descrizione prodotti completa dei profumi da poter acquistare, oltre a rendere esplicita e visibile la dicitura tester del profumo in questione.

Per informazioni più dettagliate su come acquistare online senza spiacevoli sorprese, scopri tutto nella nostra apposita guida dove comprare profumi online in sicurezza.

Acquistare profumi online sì o no? Conclusioni

Per concludere, i profumi tester rappresentano un’ottima occasione per chi cerca la stessa qualità dei profumi confezionati solitamente acquistati in negozi ma a un prezzo molto più conveniente. Hanno la stessa fragranza, la stessa durata, e anche lo stesso formato, l’unica differenza sta nella confezione, più semplice e meno elaborata rispetto alla solita scatola di presentazione che siamo abituati a vedere in profumeria.

I profumi tester sono ideali per che usa sempre lo stesso profumo e lo “divora” letteralmente, ma anche per chi ama variare spesso fragranza o, semplicemente, li consigliamo a chi vuole risparmiare un po’ ma senza rinunciare al proprio profumo preferito.

Se poi non ti interessa del packaging, i tester sono perfetti, e sono anche una scelta sostenibile perché consentono meno sprechi!

Che ne pensi, li proverai?

Profumi tester vs profumi originali

Profumi tester vs profumi originali: quale scegliere e perché?

Quando si acquista un profumo, capita spesso di imbattersi nella sua versione tester, una proposta che ha spesso un prezzo molto più vantaggioso rispetto al formato tradizionale. Cosa cambia davvero tra un profumo tester e un profumo originale? La differenza è solo nella confezione, oppure ci sono altre varianti da considerare, come la qualità del prodotto, la durata o il tipo di composizione? In questa guida all’acquisto vedremo insieme nel dettaglio le caratteristiche dei profumi tester, i pro e i contro del loro acquisto e ti aiuteremo a capire cosa scegliere tra profumi tester vs profumi originali.

Conoscere la differenza tra profumi tester vs profumi originali è importante perché c’è ancora un po’ di confusione su questa tipologia di prodotto.

Cosa sono i profumi tester?

Un profumo tester è sempre un profumo, ma è un campione riservato ai commercianti, una versione dimostrativa di una fragranza che è destinata all’esposizione nei punti vendita, come le profumerie, o negozi che trattano prodotti per la cura del corpo. A cosa servono i profumi tester? Un tester è molto utile sia per chi vende profumi che per chi acquista perché permette di testare il profumo, anche direttamente sulla propria pelle, prima di procedere all’acquisto del prodotto sigillato.

In pratica sono versioni di profumi originali che servono per essere utilizzate a scopo dimostrativo. Sono essenzialmente identici ai profumi originali, ma vengono confezionati in modo diverso. E infatti capita che non presentino lo stesso imbottigliamento e packaging delle versioni da vendita al pubblico, ecco perché possono sorgere dei dubbi sulla loro originalità.

Profumi tester vs profumi originali: come capire se siamo di fronte a un profumo tester?

I tester sono sempre profumi originali e vengono prodotti e distribuiti dagli stessi brand per poi essere utilizzati come campioni dimostrativi nelle profumerie. La differenza principale, che è poi quella più visibile, sta appunto nella confezione. Di solito, un profumo tester, ha un packaging più semplice rispetto a quello della versione standard. I profumi tester si presentano in flaconi senza etichette, o magari hanno etichette semplici e meno elaborate, possono non avere la scatola, o comunque non hanno il packaging di lusso delle versioni indicate alla vendita.

Un’altra caratteristica dei profumi tester è che sono più economici e sono venduti a un prezzo più basso rispetto ai profumi originali. Un dettaglio da non trascurare specialmente quando si desidera acquistare un profumo che non si conosce bene e non si ha voglia di spendere troppo per qualcosa che potrebbe non piacere o che comunque non si ha mai acquistato.

Fondamentale da sapere, la formula del profumo dei profumi tester è la stessa di quella del prodotto originale. Ciò significa che l’odore, la durata e la qualità saranno identici, non si tratta di repliche, dupe o profumi falsi. Sono profumi realizzati allo stesso modo dei profumi originali.

A cosa servono i profumi tester?

I tester sono prodotti dal brand per essere esposti in profumeria, in modo da far conoscere il profumo a eventuali acquirenti, farlo testare sulla pelle così da percepire come la fragranza cambia nel tempo e se, appunto, è un profumo che una persona può gradire, specialmente se si tratta di un prodotto che non si conosce ancora o che magari incuriosisce perché potrebbe essere il profumo più virale del momento.

I profumi tester sono molto utili anche perché aiutano i produttori a testare il prodotto sul mercato facendolo conoscere in anticipo e li aiuta a capire come le persone reagiscono al prodotto, se piaccia o meno e se appunto viene richiesto.

Profumi tester vs profumi originali

Cosa differenzia un profumo tester da un profumo originale?

Chiarito che si tratta sempre di profumi originali e che hanno la stessa composizione e piramide olfattiva, vediamo nel dettaglio tutte le differenze tra profumi tester vs profumi originali.

La confezione: più semplice e meno elaborata

Salta subito all’occhio la differenza del packaging perché un profumo tester ha una boccetta più semplice, i dettagli sono meno curati, come le decorazioni del tappo, per esempio. Molti tester vengono distribuiti senza il tappo decorativo del flacone, cosa che ovviamente non influisce sulla qualità del profumo. Oggi però la maggior parte dei profumi tester hanno comunque dei tappi prettamente funzionali.

La confezione di un profumo tester sarà piuttosto basic, ed è anche questo che abbatte i costi di produzione del prodotto rendendo un profumo tester meno costoso.

Il prezzo: più vantaggioso

E qui ci colleghiamo quindi al prezzo, che è appunto più basso rispetto a un profumo originale perché dietro la produzione della confezione e pacchetto c’è molto meno lavoro da fare. Non è raro trovare un tester senza confezione o comunque con scatola minimale, bianca e con poche scritte.

Qualità e durata dei profumi tester: ci sono differenze? (Spoiler, no!)

Trattandosi di profumi realizzati allo stesso modo dei profumi destinati alla vendita, la qualità e durata dei profumi tester sono esattamente le stesse dei profumi originali. I brand di profumi utilizzano la stessa formulazione per entrambi i prodotti, anche perché l’obiettivo del tester è proprio quello di far conoscere la fragranza nella sua autenticità, e non avrebbe senso creare un prodotto non conforme all’originale.

Quindi, è vero che il profumo tester dura quanto l’originale? Assolutamente sì, il tester dura quanto il profumo confezionato.

Disponibilità dei profumi tester: quanto sono reperibili?

I profumi tester sono disponibili non solo in profumerie ma anche sul web, acquistandoli online, e si trovano a prezzi scontatissimi. L’unica differenza che noterai tra un tester e un originale, è solo la mancanza della confezione esterna perché, ripetiamo, non sono copie o profumi di qualità inferiore, ma sono profumi originali.

I profumi tester sono originali o contraffatti? Facciamo chiarezza 

I profumi tester sono originali ma attenzione perché potrebbero esserci anche prodotti contraffatti che vengono spacciati per tester, proprio perché i profumi tester potrebbero essere sprovvisti di confezione o avere una scatola diversa.

Come per i profumi confezionati, anche per i profumi tester ci sono dei trucchi per capire se si tratta di un prodotto originale o meno. Bisogna sempre controllare il codice a barre e il numero di serie del profumo, ma anche il colore e l’odore del profumo sono indicativi.

Ne abbiamo parlato anche nella nostra guida dove comprare profumi online in sicurezza in cui ti abbiamo mostrato anche tutti i trucchi per capire l’originalità di un profumo.

Trattandosi di profumi originali, avranno lo stesso odore e colore dei profumi confezionati, quindi basta paragonarli per rendersi conto se si è di fronte a un falso.

Profumi tester vs profumi originali: pro e contro

Arrivato a questo punto, come avrai potuto senz’altro constatare, acquistare un profumo tester è senz’altro vantaggioso. Quali sono i pro e i contro dei profumi tester?

Innanzitutto il vantaggio economico. I profumi tester sono venduti a un prezzo più basso rispetto ai profumi originali, rendendoli un’opzione sicuramente più accessibile per chi desidera provare un profumo senza spendere troppo. Anche nel nostro store è possibile acquistare profumi tester con sconti che arrivano anche al 70%. Acquistando a un prezzo più basso, avrai la possibilità di avere un profumo conforme, accessibile e che non ha nulla da invidiare all’equivalente sigillato che sei solito acquistare in profumeria.

L’unico svantaggio che potresti avere riguarda effettivamente la confezione. Ma è davvero così importante? Una volta acquistato un profumo, cosa te ne fai della scatola? La butti via, nella maggior parte dei casi, la scatola viene gettata, o magari la ricicli, ma comunque la scatola non è più utilizzata per il suo scopo originale. Potresti decidere di conservare la scatola per riporre il profumo, ma di certo una scatola meno bella non va a inficiare la qualità del prodotto.

Come puoi vedere, i vantaggi sono davvero tanti, molto più degli svantaggi.

Perché conviene acquistare un profumo tester?

Perché potrai avere un profumo originale ma spendendo molto di meno. La composizione olfattiva è assolutamente la stessa di quella di un profumo confezionato, quindi anche la percezione delle note olfattive, la durata e la qualità del profumo sono garantite. Non sottovalutare una cosa molto importante: l’utilizzo di una confezione più semplice, o l’assenza della confezione, implica anche un minor utilizzo di materiali nel realizzare il packaging di quel profumo, quindi meno cose da buttare una volta scartato il profumo, che si traduce in un minor impatto ambientale.

Pensaci bene, sei interessato alla fragranza o a come viene presentato il prodotto? Perché spendere più soldi se puoi avere lo stesso prodotto solo che presentato in una veste grafica diversa? Un profumo tester è sempre più un regalo gradito, soprattutto quando si parla di profumi introvabili o comunque di nicchia: chi si lascerebbe scappare un tester di un profumo che si trova difficilmente per una confezione diversa?

Come riconoscere un profumo tester originale da uno falso?

In realtà è molto semplice riconoscere un profumo tester originale da uno falso, anche se la confezione e la scatola sono diverse. Con i nostri suggerimenti saprai distinguere a colpo d’occhio un profumo tester originale da un profumo contraffatto. Prima di tutto, te ne accorgi dal colore e dalla profumazione stessa. È vero anche che con il tempo il colore di un profumo può cambiare, soprattutto se ci sono ingredienti naturali all’interno che, col trascorrere del tempo, regalano al profumo sfumature diverse. Se però conosci già il profumo, riconoscerai i suoi sentori all’istante una volta spruzzati. Se invece non lo conosci, ti basta compararlo con gli originali.

Un altro suggerimento è quello di controllare il codice a barre e il numero di serie sulla confezione. Tutti i profumi originali li hanno. Questi dati possono essere reperiti tranquillamente sul sito ufficiale del brand.

Il consiglio che però non ci stancheremo mai di darti è quello di acquistare profumi tester sempre da rivenditori autorizzati o comunque siti web affidabili, così da evitare spiacevoli sorprese.

Dove acquistare profumi tester in tutta sicurezza?

I profumi tester non sono difficili da reperire, puoi trovarli sia in profumeria, in negozi che trattano di prodotti per la cura del corpo, ma anche nei negozi online di profumi.

I profumi tester sono infatti acquistabili sui siti dei marchi di profumi che spesso rivendono sul loro sito web ufficiale proprio dei tester. Cerca anche rivenditori autorizzati che vendono profumi tester e che quindi possono offrire garanzie sull’autenticità del prodotto, come noi di Sfiabo. Anche le profumerie hanno tester di profumi.

Il consiglio per acquistare profumi in tutta sicurezza è evitare di affidarsi a venditori non autorizzati o a siti web sconosciuti perché potresti non avere garanzie sulla conformità del prodotto.

Profumi tester vs profumi originali: quale scegliere?

Profumi tester e profumi originali sono entrambi ottime idee da acquistare e regalare ma, tirando le somme, quale dei due scegliere e perché? La scelta come sempre è molto personale, e dipende da diversi fattori, come il budget a disposizione e sì, anche le preferenze estetiche riguardo il prodotto da acquistare.

Se il tuo obiettivo è risparmiare ma senza rinunciare alla qualità della fragranza, il tester rappresenta è un’ottima soluzione proprio perché contiene la stesso miscela di essenze del profumo venduto nella confezione tradizionale, ma a un costo nettamente inferiore proprio perché non è confezionato con il suo packaging originale che risulta più particolare. D’altra parte, se però stai acquistando un profumo per una persona che tiene particolarmente all’estetica della boccetta e che sai che desidera ricevere il profumo nella sua classica confezione, o magari tu stesso preferisci il design particolare di un profumo e ami conservare i flaconi di questi preziosi oggetti, allora il consiglio è di puntare sulla soluzione originale, quella imballata e sigillata.

Conclusione profumi tester vs profumi originali

Riassumendo il nostro articolo sui profumi tester vs profumi originali, i profumi tester e quelli originali contengono la stessa fragranza, ma si differenziano per:

  • confezione
  • prezzo
  • uso

Il tester è pensato per essere in primis utilizzato nei punti vendita a scopo dimostrativo, ecco perché viene spesso venduto senza scatola o comunque con etichette differenti, ma non per questo è un prodotto di qualità inferiore.

Il nostro consiglio d’acquisto: se vuoi risparmiare e ti interessa solo la fragranza, senza tener conto del packaging, allora il profumo tester è la scelta da valutare, ma acquistalo sempre da rivenditori affidabili. Se però cerchi un prodotto da regalare o collezionare, allora il formato originale è quello più adatto alle tue esigenze.

Dove comprare profumi online in sicurezza

Dove comprare profumi online in sicurezza: consigli e strategie per un acquisto garantito

Il mercato dei profumi online in Italia è in forte crescita, si stima che lo scorso anno sono state fatte più di 4,1 milioni di ricerche sui profumi, e la maggior parte delle ricerche sono fatte da donne. Questo perché la varietà di scelta, la possibilità di scoprire sempre più marchi di nicchia e trovare prezzi competitivi, rende l’acquisto di profumi online molto più allettante rispetto al classico acquisto in profumeria. Dove comprare profumi online in sicurezza? Abbiamo preparato una lista di consigli e strategie per un acquisto garantito.

Leggi anche la nostra guida d’approfondimento sui profumi online

Profumi online: come stanno cambiando le abitudini di shopping degli italiani

Il nostro modo di fare shopping è stato completamente rivoluzionato grazie allo shopping online. Che comodità poter evitare una coda chilometrica alla cassa, ma soprattutto non passare un tempo infinito bloccato nel traffico, non è vero? Per non parlare del fatto di poter consultare ogni volta che si vuole un prodotto, senza l’ansia di tante persone intorno, leggere bene le etichette, le descrizioni, ma anche le recensioni, che sono delle informazioni preziose da non sottovalutare mai quando si acquista qualcosa.

Oggi compriamo tutto online, specialmente cosmetici, creme e profumi. Ebbene sì, i profumi sono tra i prodotti più acquistati e desiderati quest’anno, si parla proprio di parfum index, un parametro che sottolinea che le vendite di profumi continuano a crescere, anche in tempi di crisi, evidenziando così un trend molto positivo nel mercato delle fragranze. Sapevi che quasi il 40% degli acquisti di profumi si fanno online? Un dato che continua a crescere di anno in anno, specialmente acquisti di profumi di nicchia e in edizioni limitate.

L’acquisto online ha tantissimi vantaggi, ma bisogna fare attenzione alla possibilità di incappare in prodotti contraffatti che, oltre a essere falsi, possono essere anche dannosi per la salute. Dove comprare profumi online in sicurezza?

Ti suggeriamo di dare un’occhiata anche la nostra guida pratica su come scegliere un profumo online senza provarlo.

Dove comprare profumi online in sicurezza?

Dove comprare profumi online in sicurezza

Ci sono diversi negozi online che garantiscono acquisti sicuri con prodotti idonei e originali. Il primo passo da fare è accertarsi che questo il sito scelto sia sicuro. Consigliato è acquistare su siti ufficiali e rivenditori autorizzati, ma questo è più indicato farlo quando si è alla ricerca di un profumo specifico. Se però si vuole acquistare qualcosa di nuovo, si è alla ricerca di un prodotto di nicchia e di qualche sconto, il consiglio è di controllare per bene l’eCommerce scelto per i propri acquisti. Anche in questo caso, le recensioni di ha già acquistato si rivelano utilissime.

I riscontri positivi dei clienti sono un ottimo segnale che quel sito è affidabile sia per quanto riguarda l’originalità dei profumi che la transazione d’acquisto. Non dimenticare di dare sempre un’occhiata anche ai feedback sulla qualità del servizio clienti. Bisogna poi anche consultare bene le politiche di reso, rimborsi e garanzia. Cercare sempre siti di vendita che permettono il pagamento con protezione acquirenti e spedizione tracciata.

In generale, per capire dove comprare profumi online in sicurezza, l‘importante è cercare feedback specifici sull’autenticità del prodotto, sull’affidabilità della spedizione e sul servizio clienti.

Un altro consiglio importante è di evitare quei siti web che offrono esclusivamente metodi di pagamento meno sicuri, come bonifici bancari o trasferimenti di denaro diretti, specialmente se non si conosce il rivenditore.

Chi vende online profumi, offre e garantisce politiche di reso e rimborso a tutela dei consumatori. Verificare sempre il periodo di tempo entro il quale si può avviare un reso, tutti i procedimenti da fare e le condizioni da rispettare. Le tempistiche di un reso possono variare da 14 a 90 giorni, a seconda del rivenditore.

Un altro trucco per capire se un sito è affidabile o meno e dove comprare profumi online in sicurezza, è quello di esaminare bene se ci sono informazioni mancanti o incomplete sul sito, come dettagli di contatto, pagine “Chi siamo” e termini e condizioni. Altri dati che non dovrebbero mancare sono appunto un indirizzo fisico, una mail, e volendo un numero di telefono per l’assistenza clienti.

Un’altra idea è quella di visitare anche forum e community, pagine esterne al sito che permettono di poter avere info da persone che acquistano spesso profumi online, di come lo fanno e a quali siti si affidano.

Come riconoscere un profumo falso?

Dove comprare profumi online in sicurezza

I profumi falsi spesso hanno scatole imballate male, possono rompersi facilmente, presentano stampe disallineate, errori di ortografia e loghi errati, non conformi all’originale. Esaminate sempre il flacone nel dettaglio per individuare imperfezioni nella boccetta. Indicativo è anche il colore del profumo che potrebbe essere diverso da quello originale. L’odore ovviamente è importante, perché un profumo falso spesso ha un odore più alcolico e meno stratificato rispetto all’originale. Inoltre i profumi originali durano diverse ore sulla pelle, mentre i falsi svaniscono velocemente o comunque cambiano odore ma in modo strano e dopo pochissimo tempo.

Per un’ulteriore conferma, una volta arrivato il profumo, non dimenticare di confrontarlo con le immagini e le descrizioni ufficiali disponibili sul sito web del marchio o sui siti di rivenditori di profumi affidabili.

Se sospetti sia un falso, contatta subito il rivenditore e, se non hai risposta, puoi segnalarlo alle agenzie di protezione dei consumatori.

Dove comprare profumi online in sicurezza: un breve recap

Dove comprare profumi online in sicurezza? Nel nostro store troverai tutte le informazioni che ti servono. Abbiamo creato un’apposita sezione con le FAQ per migliorare l’esperienza d’acquisto, con domande relative a come acquistare, le spedizioni, i tracciamenti, i resi, i metodi di pagamento, e l’assistenza clienti.

Inoltre troverai tutti i contatti, le informazioni su dove ci troviamo, i nostri indirizzi e la mail per il servizio clienti. L’assistenza all’acquisto è garantita durante ogni fase della transazione, i resi sono gratuiti e ovviamente, se il prodotto non è conforme, il rimborso è garantito.

Seguendo questi consigli e i nostri suggerimenti su dove comprare profumi online in sicurezza, potrai acquistare profumi online in tutta sicurezza e goderti la tua fragranza preferita senza timore di truffe o contraffazioni.

Come scegliere un profumo online senza provarlo

Come scegliere un profumo online senza provarlo: consigli pratici

Acquistare un profumo online ti sembra una vera sfida? Non preoccuparti, con i nostri consigli sarà facilissimo e non potrai più sbagliare. Ecco la guida pratica che stavi cercando su come scegliere un profumo online senza provarlo!

Perché è difficile indovinare il profumo giusto?

Comprare un profumo è un’esperienza molto personale. Ogni fragranza si fonde con la pelle in modo unico, rivelando sfumature che variano da persona a persona. Non è un caso che regalare un profumo sia spesso un’ardua impresa: anche se conosciamo i gusti di chi lo riceverà, c’è sempre il rischio che quella particolare combinazione di note non rispecchi le sue aspettative o non si armonizzi con la sua pelle. Quante volte, dopo aver ricevuto un profumo in regalo, si finisce per cambiarlo?

Scegliere un profumo per sé stessi può essere altrettanto complesso, specialmente quando si tratta di una fragranza mai provata prima.

L’esperienza sensoriale di una profumeria sembra insostituibile, eppure, oggi acquistare un profumo “a scatola chiusa” è molto più semplice, grazie alle descrizioni dettagliate, alle piramidi olfattive ben delineate e alle recensioni di altri amanti di profumi.

Come acquistare un profumo online senza provarlo

Sempre più spesso, in particolare sul web, possiamo scoprire piccoli tesori: fragranze di nicchia, essenze esotiche, profumi artigianali che difficilmente troveremmo nelle tradizionali boutique. Ma come scegliere un profumo online senza poterlo provare?

Leggi anche il nostro approfondimento sui profumi online.

Ti sembra impossibile o comunque difficile scegliere un profumo online senza provarlo? In realtà non è complicato. Bisogna imparare ad analizzare la piramide olfattiva di un profumo, e confrontala con le fragranze che già conosci e che ti piacciono. In aggiunta, ti vengono in soccorso le recensioni di altri utenti e ovviamente le descrizioni dettagliate dei profumi rilasciate dai produttori.

Partiamo dalla base, vediamo insieme cos’è la piramide olfattiva.

Come scegliere un profumo online senza provarlo

A cosa serve la piramide olfattiva di un profumo e perché conoscerla

La piramide olfattiva descrive la struttura e le note di un profumo e ti aiuta a capire come si svilupperanno le fragranze nel tempo suddividendole in 3 categorie principali: note di testa, note di cuore e note di fondo.

Capire come si comporta ogni nota e accordo olfattivo, ti permette di conoscere come il profumo viene percepito, come sfuma nel tempo ma anche come le note possono influenzare il tuo umore. Ogni profumo è composto da molti ingredienti ed è realizzato con tecniche diverse, ma la sua formulazione è sempre fatta tendendo presente la piramide olfattiva, cosicché tutte le sue note si armonizzeranno tra loro.

Vediamo nel dettaglio cosa sono le note di un profumo.

Cosa sono le note di un profumo?

Le note di testa sono le più leggere e volatili, quelle che avvertiamo immediatamente dopo aver vaporizzato il profumo. Sono il primo contatto che stabiliamo con la fragranza e spesso determinano la nostra decisione d’acquisto, perché creano la prima impressione. Tuttavia, sono anche le più effimere: evaporano nel giro di 10-15 minuti.

Queste note sono solitamente fresche e vivaci, con accenti agrumati (limone, bergamotto, mandarino), o erbacei (menta, basilico, rosmarino).

Dopo che le note di testa svaniscono, emergono le note di cuore, la parte centrale e più espressiva del profumo. Queste note si sviluppano sulla pelle per circa 2/3 ore e sono il vero carattere della fragranza.

Le note di cuore sono spesso più morbide, avvolgenti e sensoriali. Possono essere floreali (rosa, gelsomino, tuberosa, ylang-ylang), speziate (cannella, cardamomo, pepe rosa) o fruttate, e servono a creare armonia tra la freschezza delle note di testa e la profondità delle note di fondo.

Infine, le note di fondo sono quelle più persistenti e intense, che restano sulla pelle e sugli abiti per molte ore, a volte per giorni. Sono la base solida del profumo, responsabili della sua durata e della scia che lascia. Queste note includono ingredienti ricchi e corposi come legni (sandalo, cedro, patchouli), muschi, ambra, vaniglia, cuoio e resine. La loro evoluzione è lenta e profonda, regalando alla fragranza un’identità unica.

profumo vaniglia

In base alle note olfattive, puoi comparare un profumo che già conosci con uno simile da acquistare online, e creare la tua lista di profumi preferiti, acquistando così a colpo sicuro. Un aiuto in più puoi averlo leggendo le recensioni e le descrizioni dei vari profumi. Perché sono importanti?

Come scegliere un profumo online senza provarlo: leggere le recensioni

Le recensioni ti danno un’idea di come potrebbero essere quel profumo conoscendo un resoconto di chi lo ha già provato e sapere cosa ne pensa. Descrivendolo, puoi immaginarne la persistenza, l’evoluzione delle note olfattive e come potrebbe adattarsi al tuo tipo di pelle.

Chi ha già dimestichezza con l’acquisto di profumi online, potrebbe darti spunti interessanti, fornendoti dettagli in più sulle componenti aromatiche del profumo e su quali note profumate sono più forti, quanto dura un profumo e che tipo di fragranza persiste nel tempo.

Molte persone, nelle recensioni, fanno anche paragoni con altri profumi, e queste informazioni sono importantissime se stai cercando un profumo equivalente o molto simile.

Ovviamente le recensioni sono anche testimonianze essenziali per capire l’affidabilità di uno store, dall’imballaggio e cura dei prodotti, ai tempi di consegna, nonché la qualità del servizio clienti.

Come scegliere un profumo online senza provarlo: la concentrazione del profumo

Un altro dato importante da conoscere quando devi scegliere un profumo online senza provarlo, riguarda la concentrazione del profumo. Questo dettaglio molto importante ti aiuterà a capirne la persistenza, e quanto un profumo, una volta spruzzato, durerà nel tempo. La concentrazione del profumo la si può stabilire in base alla  nomenclatura:

  • Profumo
  • Eau de Parfum
  • Eau de Toilette.

Il profumo è il più concentrato di tutti e può durare anche 8 ore. Questo perché ha la massima concentrazione di oli essenziali, tra il 20% e il 40%.

L’Eau de Parfum ha una concentrazione alta ma meno del profumo. Dura massimo 5 ore e la concentrazione di oli essenziali è compresa tra il 15% e il 20%.

Il meno duraturo, ma comunque valido, è l’Eau de toilette. È anche il più economico e la sua persistenza è di circa 3 ore. La concentrazione di oli essenziali è compresa tra il 5% e il 15%.

Per concludere: come scegliere un profumo online senza provarlo

Scegliere un profumo online senza poterlo provare direttamente richiede un po’ di ricerca e attenzione, ma seguendo questi consigli sarà più semplice individuare la fragranza perfetta per te.

Approfondisci la conoscenza della piramide olfattiva per comprendere meglio la struttura delle fragranze, dai sempre uno sguardo alle recensioni degli utenti per avere un’idea della resa di un profumo sulla pelle e ricorda, acquista sempre e solo da siti affidabili per un acquisto sicuro e perché no, anche divertente!

 

Profumi online

Profumi online: guida completa all’acquisto delle migliori fragranze sul web

Stai cercando il tuo profumo preferito ma non riesci più a trovarlo in nessuna profumeria? Hai già provato online? Non preoccuparti, ecco la guida pratica che stavi aspettando, con trucchi e consigli per imparare ad acquistare profumi online e come capire quale fragranza scegliere, anche se non hai mai sentito quel profumo, in modo perfetto e senza stress. 

Hai un appuntamento importante, ti guardi e riguardi allo specchio per controllare che tutto sia impeccabile, dall’acconciatura alla camicetta scelta. Sei indecisa sulle scarpe, tacco sì o no? Vuoi sentirti a tuo agio, rilassata, indossa quello che ti fa sentire comoda. Dai, è tardi, prendi la borsa ma, aspetta, manca qualcosa. Ti riguardi allo specchio, non sembra mancar nulla… ah no, ecco cosa manca, una spruzzata del tuo profumo preferito. Ora sì che ti senti te stessa.

Il profumo è l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza.

Coco Chanel

I profumi risvegliano i ricordi

Il profumo è un accessorio immancabile, oggi irrinunciabile, senza di esso sentiamo che al nostro look manca qualcosa, come se fosse incompleto. I profumi parlano di noi e parlano per noi. Comunicano gioia, spensieratezza, ma anche passione o mistero.

Un buon profumo non si dimentica e infatti sono proprio gli odori che meglio si associano ai ricordi. Questo perché, a differenza degli altri sensi che vengono elaborati prima nella corteccia cerebrale, l’olfatto ha un accesso più diretto al sistema limbico, il nostro centro delle emozioni e della memoria a lungo termine. Ti è mai capitato di sentire il profumo di una fragrante crostata e pensare a quella preparata dalla nonna per fare merenda? Un profumo può evocare all’istante ricordi vividi e forti, e ci fa anche emozionare.

Ecco perché siamo così legati a certi odori e spesso questo nostro feeling traspare proprio nella scelta dei nostri profumi preferiti. 

Come trovare il profumo giusto

Più di un semplice tocco finale, il profumo è un’espressione della nostra personalità. Ogni fragranza racconta una storia, evoca emozioni e suscita ricordi, trasformandosi nella nostra personale firma, unica e riconoscibile. Trovare il profumo giusto significa esprimere sé stessi, ma anche riscoprirsi attraverso note profumate.

Ogni fragranza, a contatto con la pelle, si fonde con essa in modo diverso in base al pH di chi la indossa. E infatti stessi profumi su persone diverse hanno una percezione olfattiva differente. Ed è proprio questa alchimia personale a rendere ogni fragranza irripetibile.

Come trovare il profumo giusto? Partendo da noi stessi, da quali odori siamo attratti e da cosa vogliamo comunicare. Per trovare il profumo giusto, dobbiamo necessariamente sentirlo da vicino? Non per forza, perché ci basterà conoscere come è fatto un profumo per capire quali noti olfattive sono quelle dominanti e che si sentono di più.

Adesso ti spieghiamo tutto nel dettaglio, così da poter tranquillamente acquistare profumi online senza commettere errori.

Perché acquistare profumi online?

Sono tanti i vantaggi nell’acquistare profumi online. Se fino a qualche anno fa sembrava una cosa quasi inconcepibile, oggi invece sempre più persone si affidano all’acquisto online anche di profumi che non conoscono e che non hanno mai provato. Innanzitutto, acquistare online ci permette di scovare prodotti anche introvabili

Quante volte ti è capitato di correre in profumeria per acquistare un profumo appena uscito e di non trovarlo ancora disponibile? Per non parlare di quel profumo che usi da anni e che adesso non è più reperibile in nessun negozio. Che amarezza tornare a casa a mani vuote e senza il tuo profumo preferito!

Sul web ci sono tantissimi prodotti esclusivi, anche profumi di nicchia che difficilmente trovi in negozio.

Puoi trovare edizioni limitate e profumi scontati anche oltre metà prezzo se c’è qualche offerta in corso e codici sconti attivabili.

Una delle cose più belle è sicuramente la comodità di fare acquisti online stando a casa, magari seduti sul divano con il proprio laptop mentre si sorseggia una tisana rilassante. Pensaci bene, quanto può essere stressante mettersi in auto, stare nel traffico, arrivare in profumeria e, infine, non trovare nemmeno quello per cui si era usciti? 

E poi, una cosa importantissima, consultare tutte le recensioni sui profumi, quanto dura, se quel profumo tanto virale è così buono come dicono, quale nota si sente di più, e potersi così fare un’idea più precisa, senza per forza dover andare in negozio.

Le recensioni di altri acquirenti ma anche le descrizioni che puoi leggere sui siti web rivenditori di profumi sono tutte informazioni dettagliate che ti permettono di conoscere già tutto di un prodotto anche prima di comprarlo. Ormai non compriamo più nulla a scatola chiusa, perché sul web ci sono una miriade di info e dettagli su tutto, specialmente sui profumi.

A oggi i profumi restano tra i prodotti beauty più desiderati, una coccola che mette buonumore ogni volta che si desidera.

Come comprare i profumi online senza commettere errori

profumi online

Come vedi, è possibile acquistare profumi online senza sbagliare, ma andiamo ancora più nel dettaglio. Mettiamo caso che vuoi acquistare un profumo che non conosci, vuoi provare qualcosa di nuovo, ma non sai da dove partire.

La prima domanda da porti è: che fragranze mi piacciono? Magari ti piacciono i profumi leggeri, freschi, che sanno di pulito, oppure ami le note floreali, quelle che ti ricordano la primavera, o ancora, sei attratto da profumi caldi e avvolgenti. Come si traduce tutto questo nella ricerca del profumo perfetto? Devi proprio partire da questi indicatori così da trovare il profumo che può piacerti di più.

Per trovare il profumo ideale, bisogna però capire come è fatto un profumo. Qui in gioco entrano le famiglie olfattive.

Le famiglie olfattive: come sono fatti i profumi?

Le famiglie olfattive sono delle macro categorie che ci aiutano a classificare i profumi in base alle loro note dominanti. In origine furono create sette famiglie olfattive, ma con il passare degli anni, ne sono nate altre. Le principali restano e sono:

  • Agrumata
  • Aromatica
  • Fiorita
  • Legnosa
  • Fougère
  • Chypre
  • Orientale.

Scopriamole nel dettaglio.

Profumi agrumati

I profumi agrumati (agrumata/ esperidata) sono freschi, frizzanti ed energizzanti. Sono perfetti per chi ama le fragranze leggere, sono le più adatte per l’estate e le indossiamo particolarmente di giorno, magari per una passeggiata all’aria aperta. Le note dominanti sono il bergamotto, l’arancia, il mandarino, ma anche il cedro, il pompelmo, lime e yuzu.

Profumi agrumati sono Versace Eros Energy, Aqua Allegoria Bergamote Calabria, Aqua Allegoria Forte Mandarine Basilic, Acqua di Parma Yuzu.

Profumi aromatici

I profumi aromatici sono freschi ed erbacei, di solito piacciono di più agli uomini, ma sempre più donne ne apprezzano la portabilità. Tra le note dominanti abbiamo la lavanda, il rosmarino, la salvia, il basilico, il timo, tutti quei profumi del Mediterraneo.

Profumi aromatici sono: Aqve Romane Divinum Ficus, Eau De Basilic Pourpre e Davidoff Cool Water Uomo.

Profumi fioriti

I profumi fioriti sono femminili ed eleganti, molto romantici, sono freschi e leggeri. Troviamo profumi come il gelsomino, la rosa, ylang-ylang, violetta o il mughetto.

Profumi legnosi

I profumi legnosi sono caldi, avvolgenti e misteriosi, perfetti per chi ama profumazioni intense e forti. Le note si rifanno ai profumi del sandalo, il patchouli, il cedro e il vetiver.

Profumi legnosi sono: Splendida Patchouli BVLGARI, Etro Sandalo, Million Gold Paco Rabanne, Tom Ford Oud Wood.

Profumi Fougère

I profumi fougère sono tra i preferiti degli uomini, sono intensi e ricchi di sfumature, profumi classici e sempre di moda. Le note di questi profumi sono lavanda, muschio di quercia, bergamotto, e cumarina.

Profumi fougère sono: Paco Rabanne Pour Homme, Fort Royal.

Profumi Chypre

I profumi Chypre sono eleganti e intensi, un mix tra note floreali e legnose. Troviamo il bergamotto, il patchouli, e il cuoio.

Profumi Chypre sono: Jimmy Choo For Women, Guess Iconic, Magnolia Bliss juliette has a gun.

Profumi Orientali

I profumi orientali sono tra i più gettonati e in voga quest’anno. Sono caldi e avvolgenti, esotici e ricchi di sfumature. Abbiamo note ambrate, legnose, molta vaniglia, muschio, ma anche spezie e resine.

Profumi orientali sono: Yves Saint Laurent Opium, Mugler Alien, Infusion De Vanille Prada.

Non è finita qui, vogliamo svelarti un altro trucchetto. Ogni profumo è composto da una piramide olfattiva, sai già cos’è?

Conoscere la piramide olfattiva per acquistare profumi online

La piramide olfattiva descrive la struttura e le note di un profumo e rappresenta come si sviluppano le diverse fragranze nel tempo, suddividendole in 3 categorie principali: note di testa, note di cuore e note di fondo.

Le note di testa sono le fragranze che si percepiscono immediatamente all’applicazione del profumo, sono fresche e leggere, e tendono a svanire rapidamente. Dopo che le note di testa si sono dissipate, ecco emergere le note di cuore, che costituiscono la vera essenza del profumo. Queste sono più ricche e complesse e possono durare diverse ore. Infine abbiamo le note di fondo che sono quelle che restano più tempo sulla pelle. Queste note sono profonde e avvolgenti.

La piramide olfattiva aiuta a capire come un profumo evolve nel tempo e quali ingredienti predominano in ogni fase. 

Quando si acquista un profumo online, non abbiamo la possibilità di annusarlo direttamente; capire come evolvono le note olfattive ci aiuta a selezionare meglio il profumo che fa per noi. Inoltre, conoscere la piramide olfattiva ci permette di confrontare diversi profumi facilitando l’acquisto di una fragranza che ancora non conosciamo.

Differenza tra Eau de Toilette, Eau de Parfum e profumo

Un’altra cosa importante da conoscere riguardo la scelta dei profumi online, è la differenza tra Eau de Toilette, Eau de Parfum e profumo.

Il profumo è il più concentrato di tutti, con la fragranza più alta e duratura nel tempo. Può durare anche 8 ore. Ha infatti la massima concentrazione di oli essenziali, tra il 20% e il 40%. 

L’Eau de Parfum ha una concentrazione alta ma non quanto il profumo; la sua durata è massimo 5 ore. La concentrazione di oli essenziali è compresa tra il 15% e il 20%. 

Infine abbiamo l’Eau de toilette, che è il meno concentrato, ma anche il più economico dei tre, e dura al massimo 3 ore. La concentrazione di oli essenziali qui è tra il 5% e il 15%.

La differenza sta quindi nella concentrazione della fragranza che ne definirà anche la persistenza e durata una volta erogato il prodotto. Inoltre, non sempre le fragranze sono equivalenti come concentrazione di note perché alcuni profumi, rispetto all’Eau de Toilette, possono essere più corposi e ricchi di sentori che con l’EDT non riusciamo a percepire.

Come scegliere il profumo in base al proprio stile e personalità

I profumi rispecchiano molto la nostra personalità e in base alle note che li definiscono possiamo sceglierli adattandoli al nostro stile.

Se hai una personalità estrosa, sei una persona creativa e dinamica, per te sono perfetti profumi intensi come i profumi Chypre, che lasciano una scia inconfondibile. Se invece sei una persona riservata e tranquilla, allora scegli un profumo non troppo intenso, ma leggero, come un profumo delicato floreale. Vuoi un profumo che faccia girare la testa? I profumi orientali sono quelli che non si dimenticano, avvolgenti e ricchi di sentori.

E ancora, possiamo preferire un profumo piuttosto che un altro anche in base alle stagioni. Per esempio con il freddo possiamo puntare su un profumo che sia una coccola, con note di ambra e miele, mentre in estate cerchiamo qualcosa di fresco e frizzante, lasciandoci attrarre da un profumo floreale.

Quanto dura un profumo?

I profumi scadono? I profumi non sono eterni ma non riportano una data di scadenza. La loro durata dipende dalla conservazione. Possono durare diversi anni una volta aperti, ma bisogna conservarli con cura, evitando di lasciarli vicino a fonti di calore. Il consiglio è di riporre i profumi al riparo, magari nei cassetti di un armadio o della cassettiera, evitando così anche il contatto con la luce.

Come fare a capire se un profumo è scaduto? Quando le note diventano acide, significa che il prodotto si sta deteriorando. Il colore che cambia, magari che diventa più scuro, non vuol dire che il profumo è da buttare ma piuttosto che le materie utilizzate stanno maturando. La fragranza percepita potrebbe quindi risultare più intensa rispetto all’inizio.

Tre profumi tester Yves Saint Laurent misti senza scatola

Tester: I Profumi Tester Sono Originali? Rispondiamo Alle 5 Domande Più Comuni

1. I profumi tester sono originali?

Sì! I tester sono profumi autentici e originali al 100%.

I tester sono molto più economici a causa di confezioni più basiche. Con un tester puoi avere gli stessi profumi a prezzi molto più economici.

In questo articolo, cercheremo di fare luce e chiarezza sul tema dei tester e di rispondere ad alcune domande che spesso ci vengono fatte. Abbiamo parlato in un altro articolo di quali differenze ci sono rispetto ad un profumo inscatolato e perché conviene comprare i tester profumi (lo trovi qui).

2. Cosa sono in poche parole i tester?

I tester di profumo sono fragranze nuove, autentiche e originali creati dalle profumerie a scopo di test come suggerisce il nome.

Le profumerie producono profumi standard per la vendita al dettaglio. Fanno anche lo stesso profumo e contrassegnano alcuni di loro come “tester”. I tester di fragranza nascono, almeno originariamente per i negozi da esporre sugli scaffali e incoraggiare i clienti appunto a testarli. Per questo motivo i tester hanno esattamente lo stesso contenuto delle normali fragranze al dettaglio.
I tester di fragranza di solito vengono forniti con scatole semplici e a volte potrebbero non avere il tappo.

A causa dei minori costi di confezionamento, i tester dei profumi sono quasi sempre più economici delle fragranze al dettaglio a prezzo pieno.

3. I tester per profumi sono diversi rispetto alla loro controparte inscatolata?

Abbiamo già detto che i tester dei profumi sono prodotti autentici e nuovi di zecca. I tester delle fragranze sono anche esattamente gli stessi profumi delle controparti al dettaglio dei canali ufficiali.

Tuttavia, le maggiori differenze tra i tester di fragranze sono il prezzo e l’aspetto, inclusi confezione e tappi.

Differenze con i tester di profumo
– Le confezioni dei tester di profumo sono solitamente semplici ed economiche, solitamente con materiale riciclato o scatole di cartone.
– A volte mancano i tappi dei tester dei profumi. (togliendo i tappi, è più facile per i clienti testare i profumi nei negozi)
– I prezzi dei flaconi tester sono quasi sempre inferiori a causa dei minori costi di confezionamento.

Qualità del profumo: identica. I tester profumi hanno lo stesso contenuto.
Produttore: identico. I produttori originali realizzano tester per profumi.
Durata sullo scaffale: identica. La durata dei tester è la stessa di quella dei profumi inscatolati.

Alcuni tester di profumi sfusi insieme

4. I tester di profumo hanno una durata di conservazione più breve?

No. I tester profumi hanno la stessa identica durata di un profumo normale.

I tester sono bottiglie prodotte con la stessa linea di produzione ma con imballaggi più economici. I tester dei profumi sono autentici e contengono le stesse fragranze di un profumo standard.

I tester per profumi non hanno una durata di conservazione più breve rispetto ai profumi standard

I profumi sono fatti di molecole chimiche che esposte all’ossigeno e ai raggi UV si degradano. Alcune persone temono che i tester dei profumi possano avere una durata di conservazione più breve.

Ma i tester profumi, soprattutto quelli venduti su Sfiabo non sono prodotti usati. I tester inutilizzati sono stati conservati allo stesso modo delle altre bottiglie di profumo inutilizzate.

I tester di profumo rimarranno della stessa qualità se conservati correttamente

Se i tester profumi vengono conservati a temperatura ambiente senza luce solare diretta, durano esattamente come un profumo inscatolato.

Alcuni pensano che i profumi tester senza tappi abbiano maggiori probabilità di interagire con l’aria e quindi di degradarsi.

Grazie all’introduzione dei profumi spray questo problema però non si pone. Sia i tester profumi che le normali bottiglie con tappo hanno una quantità molto limitata di aria che tocca direttamente la superficie del profumo.

Le differenze tra un tester e un normale profumo in termini di esposizione all’aria dovuta alla mancanza di tappi sono assolutamente trascurabili.

5. I tester di profumo hanno concentrazioni più elevate?

No. Come abbiamo spiegato anche altre volte i tester per profumo contengono la stessa formulazione dei profumi del produttore.

Alcune persone hanno riferito che i tester delle fragranze potrebbero aver funzionato diversamente rispetto alle versioni standard. Hanno anche sottolineato che tester di profumi più forti potrebbero consentire ai negozi di vendere più prodotti. I clienti sperimentano prestazioni migliori e più lunghe sui tester di fragranze e sono più propensi all’acquisto. Pertanto, si potrebbe pensare che i tester di profumo siano più forti.

Le ragioni del perché alcuni potrebbero pensare questo sono ad esempio i diversi ambienti di conservazione o le diverse concentrazioni dei profumi. Ma stiamo parlando di tester di fragranze in generale. Non stiamo parlando di una singola bottiglia aperta per l’esposizione.

Molto spesso la nostra mente o una nostra impressione potrebbe differire dalla realtà dei fatti. L’esperienza di mettersi un profumo è altamente soggettiva e ognuno la vive e la percepisce a modo suo. Per questo motivo potrebbe pensare che il tester provato in un negozio era in effetti più forte della sua controparte inscatolata.

Le persone potrebbero avere una “prima impressione” più vivida annusando uno spray dai tester di profumi in un negozio. In confronto, potrebbe essere la sua seconda o terza volta che sente gli stessi profumi dopo l’acquisto e indossa effettivamente il profumo. La prima impressione è solitamente più forte.

Un altra considerazione da fare è che non ha senso presumere che i produttori di profumo vogliano “ingannare” i clienti con una migliore concentrazione sui tester profumi rispetto agli inscatolati.

I tester di profumo non possono essere più forti anche per un altro motivo: non ha alcun senso, economicamente parlando per i produttori, separare la produzione solo per i tester. Il costo di produzione (di tester e profumi separati) salirebbe alle stelle e non sarebbe sostenibile.
Per non parlare poi di quello che potrebbero pensare appunto i clienti se venissero a sapere che il prodotto reale ha una formulazione diversa rispetto al tester. I potenziali rischi potrebbero essere più elevati dei profitti: azioni legali o danni alla reputazione dell’azienda produttrice.

In conclusione, i tester profumi sono tali e quali ai profumi inscatolati. Le uniche minime differenze riguardano il packaging e la confezione, per il resto non cambia nulla. Su Sfiabo potrai avere la fiducia di acquistare profumi e soprattutto tester originali, autentici e nuovi. Non vendiamo prodotti contraffatti o copie dei profumi perché ci teniamo al fatto che i nostri clienti siano soddisfatti.

Dai un occhiata ai nostri tester: tester uomo e tester donna.

Ragazza che annusa una pianta fiorita - aromaterapia

L’aromaterapia e gli effetti benefici dei profumi sul corpo

L’aromaterapia è una vera e propria disciplina iniziata e sviluppatasi durante il periodo dell’antico Egitto e poi continuata da greci e romani. Si utilizzano oli essenziali distillati dalle piante per curare una ampia gamma di disturbi e che mira a garantire salute e benessere alla persona. Viene chiamata anche terapia con oli essenziali.

In questo articolo non ci concentreremo nello specifico su come fare aromaterapia, ma piuttosto sull’effetto che i profumi e gli aromi hanno sul nostro corpo. Come mai l’uomo ha da sempre questa grande passione per i profumi? E’ vero che possono influenzare il nostro umore? Scopriamolo insieme.

L’influenza dei profumi sulla nostra attività celebrale

Partiamo con il dire che cos’è un profumo, una fragranza. Una fragranza consiste fondamentalmente in sostanze chimiche volatili con un peso molecolare abbastanza basso che noi esseri umani percepiamo attraverso il sistema olfattivo. Negli esseri umani, ci sono circa 300 geni recettori olfattivi attivi che sono dedicati alla rilevazione di migliaia di diverse molecole di fragranze attraverso un’ampia famiglia di recettori olfattivi. L’olfatto gioca un ruolo importante negli effetti fisiologici dell’umore, dello stress e della capacità lavorativa. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come le varie fragranze e i profumi influenzino le nostre attività celebrali e le funzioni cognitive.

I componenti aromatici dei prodotti naturali sono stati utilizzati per la guarigione mentale, spirituale e fisica dall’inizio della storia. Nell’aromaterapia, sostanze profumate (aroma / odore / profumo) di varie sostanze naturali sono state utilizzate per il trattamento di vari disturbi. L’aromaterapia è un modo naturale per curare la mente e il corpo di una persona. Molte antiche civiltà, tra cui Egitto, Cina e India, hanno utilizzato l’aromaterapia come popolare terapia complementare e alternativa per migliaia di anni . Nella medicina tradizionale così come nell’aromaterapia e nella fitoterapia, oli essenziali e composti profumati sono stati utilizzati per il trattamento di vari disturbi psicologici e fisici come mal di testa, dolore, insonnia, eczema, ansia da stress, depressione e problemi digestivi. Negli ultimi anni, vari studi hanno rivelato che la stimolazione olfattiva attraverso l’inalazione di fragranze esercita diversi effetti psicofisiologici sull’essere umano.

Il sistema olfattivo è connesso in modo relativamente diretto alle strutture cerebrali coinvolte nella memoria e nelle emozioni come l’ippocampo, il talamo e la corteccia frontale. Per questo motivo è così facile che un profumo o un aroma stimoli in noi ricordi e sensazioni.

Come i profumi agiscono sul nostro cervello

Aromaterapia, profumi e sistema limbico

Abbiamo detto che un profumo è costituito da minuscole molecole aromatiche. Quando si inala un profumo attraverso il naso, queste molecole atterrano su microscopici nervi olfattivi presenti appunto all’interno del naso le quali vengono poi trasportate direttamente verso il sistema limbico del cervello.

Il sistema limbico è una rete di strutture che controlla alcuni comportamenti essenziali per la vita e la sopravvivenza, come trovare cibo, affrontare situazioni di pericolo, rimanere in vita e così via.

Il sistema limbico ha 3 funzioni essenziali: emozioni, ricordi e eccitazione ( o stimolazione), che traduce dalle informazioni che riceve dall’ambiente esterno.

Una volta tradotto il messaggio, il sistema limbico comunica questo messaggio al sistema nervoso centrale, che dirige tutte le funzioni corporee istintive di base come la frequenza cardiaca, la digestione, la respirazione, la sudorazione e la risposta sessuale.

Questo ci fa capire la grande influenza che possono avere i profumi sul nostro comportamento e sul nostro corpo. Se volessimo rispondere quindi alla domanda che ci siamo fatti prima: i profumi possono influenzare il nostro umore? La risposta è: assolutamente sì.

L’aromaterapia oggi,  nella vita di tutti i giorni

L’aromaterapia e l’effetto dei profumi sul cervello vengono sfruttati anche oggi. In particolare in Giappone le aziende utilizzano aromi o fragranze sui posti di lavoro per stimolare la produttività dei propri dipendenti. Al centro degli spazi aperti, sono posizionati alcuni diffusori di odori per aumentare l’efficienza dei dipendenti. Durante la mattina, il limone e altri agrumi stimolano l’energia, la vitalità e la creatività. Nel pomeriggio gelsomino e cannella agiscono sulla concentrazione dei team.

Anche all’interno degli ospedali viene utilizzata l’aromaterapia. Ad esempio viene utilizzata con pazienti che soffrono di amnesia per cercare di riconnettersi con il loro inconscio inalando determinati profumi. Il potere del profumo solleva ancora oggi molte domande e i ricercatori continuano a studiare l’aromacologia. È anche questa scienza che ha aperto la strada al marketing sensoriale, in particolare al marketing olfattivo: quando l’olfatto influenza il tuo umore per avere un impatto sulla tua decisione di acquisto.

Boccette di oli essenziali

Quali profumi sono in grado di potenziare il nostro umore?

Nella miriade di odori che il nostro naso può riconoscere, alcuni profumi hanno più effetto sul nostro umore rispetto ad altri. Che si tratti del mondo della profumeria o della cosmetica, il mercato della bellezza utilizza la conoscenza dell’influenza degli odori per offrire prodotti che piacciono e attirano le persone. Le componenti odorose sono quindi determinanti, sia che agiscano semplicemente sfregando sulla pelle o rilasciando un profumo. Stimolare, lenire o rassicurare, gli odori hanno il potere di agire sul tuo cervello per inviare un messaggio al tuo corpo!

Sappiamo ad esempio che gli agrumi stimolano l’energia del nostro corpo, l’odore della lavanda lenisce, il Neroli è un antistress molto forte e l’Ylang Ylang è un potente antidepressivo in grado di donare serenità e pace. Questi sono solo alcuni esempi di aromi e degli effetti che hanno sul nostro corpo.

Possiamo quindi collegare i principi scientifici alla base dell’aromaterapia con i profumi che tutti noi amiamo metterci ogni giorno? Beh in un certo senso sì. Quindi, vi auguriamo una buona ricerca del vostro o dei vostri aromi preferiti. Il nostro consiglio è sempre quello di sperimentare e testare quale profumo ha una determinata azione sul vostro corpo e perché. A questo punto non vi resta che capire come i vostri aromi preferiti si esprimono all’interno del mondo dei profumi per trovare così il profumo che più vi rappresenta. Vi invitiamo quindi a dare un occhiata alla nostra sezione delle offerte, oppure alla sezione tester e profumi.

Quanto durano i profumi

Quanto durano i profumi? Più 3 consigli per farli durare di più

Quanto durano i profumi? Il profumo scade? Il profumo va a male? Sono domande che tutti ci facciamo prima o poi. Tuttavia, se hai una fragranza da molti mesi o anni, potresti aver notato che la sua persistenza è diminuita o che ha sviluppato uno strano odore.

Il profumo può degradarsi? Purtroppo sì, i profumi scadono. Non disperare però perché ci sono molte cose che puoi fare per aumentare la sua vita. Ci sono una serie di fattori chiave che possono determinare la vita di un profumo; la qualità, la famiglia delle fragranze e il modo in cui la conservi.

In questo articolo cercheremo di aiutarti a capire tutto ciò che devi sapere su quanto dura un profumo aperto e sigillato, su come sapere se il tuo profumo è scaduto, e come conservarlo correttamente.

Quanto durano i profumi? E’ vero che scadono?

Sì, il profumo e anche il dopobarba ha una data di scadenza. Tuttavia, la durata effettiva dipende dalla composizione chimica del profumo. Molti profumi non hanno una data di scadenza fissa e possono durare da 1 a 10 anni. Tuttavia, da tre a cinque anni è spesso la durata media di una fragranza.

Secondo gli esperti, i profumi con note di fondo più pesanti durano più a lungo. Alcune persone paragonano questi profumi a un buon vino: migliorano con l’età. Esempi di profumi con note di fondo più pesanti includono profumi orientali, come quelli con oud, ambra e leather.

Quando le note di fondo più leggere sono prevalenti in una fragranza, la fragranza è spesso più volatile. I profumi agrumati, floreali e verdi, ad esempio, spesso non durano così a lungo.

La durata di conservazione dipende anche da come conservi le fragranze. I profumi conservati correttamente dureranno molto più a lungo di quelli che non lo sono (ne parleremo più avanti).

Se il tuo profumo scade, l’applicazione potrebbe provocare un odore sgradevole, irritazioni della pelle o, in casi estremi, una reazione allergica. Se il tuo profumo ha più di un paio d’anni, probabilmente è meglio provarlo prima di usarlo. Quindi se dovessimo rispondere alla domanda quanto durano i profumi potremmo rispondere che dipende. Ci sono diversi che intervengono nei vari processi chimici che modificano il profumo. Ciò che ci interessa è che un profumo può scadere e spesso come lo conserviamo può rallentare o velocizzare questo processo

Come capiamo quando un profumo è scaduto?

Nel capire quanto durano durano i profumi è importante anche capire quando un profumo è scaduto. Puoi dire che un profumo è scaduto quando l’odore è leggermente acido, soprattutto perché le note di testa si ossidano. Questo può avere un leggero profumo metallico.

L’ossigeno nell’aria altera alcune molecole presenti nella fragranza provocando una reazione chimica che si chiama proprio ossidazione. Come abbiamo accennato poco fa in generale, le note di testa come agrumi, frutta, aromatiche e patchouli sono le più sensibili all’ossidazione. Un’altra indicazione che il profumo è scaduto è lo scolorimento del profumo. Tuttavia, oggi le fragranze durano di più rispetto al passato perché molti profumieri ora utilizzano stabilizzatori e filtri UV che rendono le molecole meno sensibili all’ossidazione.

Il modo migliore per verificare se un profumo è scaduto è spruzzarlo su un pezzo di carta per vedere se si rilevano fuori note. Questo metodo ti assicura anche di non avere l’odore addosso tutto il giorno, soprattutto se è scaduto.

Puoi anche controllare se il colore del profumo è cambiato; se ti sembra più scuro o ha una tinta gialla che prima non aveva probabilmente la fragranza si è ossidata.

Infine, il naso fidato di un amico può anche aiutarti a determinare se è il momento di buttare via il profumo. Chiedi l’opinione di qualcuno.

Quanto durano i profumi

Quindi ricapitolando puoi capire se il tuo profumo è scaduto semplicemente controllando una serie di segnali chiave:  ha un odore diverso? Ha cambiato colore? Ha una data di scadenza?

Prova l’odore: uno dei modi più ovvi per capire se il tuo profumo è scaduto, è annusarlo. Alcuni profumi possono contenere grassi come oli vegetali e possono scadere nel tempo. Se il tuo profumo non contiene questi oli, può durare più a lungo. Se noti che il profumo ha un odore molto diverso da quando l’hai acquistato, molto probabilmente il processo di ossidazione è iniziato e sta scadendo.
Guarda il colore: un ottimo modo per testare il tuo profumo è guardare il colore. I profumi il cui colore diventa più scuro o sviluppa opacità nel tempo è segno che sta invecchiando. Spesso i profumi con un’alta concentrazione di alcol possono evaporare diventando molto più concentrati negli oli essenziali. Se noti meno profumo nel flacone e sei sicuro di non averlo utilizzato, è un buon segno che sta scadendo.
Controlla la data di scadenza: spesso un produttore di profumi stampa una sorta di data di scadenza sulla confezione. Può presentarsi sotto forma di un codice batch o di un numero PAO (Period After Opening). Questi si trovano in genere sul fondo della boccetta o stampati sulla scatola in cui viene fornito.

I consigli degli esperti per far durare di più i profumi

Capire quanto durano i profumi è molto importante, ancora più importante è conservarli in modo che possano durare più a lungo. Di seguito una serie di consigli per far durare di più i tuoi profumi così che possano continuare a mantenere un aroma e una fragranza persistenti nel tempo.

1. Tieni lontano il profumo dalla luce diretta del sole

Purtroppo la luce del sole è deleteria per i profumi. La luce rompe le molecole della fragranza rendendo la sua composizione instabile e più incline all’ossidazione. Quindi mi raccomando, conserva il tuo profumo lontano dalla finestra se vuoi che duri di più.

2. Tieni sotto controllo la temperatura

Il caldo o il freddo eccessivi rovinano le fragranze (anche se tecnicamente il frigorifero sarebbe il posto ideale dove conservarli). Tutti gli ambienti dove ci sono sbalzi termici eccessivi rovinano la composizione molecolare dei profumi. Purtroppo anche l’umidità è nemica dei profumi. Questo suggerisce che non dovrebbero essere conservati in bagno. Il posto migliore per riporre le boccette è al riparo dalla luce e dagli sbalzi di temperatura, in un luogo fresco e asciutto, ad esempio in un armadio.

3. Attenzione anche all’aria

L’aria e l’ossigeno presente in essa velocizza il processo di ossidazione delle essenze e degli ingredienti presenti nella fragranza. Quando la boccetta è mezza vuota il rischio che il profumo si alteri è più alto. Per questo motivo il consiglio è quello di continuare a utilizzare il profumo finché non viene finito del tutto prima di passare ad utilizzarne altri. Nel mentre assicuratevi sempre che il tappo sia ben chiuso. Sempre in relazione con questo punto non sbattete il profumo. Il profumo è stato ideato per rimanere fermo e in piedi ed è perfettamente omogeneo nella sua composizione di ingredienti. Ogni sua parte contiene la stessa quantità di fragranza e di ingredienti, motivo per cui non serve a nulla agitare la boccetta. Anzi, se agitate la bottiglia entrerà solo più aria e il profumo si degraderà prima.

Speriamo di aver fatto luce sugli aspetti più importanti di cui tenere conto in merito a quanto durano i profumi, quando scade un profumo e come capirlo e come conservarli in modo corretto. La conservazione del profumo è un aspetto molto importante da tenere in considerazione.

Dai un occhiata alle offerte presenti su Sfiabo.

come scegliere il profumo

Come scegliere il profumo? 4 consigli pratici dal team di Sfiabo

Molti quando devono prendere un profumo si chiedono: Come faccio a scegliere il profumo giusto? Ecco perché oggi abbiamo deciso di parlare di un tema molto importante: come scegliere il profumo. Con questo intendiamo come scegliere il “nostro”, personale profumo, qualcosa che ci rappresenti, che rispecchi la nostra personalità.
Trovare il proprio profumo caratteristico è un momento speciale ma è anche una scelta personale che a volte può essere difficile fare.
Ecco perché abbiamo distillato 4 consigli utili per capire come scegliere il profumo.

Come scegliere il profumo? Non provare troppe fragranze alla volta

Anche se la tua missione è trovare il tuo nuovo profumo caratteristico, vale la pena limitare la quantità che provi contemporaneamente a un massimo di tre. Prova le fragranze scelte su diverse aree della tua pelle per almeno 24 ore prima di prendere una decisione. In questo modo, puoi davvero apprezzare e capire come si svilupperà il profumo sulla tua pelle.
Il rischio di provare troppe fragranze è che veniamo confusi dai molti aromi. Quindi cerchiamo di selezionarne pochi e di provarli in modo completo.

Quando poi diventerete esperti potrete anche cimentarvi nell’arte della stratificazione dei profumi. Stratificare i profumi non significa necessariamente spruzzare due profumi direttamente uno sopra l’altro: può iniziare già quando applichi una lozione profumata dopo la doccia e poi metti un profumo diverso prima di uscire. Un altra idea è spruzzare un profumo sui polsi e un altro sul collo. Il consiglio in questo caso è di giocare con diverse combinazioni e non aver paura di sperimentare. Come regola generale, i profumi più pesanti dovrebbero essere spruzzati prima in modo da non sopraffare le loro controparti più leggere.

Come abbiamo detto in altri articoli le nota di testa sono quelle che sentiamo subito, appena spruzziamo il profumo. Le note di cuore sono appunto come ci suggerisce il nome, il cuore della fragranza e di solito sono essenze più calde e morbide. E infine, le note di fondo sono quelle che si sviluppano per ultime e rimangono per molto tempo anche quando le altre sono svanite.

Tieni a mente questi concetti quando inizi a combinare i tuoi profumi. Se non hai mai stratificato fragranze prima, prova a combinare due fragranze che hanno una nota in comune e parti da lì. Possiamo dire con sicurezza che non ci sono regole fisse, non c’è qualcosa di giusto o sbagliato. Testa e prova varie combinazioni e scegli quelle che preferisci.

Non accelerare il processo

Nel capire come scegliere il profumo, un secondo consiglio è quello di avere pazienza. Quando ti metti per la prima volta un profumo, le essenze che percepirai all’inizio sono appunto le “note di testa”, spesso sono quelle più vivaci e fresche. Queste rimarranno per un po ‘, ma poi si svilupperanno subito dopo le note di cuore. Quindi, alla fine, il profumo si asciugherà nelle note di fondo, più durature e persistenti. Aspetta un po’ di tempo da quando hai messo il profumo per decidere se sarà quello definitivo.

Aspetta un intera giornata e tieni conto di come agisce sulla tua pelle. Questo perché a volte un profumo che sulla pelle di qualcuno potrebbe non essere un gran che, forse sulla tua pelle potrebbe essere molto gradevole. Ogni pelle è a se e ha caratteristiche e aspetti diversi. Quindi non basarti esclusivamente sull’esperienza di altri e sii paziente in modo tale che il profumo si possa manifestare al meglio sulla tua pelle.

come scegliere il profumo

Cerca di capire le note di fragranza e le famiglie olfattive

Per capire come scegliere il profumo migliore per te ecco alcune domande utili: Hai già una collezione di profumi personale? Se sì, cosa dicono questi profumi di te? Preferisci le fragranze floreali? Oppure forse le calde note orientali? O piuttosto adori la freschezza e l’aroma degli agrumi?
Se è così, puoi usare questa conoscenza come base per la tua ricerca di un nuovo profumo. In alternativa, puoi esplorare famiglie di fragranze che sono l’opposto del tuo solito, se sei dell’umore giusto per qualcosa di totalmente nuovo!

Le famiglie olfattive non sono un metodo per classificare gli ingredienti ma le note, che sono descrittori di profumi. In sostanza, è un modo per scomporre e classificare l’odore di un profumo piuttosto che quello che contiene.

Le 8 famiglie principali sono:

Fragranze aromatiche
Fragranze chypre
Fragranze agrumate
Fragranze Fougère
Fragranze cuoiate
Fragranze orientali
Fragranze legnose

(se vuoi vedere nel dettaglio famiglie e sottofamiglie o sottocategorie delle varie tipologie ti consigliamo di dare un occhiata a questo articolo)

Devi scegliere il profumo giusto? Segui il tuo istinto!

Alla fine quando devi scegliere il profumo diciamocelo, la cosa più importante sono i tuoi gusti. A volte si sceglie un profumo perché piace a tutti o perché tutti i nostri amici ne parlano, ma non dovresti mai scegliere un profumo solo basandoti sulle opinioni di altre persone.

In un altro articolo abbiamo parlato di come eau de parfum, eau de toilette e eau de cologne siano fragranze molto diverse tra loro e non esista una netta differenza di aroma. Si possono trovare differenze nella composizione chimica del profumo ma su ogni persona bisognerebbe fare una analisi diversa. Infatti nessuno di noi è esattamente uguale ad un altro o ha la pelle uguale ad un altro. Per questo motivo anche il modo in cui un profumo reagisce sulla pelle varia da persona a persona.

Capiamo quindi che la scelta di un profumo debba necessariamente essere qualcosa di personale e intimo. Il nostro consiglio è quello di seguire sempre ciò che attrae naturalmente i tuoi sensi e il tuo stile. Questo non significa che nella scelta del tuo profumo ideale non sia importante il parere degli altri, ma significa che in ultima analisi è e deve essere una tua scelta.

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Cosa dicono i nostri clienti

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Profumo buonissimo molto aromatico e forte

Scritta da: Fabio

il: 20-03-2024

Valutazione: Ottimo

Grazie per avermi fatto ritrovare il mio adorato profumo! Ottima disponibilità e cortesia. Super!

Scritta da: Francesca

il: 13-07-2024

Valutazione: Ottimo

Prodotti introvabile! Grazie per la disponibilità dello staff!

Scritta da: DoraAli

il: 11-05-2024

Valutazione: Ottimo

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